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Caro Diario #8: Il Cerbero dell’Excelsior, la jam session di Jeff Goldblum e lo spritz servito all’alba

In cui si narra di universi paralleli, minidress, spese “minime” esorbitanti e addetti alla sicurezza

Caro Diario,

esiste un posto incantato qui al Lido che ti catapulta nel regno di Narnia senza bisogno di armadi. Basta oltrepassare la porta girevole dell’Hotel Excelsior per entrare in un universo parallelo. Ovviamente le star hanno un’entrata diversa, l’attracco privato del porticciolo dove “parcheggiano” i taxi boat (le cosiddette “lance”) in arrivo da Venezia. I curiosi passano le ore assiepati accanto al canale o affacciati ad un balcone di fronte all’ingresso per sbirciare i divi in arrivo, che salutano con un ceno delle mani come la Regina Elisabetta, baciati dal sole e dal riflesso dell’acqua in un’atmosfera d’altri tempi. Gli altri, i comuni mortali, devono superare un gigante simil-Cerbero che sbarra il passaggio a tutti coloro che non esibiscono il badge del festival.

La hall è tutto un programma. I rapinatori de La Casa di Carta dovrebbero farci un pensierino perché sfoggia una quantità tali di diamanti da far invidia ad un caveau. Sono in bella vista su qualsiasi essere vivente in grado di sfoggiarli, bipedi e quadrupedi. La prossima moda coinvolgerà di sicuro i pappagalli. In attesa che succeda si sente una dolce melodia proveniente da un angolo della sala successiva. C’è Jeff Goldblum che si diletta ad intrattenere i passanti in una jam session solista.
Ma non c’è mai tempo di gustarsi una pausa inattesa che qualcuno sbuca alle spalle intimandoti di spostarti, avanzare, arretrare o percorrere il corridoio a testa in giù. Le indicazioni raggiungono un grado di surrealtà che neppure J.J. Abrams riuscirebbe ad immaginare.

Svoltato l’angolo si nota subito Alison Sudol, star di Animali Fantastici e ospite dei Miu Miu Women’s Tales. In quel guazzabuglio di colori e paillettes che le signore eleganti hanno tirato fuori dalla naftalina per l’occasione, lei spicca come se avesse una luce stroboscopica puntata addosso. Tutto merito (o colpa?) del minidress nero che indossa. In un solo colpo è riuscita a mescolare lo stile di Hermione Granger e quello di Mercoledì Addams e pare ne sia uscita indenne, nonostante le zeppe di vernice con tacco di zirconi.

Prima che sbuchi qualche fan che agita una bacchetta magica, meglio spostarsi al bar. E non è così semplice. Un gigantesco cartello recita così: “Gentili ospiti, vi informiamo che per occupare quest’area è richiesta la spesa minima in consumazioni di euro 200,00”. In caso di equivoci, c’è sotto la traduzione in inglese. Come non detto: ci si sposta nell’area interviste che è un finto secondo piano. Si tratta di una scelta architettonica che mischia il concetto di mezzanino a quello di labirinto.

Anche qui si aggira per i salottini del corridoio un secondino in stile Orange is the New Black che chiede le generalità. Sembra uno degli addetti alla sicurezza in aeroporto alle prese con la domanda sul possesso di armi da fuoco o bombe. Dunque, arriva il momento di sgattaiolare via per l’evento stampa e mimetizzarsi tra i voraci colleghi diretti al buffet. Con lo spritz, ovviamente, servito già alle prime luci dell’alba, per far capire che i veneziani fanno le cose per bene.

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