in

Caro Diario #5: Spike Lee, le attese e quel lungo rituale delle interviste

In cui si narra di matrimoni lontani, celebrity sul red carpet e delle file per gli incontri stampa

Caro diario,

a ciascuno il suo. E non ce ne voglia Sciascia se prendiamo in prestito il titolo del suo capolavoro per declinare alcuni singolari parallelismi tra la Croisette e il Lido legati ai matrimoni vip celebrati negli stessi giorni del festival. Cannes quest’anno se l’è vista con le nozze del Principe Harry, che hanno “scippato” al red carpet della Costa Azzurra alcune celebrity, da George Clooney a David Beckham. Tutt’altra storia a Venezia, che non sembra aver minimamente risentito dell’assenza dei Ferragnez, impegnati nel matrimonio siciliano lungo tre giorni.

Bradley Cooper sul red carpet di A Star Is Born.

La Laguna era giustamente impegnata ad accogliere Spike Lee, impegnato nella masterclass targata Mastercard e nella promozione dell’ultimo progetto, BlacKkKlasman, in arrivo in sala il 27 settembre dopo la prima a Cannes. La presenza di Lee ha scatenato un’isteria collettiva tra i giornalisti che hanno intensificato il proprio sport preferito ai festival, cioè valutare gli argomenti su una scala da 1 a 5 stelle come si fa per le recensioni dei film. E così una semplice conversazione sulla gradevolezza di un frutto misto si trasforma in una disquisizione cinefila. “La simmetria dei calamari nel piatto mi ricorda la ricercatezza di Bunuel, merita tre stelle” oppure “I gamberetti sono troppo spielberghiani, gliene darei solo mezza”. Il gioco è sempre al ribasso.

Spike Lee in attesa…

Per accedere alla stanza dell’Excelsior che ospita le interviste di Spike Lee si attraversa un lungo corridoio di moquette scura popolato da critici. La tensione si taglia con il coltello: la sala d’attesa del dentista al confronto è un parco giochi. Si fa a gara per sfoggiare il look più eccentrico, comprese sfumature di capelli inesistenti in natura (avete presente i variopinti alieni de Guardiani della galassia?), si sbirciano le domande del vicino con indifferenza, ci si vanta per i click dei propri articoli online e, in pieno delirio d’onnipotenza, si raccontano presunti complimenti ricevuti dalle star. Una collega prova a sdrammatizzare: “Chi è l’ultimo?”, ma la battuta riceve un’accoglienza gelida come neppure Elsa di Frozen avrebbe potuto fare.

Let it go!

Nel frattempo, scalzi e discinti, gironzolano per l’hotel modelli e starlette in accappatoio, pronti per un restauro degno della Cappella Sistina. L’entourage, intanto, si affanna con pacchetti e pacchettini, come esperti funamboli in bilico senza rete. Chi sopravvive a questo bootcamp con l’ego ipertrofico entra finalmente a fare l’intervista e lì inizia un nuovo circo. La minuscola stanza è affollata più della metropolitana di Roma nell’ora di punta: ci sono stagisti terrorizzati, tecnici del suono dall’aria più seria degli astrofisici, traduttori, assistenti personali, addetti al catering e altre figure misteriose dalle mansioni più svariate, come asciugare il sudore della fronte dell’ospite. E poi c’è l’angolo buio del cronometro: nell’ombra si staglia infatti l’immagine dell’addetto che fa partire il conto alla rovescia per i quattro minuti di tempo delle domande. A metà strada tra un quiz di Mike Bongiorno e il countdown per i tempi supplementari ai mondiali.

In Sala Grande per Suspiria…

Questo personaggio quasi mitologico inizia a sbracciarsi con cenni quasi disperati e non si capisce se sia in corso un arresto cardiaco o un soffocamento. Il tocco di classe? Arrivare di soppiatto alle spalle dell’intervistatore afferrandolo per le spalle. L’urlo e il salto sulla poltrona sembravano usciti da un film di Dario Argento o, per restare in tema con la giornata di ieri al Lido, con il remake di Suspiria firmato da Luca Guadagnino. Alla Mostra ci si diverte anche così…

Scoprite il nostro speciale sulla Mostra qui: Venezia 75

Lascia un Commento

Dakota Johnson: “Un trauma? Assolutamente no, Suspiria è stata una gioia assoluta…”

Outlander, Grey’s Anatomy, Daredevil: Tutti gli ultimi trailer