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Caro Diario #1: In cui si arriva al Lido e da James Bond ci si trasforma in Johnny English

Le prime feste, Naomi Watts che passeggia, il padrino: prima puntata del nostro diario da Venezia

Caro Diario, adieu Croisette e benvenuto Lido! Per bilanciare il karma delle rocambolesche avventure ai party egiziani allo scorso festival di Cannes, questa volta ci siamo impegnati a migliorare le nostre skill glamour (suona bene, vero?) con un’approfondita ricerca degli eventi più mondani della Mostra. Volevamo essere James Bond, ci siamo ritrovati Johnny English, ma il risultato ci ha ampiamente premiati dello sforzo. Abbiamo attivato il “vip radar” ed eccoci qui, alla festa delle feste, tripudio per eccellenza della magnificenza veneziana.

Presente Johnny Depp e Angelina Jolie in The Tourist? Ecco, hanno girato lì, all’Hotel Danieli, un museo-gioiello da mozzare il fiato. Ogni anno ospita il cocktail party di Variety nella serata di pre-apertura, e quest’anno il tema è Shape of fantasy, in onore del Leone d’oro La forma dell’acqua e del suo deus ex machina Guillermo Del Toro, presidente di giuria. Ci sono tutti, dai giurati in gran spolvero al compiaciuto padrino pronto al debutto, Michele Riondino. Gli facciamo gli auguri e lui, camicia bordeaux cangiante, ci lancia un sorriso: «Viva il lupo».

Prima ancora di entrare, un po’ intimoriti dall’eleganza barocca della location, i bodyguard ci fanno una scansione oculare con un radar invisibile, addestrati come i Navy Seal a individuare gli imbucati. Lo sanno, ti leggono dentro fino ai più remoti angoli della tua insicurezza. Entriamo senza intoppi, con lo scintillante braccialetto con vetro di Murano al polso, “lasciapassare glamour” dell’evento. A parte un paio di bizzarre mise di alcuni invitati (un signore di mezza età con corna alla Maleficent e un giornalista con bermuda rosa), sembra di stare ad una sfilata di Valentino. Che peraltro ha vestito Naomi Watts, ospite d’onore.

Diamanti di qua, zaffiri di là: quante cassette di sicurezza sono state aperte per l’occasione? Tra i salici spuntano strane lagune con mani nere e semifreddi a forma di occhio. Ce ne scivolano un paio in acqua perché hanno un aspetto volutamente inquietante e fanno capolino tra fumi di ghiaccio, ma il sapore impalpabile di limone e cioccolato ripaga. Ci aggiriamo con passo felpato per le varie sale in velluto con un flute di champagne, mentre ci passano accanto Paolo Genovese e Christoph Waltz. Le atmosfere sono oniriche e le pietanze ricercate, dalle lumachine di mare al risotto di caviale con acqua marina, ma a colpirci è una sorta di baby-cuoppo, un cono mignon con minuscoli gamberetti.

Intanto sulla terrazza con vista su Piazza San Marco si balla stringendo in mano il calice ramato di un cocktail rosso creato ad hoc dalla serata e insaporito da succo di pomodoro fresco (non ci sentiamo abbastanza disinvolti da provarlo e passiamo oltre). Come Cenerentola, è tempo di avviarci a casa. Il vaporetto sbuffa tornare al Lido, la luna piena si riflette sulle onde e noi ci sentiamo pervasi da un senso di romanticismo estatico. O forse no: è lo stomaco. Facciamo mente locale sulla sacra lista delle feste e s’illumina una lampadina.

Alla Villa degli Autori s’inaugurano le Giornate degli Autori con il Premio Bookciak, azione!. Memori delle esperienze passate, sappiamo che lì badano più alla sostanza e infatti ci accolgono con teglie giganti di pasta al forno e vassoi di angurie degne del miglior grattacheccaro romano. E qui gli occhi ci brillano finalmente come a Spongebob, Squibbi e Patrick davanti ai Krabby Patty. Anima glam e anima pop insomma al Lido, in attesa di Ryan Gosling, alias The First Man, in un’edizione che già si preannuncia scintillante.

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