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Caro Diario #2: Ryan Gosling, Django rimbalzato e il freddo delle sale veneziane

In cui si parla di First Man, di Franco Nero e del gelo da pinguini tra le poltrone della Mostra

Caro Diario, la prima giornata di Venezia ha fatto volare un po’ tutti sulla Luna con Ryan Gosling versione Neil Armstrong. Le fan, a bordo red carpet fin dall’alba, hanno sfidato il sole cocente del Lido munite di ombrelloni. Dicono che in versione astronauta sia il massimo ma poi ammettono che un pensierino ce lo farebbero anche se fosse chef, carpentiere o idraulico. Ad una condizione: che mantenga il six pack con cui ha scioccato Emma Stone ben prima di La La Land. Come dimenticare quando si giocò la mossa alla Dirty Dancing per rimorchiarla in Crazy, stupid, love?

Non voglio mica la luna: Ryan Gosling in Crazy, Stupid, Love

Per ricordare però che alla Biennale la vita non è sempre tutta red carpet e goodie bag, basti pensare che qui le star devono rispettare la fila. Lo sa Franco Nero, che si è visto bloccato con un sonoro: “Stop, dove crede di andare?”. L’attore cercava di entrare nella sala conferenze, dove la moglie, Vanessa Redgrave, avrebbe parlato del suo Leone d’oro alla carriera. Niente da fare. Nemmeno per Django. Ormai gli addetti alla sicurezza veneziani hanno partecipato allo stesso master frequentato dai colleghi di Cannes. Al corso di sbarramento rapido sono stati tutti promossi a pieni voti, pronti ad arruolarsi nella SWAT (Sheman Moore è avvisato: la concorrenza parla veneto).

Django aka Franco Nero e i buttafuori della Mostra.

La leggenda Vanessa Redgrave, intanto, ha confermato la sua grazia innata. Pochi minuti prima dell’incontro ha regalato un pacchetto di Dextro Energy alla make-up artist che l’ha truccata. “Cara, ne avrai bisogno più di me”, le ha detto. Come darle torto? Queste tavolette di zucchero rilasciano energia immediata e potrebbero diventare il nuovo must-have per sopravvivere alle file d’ingresso alle proiezioni. Gli unici a trovare sempre un posto in sala, d’altronde, sono i pinguini: da un momento all’altro ci si aspetta d’incrociare quelli di Madagascar pronti a sbucare dal pavimento. E solo loro potrebbero resistere al clima glaciale delle sale.

Freddo polare e patatine: pinguini veneziani in sala.

C’è chi si scalda con la corsa sul posto e chi sta già acquistando un paio calzini termici online per evitare l’ipotermia. La trovata più geniale l’ha avuta però Claire Foy, che sul tappeto rosso si è presentata con uno sciarpone. Non è dato sapere se lo abbia ereditato da una prozia previdente o se lo ha preso in prestito dai costumi di The Crown, dal momento che qui al Lido Netflix è di casa. E poi c’è Naomi Watts, che si conferma una di noi. Più vicina ad una crocerossina che ad una testa coronata, ieri ha prestato soccorso ad una giornalista alle prese con l’epistassi. L’ha incontrata alla toilette delle signore mentre s’incipriava il naso e non ha esitato ad entrare in azione. Cuore di mamma?

Lo stile di Naomi Watts sul red carpet.

 

 

 

 

 

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