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Haifaa Al-Mansour: «La mia Mary Shelley, tra coraggio e indipendenza femminile»

L’esordio, l’ultimo film, l’appuntamento a Venezia 75: la regista saudita si racconta ad Hot Corn

Che forza della natura Haifaa Al-Mansour. Prima regista donna dell’Arabia Saudita, portatrice sana di carisma, con la forza delle sue idee e il coraggio di portarle avanti. L’ultima sfida si chiama Mary Shelley – Un amore Immortale – che trovate in sala – e porta in scena la storia della scrittrice gotica creatrice di Frankenstein. Ad interpretarla ci pensa Elle Fanning, affiancata dal talentuoso Douglas Booth, che rievoca non solo una love story tormentata ma anche il cammino di un’anima artistica penalizzata dal suo genere letterario. Attuale più che mai, il tema è caro alla regista, che ha messo sempre i suoi film al servizio della parità dei diritti. La pellicola ha già girato il mondo in molteplici rassegne, dalla premiere di Dubai (nell’edizione della kermesse dello scorso dicembre) al Festival di Edimburgo di giugno. Si tratta della prima pellicola in lingua inglese, dopo una serie di progetti dal respiro più locale ma dalla vocazione globale, come dimostra il pluripremiato La Bicicletta Verde. E, restando in tema di festival, Haifaa Al-Mansour – insieme a Dakota Fanning – è attesa anche alla Mostra di Venezia, portando, nell’ambito del Miu Miu Women’s Tales, il corto The Wedding Singer’s Daughter, ambientatno nell’Arabia Saudita degli Anni Ottanta.

Haifaa-Al-Mansour allo scorso Festival di Edimburgo.

MARY SHELLEY «La figura della scrittrice mi ha sempre affascinato, anche per la sua precocità. Ha scritto Frankenstein a diciotto anni, giovanissima, e volevo ricreare quel fervore adolescenziale, quella vibrazione. Ecco perché Elle Fanning è la scelta perfetta, un’attrice-bambina che ha una maturità maggiore delle sue coetanee, capace d’incarnare al tempo stesso un’eleganza senza tempo ma anche un ponte per la sua generazione».

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Elle Fanning è Mary Shelley.

MAISIE WILLIAMS «Lavorare con Maisie? Nutro una fortissima ammirazione nei suoi riguardi. E sì, probabilmente nel mio giudizio un peso specifico lo ricopre il fatto che io stessa sia una grande fan de Il Trono di Spade. La considero una professionista straordinaria, un animo gentile ma anche risoluto, il genere di donna che è un vero onore incontrare. Credo fermamente nel valore della solidarietà femminile: solo insieme si possono verificare dei cambiamenti, e lo stato attuale di Hollywood lo dimostra».

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Maisie Williams, da Games of Thrones a Mary Shelley.

LA VOCE «Portare sul grande schermo la storia di Mary Shelley mi ha permesso di affrontare il mio stesso passato, tutti i rifiuti che ho dovuto subire solo perché donna. Venivo liquidata spesso senza essere minimamente ascoltata e mi continuavo a chiedere il motivo di questa palese ingiustizia, ma non ho mollato, ho continuato a far sentire la mia voce. Anche lei ha subito discriminazioni enormi quando ha iniziato a presentare i suoi primi scritti. La società le ha tolto la voce e in qualche modo io voglio restituirgliela».

 Haifaa Al-Mansour
Haifaa Al-Mansour sul set de La Bicicletta Verde.

WOMAN POWER «Un consiglio? Lamentarsi serve a poco, quello che rispondo sempre a chi mi chiede un parere dico sempre di essere preparate. La gente ci guarda e mette in dubbio le nostre capacità solo perché siamo donne, ma dobbiamo dimostrare con i fatti che si sbaglia. Ho imparato ad essere sicura di me, a camminare a testa alta senza smettere mai di credere che avrei potuto farcela. Ora mi ripeto, come un mantra, questa frase: “Li convincerò. A tutti i costi”».

La Bicicletta Verde.

LA BICICLETTA VERDE «Quel film racconta in parte la mia storia, quella di una bambina che desiderava tanto una due ruote da guidare, in un paese come l’Arabia in cui all’epoca era vietato alle donne (la legge è cambiata a giugno scorso, ndr.). E sarò per sempre grata a quel progetto per aver portato la mia voce all’attenzione mondiale: La bicicletta verde è stato il primo film arabo candidato agli Oscar, cos’avrei potuto chiedere di più? Un cambiamento… ma quello si sta già verificando, anche se c’è ancora molto lavoro da fare».

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