in

Da Normal People a Perry Mason: le migliori serie tv del 2020 scelte da Hot Corn

Da We Are Who We Are a The Crown e The Mandalorian. Le serie dell’anno secondo Hot Corn

migliori serie del 2020

ROMA – In un anno come quello che stiamo per lasciarci alle spalle la classifica delle migliori serie tv del 2020 assume una sfumatura del tutto nuova. Già perché senza libri, film e serie tv affrontare e superare il lockdown sarebbe stato ancor più difficile senza quelle storie e personaggi che ci hanno permesso di evadere per il tempo di un capitolo o di un episodio. Siamo finiti nel mondo magico e malinconico di Tales from the Loop, abbiamo pattinato per i corridoi di Buckingham Palace grazie a The Crown 4, investigato al fianco di Matthew Rhys in Perry Mason e ci siamo lasciati travolgere dalla relazione di Connell e Marianne in Normal People. E allora ecco, in ordine sparso, la Top 10 delle migliori serie del 2020 secondo Hot Corn.

NORMAL PEOPLE – Lenny Abrahamson e Hettie Macdonald – rispettivamente registi dei primi e degli ultimi sei episodi – sono riusciti a catturare l’essenza del romanzo di Sally Rooney trasformandola in immagini. La serie segue la relazione di Marianne (Daisy Edgar-Jones) e Connell (Paul Mescal) fatta di unioni e allontanamenti dagli anni del liceo fino al collage mostrando l’evoluzione del loro rapporto e quella dei due come individui. Una fotografia a fuoco sull’adolescenza e i dubbi, dolori e gioie della crescita che non ha paura di mostrare la potenza della tenerezza o il volto della vulnerabilità. Un (doppio) coming of age su cosa significhi crescere e sul costo emotivo che questa crescita comporta.Perché diventare adulti, imparare ad amare e ad amarsi passa anche attraverso i legami che costruiamo. Significa diventare persone normali.

  • Normal People o di come l’impresa eccezionale è essere normali
migliori serie del 2020
Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal sono Marianne e Connell in Normal People

L’AMICA GENIALE – STORIA DEL NUOVO COGNOME –  La seconda stagione della serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante conferma le aspettative e stupisce nella capacità di raccontare parallelamente l’evoluzione del rapporto delle due protagoniste, Lenù (Margherita Mazzucco) e Lila (Gaia Girace) (qui le nostre interviste), con quello dell’Italia. Gli otto episodi della seconda stagione proseguono quel racconto popolare iniziato in una classe elementare per mostrare, attraverso gli occhi e le esperienze delle due amiche, il mutamento ma anche l’immobilità di un Paese, tra rivolte studentesche e scioperi, emancipazione e prevaricazione. «Le macerie dell’Italia rimangono macerie».

L'amica geniale - Storia del nuovo cognome. migliori serie del 2020
Lila e Lenù in L’amica geniale – Storia del nuovo cognome. Per Hot Corn una delle migliori serie tv del 2020

PERRY MASON –  La regia, la scrittura, la fotografia, i personaggi. Ovviamente la storia, ramificata in otto episodi. E poi il mito che si porta dietro, impersonato dalla faccia malinconica e perfetta di Matthew Rhys. Ancora una volta, l’HBO centra l’intonazione: attualizzare una leggenda come quella di Perry Mason e creare una serie crime che sì, parte da un personaggio noto, ma che sa anche evolversi, mantenendo alta l’attenzione in una storia intensa e oscura. Il ritmo è alto, le svolte sono inaspettate e la qualità della costruzione è davvero elevata. il nuovo Perry Mason di Fitzgerald & Jones è un’esperienza visiva e narrativa realizzata come poche volte era successo in tv. Il cuore della leggenda è ancora pulsante, mentre questa nuova concezione moderna, attraversata da un filo di humor, lo rende universale e irresistibile.

  • Il ritorno di Perry Mason, tra Los Angeles e la Grande Depressione
Perry Mason. migliori serie del 2020
Una scena di Perry Mason

THE CROWN 4 –  Si potrebbe leggere The Crown 4 attraverso gli sguardi dei suoi protagonisti. Quello fermo della Regina Elisabetta (Olivia Colman), quello intransigente di Margaret Thatcher (Gillian Anderson) e quello timido di Diana (Emma Corrin). Un triangolo al femminile attraverso cui si snoda la quarta stagione della serie ideata e scritta da Peter Morgan. Una sintesi perfetta tra il privato dei Windsor e la Storia del Regno Unito. Tre donne, dicevamo, attraverso cui mettere in scena il passaggio complesso e non privo di ostacoli e incomprensioni dalla tradizione alla modernità incarnato da Lilibet, l’inquilina di Downing Street e Lady D. Ma anche l’occasione per Morgan di raccontare la profonda rivoluzione politica e sociale che attraversò il Regno Unito negli undici anni del mandato della Lady di Ferro, tra disoccupazione alle stelle, proteste, scontri e pugno duro.

  • The Crown 4: La Regina, la Thatcher e Lady D divise tra tradizione e modernità
Emma Corrin è Lady Diana in The Crown 4. Per Hot Corn una delle migliori serie tv del 2020

WE ARE WHO WE ARE –  La prima serie tv di Luca Guadagnino non procede per climax o colpi di scena. We are who we are è un flusso continuo di parole, emozioni, atmosfere in cui il regista mischia italiano e inglese, militari e civili, cattolici e musulmani, bianchi e neri. Tutti insieme riuniti in una striscia minuscola di America in Italia – un base americana – un non luogo che non è né l’una né l’altra, una zona promiscua in cui alle regole militari si contrappone una libertà curiosa. We are who we are parla della scoperta di sé, dei dubbi, delle sperimentazioni, del sesso, della rabbia e delle emozioni amplificate che si vivono a quell’età. We Are Who We Are è il manifesto con cui Guadagnino ci ricorda che siamo liberi di essere quello che volgiamo, amare chi vogliamo, sperimentare quanto vogliamo senza dover chiedere scusa o sentirci in difetto.

migliori serie del 2020
Caitlin e Fraser in We Are Who We Are

TALES FROM THE LOOP –  Rarefatta, quasi intangibile, volutamente criptica e sfuggente. Ma, contemporaneamente, magnetica come uno di quei racconti da leggere la sera, sotto le coperte, prima di andare a dormire. Sognando poi di universi paralleli e mondi strani, dove tutto può accadere. È questo l’effetto che fa Tales from the Loop, prodotta da Matt Reeves e ispirata ai lavori dell’artista svedese Simon Stålenhag, che nei suoi disegni immagina una società moderna in cui coesistono uomini, dinosauri e robot. Ogni episodio, pur essendo a sé, incrocia location e personaggi, mettendoli su una linea in cui il tempo e l’esistenza sono elementi senza regole. O meglio, dalle regole mutate. Paradossi, alterazioni, universi espansi che elevano in storytelling le opere di Stålenhag.

Tales from The Loop
Una scena del primo episodio di Tales from the Loop. Per Hot Corn una delle migliori serie tv del 2020

THE MANDALORIAN –  The Mandalorian riesce ad essere quello che la nuova trilogia, culminata con L’Ascesa di Skywalker, è riuscita ad essere solo in parte. Divertimento, azione, epica, mistero. Una narrativa curata tanto nell’estetica quanto nella scrittura. The Mandalorian, a modo suo, è un omaggio spassionato al cinema western, da John Ford a Sergio Leone. Dove il mito della frontiera rivive forte, tra polvere, anime reiette, città dimenticate e uno strano senso di libertà. Pedro Pascal, che si nasconde sotto il casco caminiano di Mando, ha concepito il protagonista come se fosse una sorta di Clint Eastwtood stellare: eccezionale con il blaster, dalla morale ambigua e dalle pochissime parole. Per non parlare poi di Baby Yoda… The Mandalorian è Star Wars allo stato puro.

the mandalorian
Un’immagine di The Mandalorian

BOJACK HORSEMAN 6 –  Quanto è difficile dire addio a un amico? Anche se è un cavallo e ha i contorni disegnati. Come nelle stagioni precedenti, anche nella sesta e ultima stagione di BoJack Horseman le situazioni affrontate dai protagonisti diventano l’opportunità per parlare di altro. Dalla critica all’industria hollywoodiana e ai suoi meccanismi passando per dipendenze e malattie mentali, dalla voracità della stampa alle conseguenze sociali e mediatiche del #MeToo, la serie è riuscita a inglobare e captare tutte le realtà che gli gravitavano attorno. E spesso lo ha fatto con un sarcasmo pungente o senza aver paura di abbracciare il dolore. Quello di BoJack Horseman è, senza dubbio, un lascito importante – per Netflix, per l’animazione, per la serialità – che non poteva concludersi diversamente. Un finale sospeso e senza certezze, come la vita.

migliori serie del 2020
Diane e BoJak in una scena dell’ultima stagione. Per Hot Corn una delle migliori serie tv del 2020

THE GOOD LORD BIRD –  The Good Lord Bird parte dalla fine, da quando cioè John Brown – un grande Ethan Hawke – venne impiccato dopo essere stato arrestato per il fallito raid contro l’arsenale di Harpers Ferry nel 1859 per poi tornare indietro di un anno e raccontare a ritroso le gesta del leader abolizionista e della sua armata. Un ritratto grottesco e drammatico, ironico e burrascoso che pone l’accento sulla ferita ancora aperta della Storia americana: quel razzismo insidiato nel profondo che nessun emendamento, leader politico, protesta o marcia è riuscito ad estirpare del tutto.

The Good Lord Bird
Ethan Hawke è John Brown in The good Lord Bird

THE LAST DANCE – In The Last Dance, si narra con umiltà ed emozioni chi è davvero Michael Jordan, parallelamente alla cronaca quasi cinematografica dell’ultima stagione ai Bulls, culminata con quel tiro in Gara 6, contro gli Utah Jazz, che diede al Novecento un senso tutto nuovo. Per sé, per i compagni e per il mondo interno, che guardava esterrefatto le gesta sospese a mezz’aria di un uomo volante. Tra il parquet e il cielo, dove addirittura le leggi della fisica diventano solo un’opinione.

The Last Dance
Una scena di The Last Dance. Per Hot Corn una delle migliori serie tv del 2020

Lascia un Commento

The Midnight Sky

The Midnight Sky | George Clooney, le stelle e un film che insegue la speranza

Stefano Bollani e Soul

Jazz ed emozioni | Soul: Stefano Bollani racconta la colonna sonora