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Il nuovo Perry Mason? Una delle migliori serie dell’anno

Matthew Rhys, la tromba di Terence Blanchard e una indomabile LA. Su Sky dall’11 settembre

Matthew Rhys è Perry Mason
Matthew Rhys è Perry Mason

ROMA – La Regia, la scrittura, la fotografia, i personaggi. Ovviamente la storia, ramificata in otto episodi. E poi il mito che si porta dietro, impersonato dalla faccia malinconica e perfetta di Matthew Rhys. Insomma, l’avrete capito: questa nuova Perry Mason, creata da Ron Fitzgerald e Rolin Jones per HBO (dall’11 settembre su Sky Atlantic e NOW TV), dalla prima puntata, non ne sbaglia una. E non era facile. Non era facile perché l’icona di Mason, creato da Erle Stanley Gardner, è enorme (libri, film, telefilm… insomma, chi non lo conosce?), non era facile perché é sempre molto difficile mettere in scena lo spirito conflittuale degli Anni Trenta (tra la Crisi del 29 e i venti di Guerra) e non era facile perché la produzione è stata travagliata: inizialmente lo sceneggiatore doveva essere Nic Pizzolatto, e al posto di Rhys doveva esserci Robert Downey Jr., poi rimasto come produttore esecutivo.

Matthew Rhys è Perry Mason
Matthew Rhys è Perry Mason

Eppure, ancora una volta, l’HBO centra l’intonazione: attualizzare una leggenda e creare una serie crime che sì, parte da un personaggio noto, ma che però sa anche evolversi, mantenendo alta l’attenzione in una storia intensa e oscura. Senza raccontarvi troppi dettagli, vi diciamo che qui, Mason, è un investigatore privato e non ancora un avvocato, arrabattandosi qualche dollaro inseguendo fedifraghi, mariti traditori e attricette da quattro soldi. Almeno fin quando, viene assegnato dal suo amico e mentore, E.B. Jonathan (John Lithgow), e per volere del magnate Herman Baggerly (Robert Patrick), al caso di Charlie Dodson, ovvero un neonato rapito e tremendamente ucciso.

Perry Mason - HBO
Matthew Rhys e un altro grande attore: Shea Whigham

Siamo a Los Angeles, in piena Grande Depressione, e il dipartimento di polizia, diciamo, non brilla né per intelligenza né per rettitudine. Infatti, scopriamo, che sono diversi e inaspettati i legami tra le forze dell’ordine, Hollywood e lo sconvolgente caso. Di più non vi sveliamo. Il ritmo è alto, le svolte sono inaspettate e la qualità della costruzione è davvero elevata. Anzi, ci spingiamo in avanti: Perry Mason (che si è già garantita una seconda stagione) è la serie che oggi mancava. Dopo i fasti e i trionfi degli ultimi anni (da House of Cards a True Detective, da Big Little Lies a Bojack Horseman) era da un po’ che il piccolo (ma ormai grande) schermo non sfornava un prodotto di così alta classe, rigirandosi e appiattendosi su format che, è chiaro, hanno smesso di funzionare.

Perry Mason
Una scena della serie

Parentesi a parte, il nuovo Perry Mason di Fitzgerald & Jones, nella sua essenza di noir vecchio stile – tra bulli, pupe, sigarette e Borsalino calato sugli occhi – è un’esperienza visiva e narrativa realizzata come poche volte era successo in tv; il cuore della leggenda, viva fin dal debutto del 1933 con Perry Mason e le Zampe di Velluto, è ancora pulsante, mentre questa nuova concezione moderna, attraversata da un filo di humor, lo rende universale e irresistibile, come se fosse il protagonista del nuovo libro di James Ellroy. Il resto, poi, lo fa la colonna sonora calda e avvolgente di un fuoriclasse come Terence Blanchard, capace di trasportaci direttamente nell’indomabile Los Angeles del 1931. Insomma, Perry Mason è tornato. In una delle migliori serie televisive dell’anno.

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Qui il trailer della serie:

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