MILANO – «Le amicizie lunghe sono importanti». Se lo sentono dire Lenù (Margherita Mazzucco) e Lila (Gaia Girace), le due amiche/nemiche protagoniste de L’amica geniale – Storia del nuovo cognome, seconda stagione della serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante. E il loro legame in questo secondo capitolo – in prima visione su Rai 1 e Rai Play dal 10 febbraio – verrà messo alla prova da cambiamenti, amori e gelosie che ne modelleranno la forma. Diretta da Saverio Costanzo e, negli episodi quattro e cinque, da Alice Rohrwacher, L’amica geniale 2 riparte esattamente da dove si era conclusa: dal matrimonio tra Lila e Stefano Carracci (Giovanni Amura) e la frustrazione di Lenù, con ambizioni troppo grandi per quello che può offrirle il rione Luzzatti.
Prodotta da Wildside e Fandango in collaborazione con Hbo e Rai Fiction, la seconda stagione conferma le aspettative e stupisce nella capacità di raccontare parallelamente l’evoluzione del rapporto delle due protagoniste con quello dell’Italia. Un treno che sfreccia sui binari, palazzine in costruzione, insegne al led, appartamenti con la vasca e abiti da cocktail. L’Italia che cambia e modifica il profilo del rione dove convivono i venditori ambulanti con la pasticceria dei fratelli Marcello (Elvis Esposito) e Michele Solara (Alessio Gallo), i detriti con il rumore dei lavori.
Un’evoluzione che si rispecchia fin dalla nuova, bellissima, sigla e che si estende alla regia, ai colori e al ritmo della sceneggiatura scritta da Saverio Costanzo, Francesco Piccolo, Laura Paolucci e la stessa Ferrante. È l’Italia del boom economico, delle possibilità, di un fermento che investe anche Lila e Lenù. Vicine e lontane, complici e in perenne competizione. «Quello che fai tu faccio io». Così se una si sposa anche l’altra vuole diventare donna, senza sapere che l’amore lì non c’è né per lei né per l’amica. E proprio il primo episodio ci mostra una delle sequenze più dure di Storia del nuovo cognome. Una violenza fisica che Saverio Costanzo mostra in tutta la sua brutalità disgustosa senza però indugiare in inquadrature gratuite.
Una realtà che accomuna le donne di ieri a quelle di oggi, doppiamente ferite – come nel caso di Lila – da una famiglia complice e indifferente. Così gli otto episodi de L’amica geniale 2 proseguono quel racconto popolare iniziato in una classe elementare per mostrare, attraverso gli occhi e le esperienze di Lila e Lenù, il mutamento ma anche l’immobilità di un Paese, tra rivolte studentesche e scioperi, emancipazione e prevaricazione. «Le macerie dell’Italia rimangono macerie».
- Video intervista a Saverio Costanzo per L’amica geniale 2
- Saverio Costanzo: «Storia del nuovo cognome? Tra evoluzione e continuità»
Qui potete vedere l’intervista alle protagoniste de L’amica geniale 2:
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