ROMA – Il rapporto con la Disney, i progetti creativi, l’amore spassionato per il cinema. Tim Burton, Premio alla Carriera della Festa del Cinema di Roma 2021, tiene un incontro stampa di mezz’ora, toccando quei temi che hanno resto leggendaria la sua carriera. Il regista di Nightmare Before Christmas ha raccontato alla stampa del suo film preferito, e dei personaggi a cui è più legato. Anche se, rispondendo ad una domanda, ha dichiarato che non è assolutamente previsto un sequel di Dumbo, ultimo film da lui diretto. “Dopo quel film ho avuto una sorta di esaurimento nervoso. Mi son reso conto che in qualche modo Dumbo ero io, ovvero una sorta di creatura che lavorava alla Disney. È come fosse stata un’autobiografia, anche per questo che non ho più fatto film. È come se fossi ancora traumatizzato”.
Ma tra le certezze c’è l’arrivo della serie Wednesday targata Netflix, e in uscita tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. “Wednesday è il mio personaggio preferito, posso dire che è simile alla Lydia di Winona Ryder in Beetlejuice – Spiritello porcello, ma con più spessore”. Menzione poi ai suo film del cuore “Edward Mani di Forbice ed Ed Wood. Non indosso abiti da donna come Ed, ma a parte questo mi assomiglia molto”. E a chi gli chiede di un sequel su Edward, risponde scherzando che: “Dopo aver visto la versione hard del 1991 mi son detto che non era il caso, in quanto già lo avevano girato. Sono pronto alle sperimentazioni, ma questa volta meglio lasciare stare…”.
Il titolo, però, arriva quando torna a parlare della collaborazione con la Disney e delle versione live-action. “Non sono più un grande fan di questo tipo di film e non voglio rifarne. Con una sola eccezione: Red e Toby”. Tim Burton prosegue poi dicendo che “Non ho rimpianti. Non mi piace nemmeno il concetto. Dissi che tutti i film sono come dei figli. Si possono fare degli errori, ma se li ho fatti c’è un motivo. Se qualcosa non è andata per il verso giusto non fa nulla. Quello che fai è parte di te. Alcune cose non le rifarei, ma non ho ancora pentimenti”.
E il processo creativo dei suoi film? “Anche quando si è trattato di progetti che non erano miei è necessario che io provi passione, entusiasmo, emozioni forti. Passo molto tempo a guardare il cielo è importante guardare le cose per scoprire qualcosa di diverso. Sognare ad occhi aperti è una cosa che ho sempre fatto, sentendomi diverso dagli altri”, continua Tim Burton, “Sono un sognatore fin da bambino. E non a caso amo il cinema. Posso considerarmi fortunato, perché grazie al cinema posso continuare a sognare. Però dico: essere creativi aiuta, in qualunque campo ci si muova. Fa bene a noi stessi”. L’ultimo pensiero, all’amico di una vita: “Un altro film con Johnny Depp? Lui è un amico, e se ci fosse un ruolo per lui ci tornerei a lavorare”.
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