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Daniele Luchetti: «Thom Yorke, il suono di Confidenza e il mio rapporto con la musica»

La colonna sonora, ma anche Stravinskij, il jazz e Bill Frisell: il regista si racconta a Hot Corn

Daniele Luchetti
Daniele Luchetti in uno scatto sul set di Confidenza.

ROMA – Dalla prima colonna sonora firmata nel 1988 da Nicola Piovani per Domani accadrà fino all’ultima, composta da un nome d’eccezione come Thom Yorke per Confidenza. In mezzo a questi due estremi corrono trentasei anni e tutto il cinema di Daniele Luchetti, compreso non solo tra storie e luoghi, ma anche tra canzoni e suoni, da Fiorella Mannoia (che si ascoltava ne La settimana della sfinge) fino a Rino Gaetano (che dava il titolo a Mio fratello è figlio unico) senza dimenticare Franco Piersanti in Anni felici oppure un altro grande colpo come quello che fu chiamare Bill Frisell a suonare su La scuola. Così in quest’intervista abbiamo voluto coinvolgere il regista in una conversazione diversa, cambiando punto di vista e partendo proprio dall’importanza della musica nei suoi film, ma anche nella sua vita.

Daniele Luchetti e Thom Yorke in studio durante le registrazioni.

IO & THOM #1- «Con Thom avevo collaborato su Codice Carla, il documentario su Carla Fracci per cui mi aveva fornito delle musiche degli Atoms For Peace da montare sui balletti. Un lavoro divertente e anche semplice attraverso cui ci siamo conosciuti. Così gli ho fatto leggere la sceneggiatura di Confidenza, ma mi ha detto immediatamente di no perché era in tour e non aveva tempo. Finita così. Quattro mesi dopo, quando stavo iniziando a girare, mi ha scritto dicendo che aveva una canzone per me. Da lì è nata una collaborazione molto fruttuosa perché di fatto in questo modo mi ha dato l’atmosfera sonora del film, cosa che ha aiutato molto anche gli attori. Poi una volta finito il film ci siamo confrontati sul girato e sono andato a raccontargli le scene spiegando anche le indicazioni di sottotesto che avevo dato agli attori. Non capendo benissimo l’italiano Thom ha puntato all’attitudine dei personaggi di Confidenza, cercando di arrivarci così».

Confidenza
Federica Rosellini e Elio Germano in una scena di Confidenza.

IO & THOM #2 – «Cosa mi ha colpito di lui? La disponibilità, sicuramente: era in tour eppure riusciva a mandarmi anche un paio di pezzi al giorno. Spesso spediva cose di pura sperimentazione con la voce distorta. Da quei loop però sono nati poi brani orchestrali, frammentati e trasformati in qualcosa di più vicino alla musica classica. Mi ha anche colpito molto la libertà degli organici, la mescolanza tra colori orchestrali, timbri di una banda jazz, gli archi, o il Wurlitzer. Tra l’altro c’era durante le registrazioni anche Tom Skinner, batterista dei Sons of Kemet e degli Smile, il progetto parallelo di Yorke e Jonny Greenwood. Paradossalmente non ci siamo curati dell’omogeneità della musica del film e, incredibilmente, l’abbiamo ottenuta».

I COMPOSITORI – «Ho avuto molti compositori durante la mia carriera, è vero, alcuni molti diversi tra loro anche, penso a Carlo Crivelli e Franco Piersanti, molto distanti tra loro. Carlo più barocco, Franco con un suono più misterioso. C’è stato anche un grande chitarrista jazz come Bill Frisell, nel 1995, per La scuola. Come riuscii a coinvolgerlo? Con lo stesso metodo di Thom: in quel caso non c’erano nemmeno le mail, passai tramite l’agente. Ma spesso succede che scopri che il cinema italiano incuriosisce molto e che l’Italia come polo culturale all’estero è rispettata e venerata. Siamo noi che spesso ci autoflagelliamo, ma nel mondo tutti collaborano con tutti e gli artisti hanno un linguaggio comune. Credo sia importante che la musica da cinema segua quello che succede sulla scena, il che non vuol dire forzare la mano e volere una partitura a tutti i costi particolare, ma semplicemente immergere il film nella contemporaneità. Da questo punto di vista penso che quello che ha fatto Mica Levi sui due film di Jonathan Glazer, Under the skin e La zona d’interesse, e Jerskin Fendrix su Povere creature di Yorgos Lanthimos sia una cosa formidabile».

Daniele Luchetti
Daniele Luchetti in azione sul set.

LA MIA MUSICA – «Che ascoltatore sono? Dunque: innanzitutto amo molto la musica del Novecento, da Stravinskij a Bruno Maderna passando per Luciano Berio, che è stata una mia grande passione. Poi mi è sempre piaciuto scoprire nuovi suoni e musica diversa: a Londra, quando andavo al negozio della Rough Trade a Portobello chiedevo al commesso di darmi i dieci dischi che non riuscivano a vendere e che invece secondo loro erano dei capolavori. In questo modo ho scoperto molte cose. Un esempio? Un sacco di musica africana, i dischi di Ali Farka Touré su tutto. Oggi ascolto molte cose. Mi piace Damon Albarn, ma tornando a Yorke devo dire che i due dischi degli Smile mi hanno folgorato perché sono dischi molto suonati e si sente. Io vengo dal mondo del progressive che poi mi ha portato al jazz e in quei due album ho trovato molte cose che mi hanno acceso. Comunque poi arriva sempre il momento in cui ritorno a Stravinskij…».

Ancora Germano e Rosellini in un altro momento di Confidenza.

LE COLONNE SONORE – «Le mie colonne sonore preferite? Ah, beh qui sarò molto, molto, banale: Nino Rota. Per me le partiture che ha firmato Nino Rota per Fellini rappresentano il picco massimo della musica da cinema. Devo dire la verità però, trovo davvero formidabili molti lavori fatti anche sulle composizioni delle commedie all’italiana. Penso a artisti come Armando Trovajoli, Piero Piccioni, Carlo Rustichelli, ma anche Bruno Nicolai o Piero Umiliani, nomi che danno uno splendore senza tempo al nostro mondo. Sono sottovalutati? Sì, probabilmente sì, questo accade spesso. Il motivo? Credo sia perché fondamentalmente diamo tutto per scontato, un po’ come le rovine romane, sono lì e basta. Eppure se oggi vai in un negozio dischi in Giappone, stai sicuro che ci troverai decine e decine di LP di colonne sonore firmate dai nostri compositori. Da questo punto di vista Ennio Morricone è senza dubbio stato un genio, ma sotto di lui ci sono stati tanti grandi musicisti che hanno dato una tonalità alla nostra storia, hanno dato il tono giusto ad una storia che oggi continuiamo ad ascoltare…».

  • SOUNDTRACK | La musica da cinema secondo Hot Corn
  • VIDEO | Qui il trailer di Confidenza:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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