ROMA – Un Drama Desk, oltre ad una nomination ai Tony Awards per il musical Eclipsed. Sempre a Broadway, poi, è stata protagonista di alcuni degli spettacoli da sold-out: Wicked, Hair, Aida. Voce incredibile e talento unico, insieme tra musica, canto e recitazione. E oggi, Saycon Sengbloh, è anche protagonista di una delle serie rivelazione del 2021, The Wonder Years. Reboot dell’omonimo show di fine Anni Ottanta, la serie è disponibile su Disney+, e racconta le vicende della famiglia Williams nell’Alabama degli Anni Sessanta. Nello show interpreta Lillian, impiegata come ragioniera e dal carattere dolce e integerrimo, nonché mamma di Dean (Elisha Williams), protagonista e narratore delle puntate. Così, nella nostra intervista one-to-one, abbiamo chiacchierato con Saycon Sengbloh a proposito di The Wonder Years, della nostalgia e anche di quanto il suo essere cantante l’aiuti nella recitazione.
Saycon, la serie è il reboot di uno show Anni Ottanta. Lo seguivi?
«Sono sempre stata una fan dello spettacolo originale! Fred Savage era fantastico, e poi il cast, quei costumi… Sì, lo adoravo. Ed è stato fantastico prendere parte oggi a The Wonder Years. Con me ho ancora il mio vestito degli Anni Sessanta».

Condividi le scene con un grande cast, e Elisha Williams è una rivelazione. Come è stato lavorare con loro?
«Sì, hai ragione, un cast meraviglioso, ci siamo divertiti molto. Elisha è così è un bravo ragazzo, adorabile e molto intelligente».
Sei essenzialmente una cantante. Questo influisce sul tuo modo di recitare?
«Ha sicuramente un effetto sulla mia recitazione ogni volta che parlo, posso modulare i toni. La voce è qualcosa che ha sempre fatto parte di me. Devo dire che è bello avere la possibilità di coinvolgere la musica nella serie, anche perché il mio personaggio suona il pianoforte, mentre Dulè Hill (Bill, nella serie ndr) suona il sax».

Cosa porti con te di questi Anni Sessanta?
«Penso che la cosa migliore sia il fatto che le persone si preoccupavano davvero della famiglia, come il solo fatto di prendersi del tempo per cenare insieme. The Wonder Years offre una grande opportunità al pubblico italiano: ossia vedere e imparare un concetto nuovo di una famiglia nera americana negli Anni Sessanta. Nelle puntate si sente molto parlare della protesta per i diritti civili, nel mezzo di proteste, disordini e cambiamento. Dopotutto, le famiglie nere erano unite, tra feste, balli, cene. Con la serie si ha l’opportunità di dare uno sguardo a quella vita lì, raccontata da una bellissima famiglia. E poi è una storia universale, che affronta temi generazionali».

La serie è molto nostalgica. E tu? Guardi in avanti oppure ti piace rifugiarti nei ricordi?
«Spesso, soprattutto di recente, ho pensato a com’era crescere una volta, quando ero una bambina. La nostalgia è una parte importante della vita, e penso che sia importante essere in grado di riflettere sulle cose che sono successe nel tuo passato. Su Instagram ho postato foto e video del backstage di The Wonder Years, e il tutto ha un sapore così nostalgico…»
- The Wonder Years: la recensione
Qui una clip della serie:
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