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Caccia a Ottobre Rosso | Sean Connery, Jack Ryan e la storia vera dietro il film

Dall’ammutinamento che spaventò l’U.R.S.S. al cult movie ispirato al best seller di Tom Clancy

Caccia a Ottobre Rosso

ROMA – Nel 1990 arrivò per la prima volta sullo schermo il personaggio di Jack Ryan in Caccia a Ottobre Rosso, diretto da John McTiernan e tratto dal romanzo La grande fuga dell’Ottobre Rosso di Tom Clancy. La trama è nota: il capitano sovietico Marko Ramius (Sean Connery) è pronto a disertare e a consegnare il suo sottomarino nucleare, l’Ottobre Rosso appunto, nelle mani degli americani. All’oscuro dei suoi piani, in piena Guerra Fredda, Pentagono e Stati Uniti sono comunque allertati dai movimenti anomali del mezzo navale e per indagare decidono di inviare l’analista Jack Ryan (Alec Baldwin). 

caccia a ottobre rosso
Sean Connery è Marko Ramius

Ma qual è la vera storia di Caccia a Ottobre Rosso? Libro e film (che trovate su Paramount+, Prime Video, CHILI, Apple TV+) si ispirano a un evento accaduto anni prima, l’8 novembre 1975, passato alla storia come l’ammutinamento della Storoževoj (in russo sentinella). La Storoževoj era una fregata anti-sommergibile della Marina militare dell’Unione Sovietica, appartenente alla Flotta del Baltico.  Stanziata nel porto di Riga, il Capitano di Terza Classe Valerj Michailovich Sablin organizza la ribellione.

Alec Baldwin è Jack Ryan

Il primo passo è l’imprigionamento del Comandante, a cui fa seguito un comizio propagandistico per avere i marinai dalla sua parte. Sablin era un comunista all’antica e accusava il nuovo governo sovietico di aver dimenticato gli ideali leninisti e comunisti. Il piano, a dire il vero, era semplice: una volta sequestrata la nave, avrebbe fatto rotta su Leningrado attraccando a fianco dell’incrociatore Aurora. Da lì avrebbe diffuso un messaggio radio alla nazione. Il tutto aveva un valore altamente simbolico, almeno per la Russia.

Caccia a Ottobre Rosso
Valerj Michailovich Sablin

L’Aurora era il simbolo della Rivoluzione d’Ottobre e il messaggio radiofonico, che voleva mettere in guardia contro la decadenza del comunismo, doveva servire come nuova rotta per il popolo russo, che sarebbe così stato in grado di riallacciarsi agli ideali perduti. Inutile dire che i particolari della storia vennero divulgati solo dopo il crollo dell’Unione Sovietica. I piani di Sablin, infatti, trovarono un imprevisto. Un giovane Guardiamarina, infatti, finse di appoggiare l’ammutinamento e fuggì per avvertire le Autorità.

Caccia a Ottobre Rosso
U.R.S.S. vs. Usa

Presto detto, tredici navi da guerra e dieci aerei si lanciarono all’inseguimento della Storoževoj prima che entrasse in acque internazionali, mossi dagli ordini del Cremlino di affondarla se non si fosse arresa. D’altronde, il rischio per i sovietici era duplice. I ribelli potevano chiedere asilo politico e vendere le tecnologie in loro possesso o essere catturati. In entrambi i casi, la fazione avversaria avrebbe ottenuto un grande vantaggio.

Un’immagine della Storoževoj

In una caccia degna del più hollywoodiano film d’azione, al largo della Groenlandia la fregata venne raggiunta dalla Fanteria di Marina e riportata in Unione Sovietica, gli ammutinati incarcerati e Sablin, dapprima condannato con i suoi compagni, venne successivamente giustiziato in segreto. Senza il romanzo e – soprattutto – senza Caccia a Ottobre Rosso, le vicende della Storoževoj e del suo equipaggio probabilmente sarebbero state dimenticate. Che le ragioni di Sablin fossero legittime o meno, di sicuro la sua impresa ha servito come base per quello che molti definiscono il migliore film sui sottomarini che sia mai stato realizzato.  

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