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Romain Duris: «Io, la Francia, Vernon Subutex e la mia vita a tutto rock»

Un antieroe stropicciato, la musica e la Parigi di Virginie Despentes: l’attore racconta il suo ruolo

Romain Duris
Romain Duris nel primo episodio di Vernon Subutex

CANNES – Romain Duris è il protagonista di un progetto dissacrante e struggente al tempo stesso, Vernon Subutex, la serie di StudioCanal tratta dall’omonimo romanzo di Virginie Despentes (Giunti Editore). Nei panni del protagonista, si cala nei sogni infranti del proprietario del più celebre negozio di dischi della Parigi degli Anni Ottanta. A qualche decennio di distanza, si ritrova senza un soldo, senza una casa e senza alcuna prospettiva lavorativa. La leggenda del tempio della musica si è sgretolata. Barba e capelli lunghi, aria stropicciata e look trasandato: il sex symbol francese è totalmente trasformato, con grande soddisfazione della creatrice Cathy Verney. «Romain è un mago delle trasformazioni e sono elettrizzata da come sia riuscito a dar vita al personaggio, calandosi totalmente nel mood della storia», ha detto sulla Croisette di CANNESERIES – dove è stata presentata la serie – a Hot Corn.

Uno dei poster di Vernon Subutex

VERNON «Quando l’industria discografica cambia, Vernon si rende conto che non c’è più posto in quello scenario per lui, o almeno così com’è diventato, ed è difficile adattarsi. Grazie a lui mi sono preso una pausa dai ruoli di seduttore in senso classico. Anche se Vernon ha fascino, a modo suo, gioca con il look e con la capigliatura più di quanto magari non mi sia successo di fare in passato in altri film. Solo che ha un mondo interiore ricco e non lo esterna in modo glamour come i personaggi che ho interpretato in precedenza, come ne Il truffacuori. Non deve mettere su uno spettacolino per attirare l’attenzione».

GUSTI MUSICALI «Anch’io sono cresciuto circondato dalla musica. Non è solo un modo di pensare, ma un modo di esistere. Sono sempre stato molto estremo e periodicamente divento ossessionato da un nuovo genere. Da ragazzino mi ero fissato con il reggae e non ascoltavo altro. Mi ero fatto i dread e volevo essere Bob Marley; quel sound era diventato una filosofia di vita. Poi è arrivata la fase rap e di seguito tutte le altre. La differenza rispetto al passato è che non mi travesto più. Continuo comunque ad ascoltare di tutto, dal classico all’elettronica al rock, come nella serie».

Romain Duris in una scena di Vernon Subutex. Foto di Xavier Lahache

RUOLI PASSATI «Non sono particolarmente interessato a spin-off o remake, anche se in passato mi è capitato, è vero, penso a un film come L’appartamento spagnolo (e i sequel Bambole russe e Rompicapo a New York). Non vedo i personaggi né come amici né come fratelli, ma una parte di me legata al passato».

Romain Duris
Romain Duris in Rompicapo a New York

CARRIERA ALTERNATIVA «Il mio angolo di paradiso resta la pittura, dipingo molto e spesso espongo in casa le mie creazioni. Se non avessi avuto successo come attore probabilmente mi sarei dedicato a questa carriera a tempo perso, non so se come ritrattista di strada o come artista in una galleria. Essere da solo con me stesso, con dell’ottima musica di sottofondo e il pennello in mano rappresenta il massimo della felicità».

Romain Duris
Romain Duris in una scena di Vernon Subutex

UNA BELLA SFIDA «Per Francois Ozon (in Una nuova amica, ndr) ho probabilmente dato vita ad uno dei personaggi più radicali della mia carriera, un uomo che si veste da donna pur non vedendosi come un trans. È una storia che riguarda l’identità e la percezione di se stessi e mi ha messo molto alla prova perché non avrei mai pensato che stare sui tacchi a spillo comportasse una tale dose di sofferenza».

Romain Duris
Romain Duris in Una nuova amica

VIVE LA FRANCE «A chi mi chiede di cosa sono maggiormente orgoglioso nella mia vita rispondo che a cucinare non me la cavo poi tanto male ma di sicuro è motivo di continuo impegno il fatto di provare ad essere una brava persona. In Francia noi facciamo così».

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Qui sotto potete vedere i primi cinque minuti di Vernon Subutex:

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