È una questione di aspettative. E l’unico modo per poter andare a vedere in sala Avengers: Endgame senza aspettative – dopo aver fatto una fila lunghissima – è non aver mai guardato nessuno degli altri ventidue film targati Marvel Studios. Perché, comprendere l’emozione e lo stupore di coloro che hanno vissuto il culmine di undici anni di avventure è semplice: la chiave che rende questo film qualcosa per cui provare (necessariamente) interesse sta nel fatto che, immergersi nell’universo Avengers, è qualcosa di immediato, per chiunque.

Sia per i veterani che per il più ignaro spettatore del mondo, dove Cap, Tony, Bruce, Nat, Thor e Clint sono i protagonisti assoluti. E ciò che resta di questo (pen)ultimo capitolo della Fase Tre è una commistione di pathos, drammaticità, conflitto, epicità e, soprattutto, pura spettacolarità. Oltre agli effetti visivi che regalano colpi d’occhio eccezionali, il fascino della pellicola sta nel riuscire a cogliere ogni aspetto più profondo del supereroe, rendendolo uno spunto per riflettere sulla nostra realtà ma senza mai allontanarsi dalla leggerezza di quel manifesto pop per eccellenza.

Tentare di rendere il film nella sua unicità un oggetto di dettagliate analisi tecniche e filosofiche è probabilmente inutile e superficiale, dato il principale obbiettivo da considerare: l’intrattenimento intelligente. Amare la saga significa genuinamente staccare la spina dal mondo reale e vivere delle storie fantastiche senza il minimo sforzo di comprensione – per i neofiti della saga – diventando spettatori persi nella magia delle vicende che si intrecciano, senza mai mettere in pausa per elaborare le scene e la storia che sfreccia veloce.

Ma, sempre da “apprendisti Vendicatori”, è scontato ammettere, però, che l’invidia verso chi sa cogliere l’intero contesto delle vicende cresce via via in tutti i 181 minuti della pellicola. E sicuramente il più grande rischio che può correre chi si trova al cinema per la prima volta, magari trascinato da un amico che non vede l’ora di scoprire cosa siano riusciti a inventarsi i Fratelli Russo, è ritrovarsi, usciti dallo spettacolo di Avengers: Endgame, davanti alla tv, per una folle maratona di tutti i capitoli precedenti. Dall’inizio fino alla fine, dicendo addio definitivamente ai raggi del sole. E magari, tornando in sala per vederlo sotto una luce ancora nuova.
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