ROMA – Nell’ottobre 1940, nella fase cruciale della Seconda Guerra Mondiale, il temerario Salvatore Todaro è il comandante del sommergibile Cappellini. Mentre naviga a vista sull’Atlantico, un piroscafo mercantile, il Kabalo, apre il fuoco. Ne segue un violento scontro a fuoco che vede il Cappellini abbattere il Kabalo a colpi di cannone. A quel punto, contro il parere del suo equipaggio – ma come previsto dalla legge del mare – decide di salvare i 26 naufraghi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli poi nel porto più vicino. Per accoglierli a bordo però, Todaro sarà costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile al nemico. In quei tre giorni, il sottomarino sarà teatro di trasformazioni e incontri. Parte da qui Comandante di Edoardo De Angelis, il sorprendente film d’apertura di Venezia e viaggio nel passato per fare luce su un evento non molto conosciuto.
In origine sarebbe dovuto essere Challengers di Luca Guadagnino ad aprire i battenti della kermesse al Lido, almeno fino a quando lo spauracchio dello sciopero combinato SAG-AFTRA (Screen Actors Guild-America Federation and Radio Artists) e WGA (Writers Guild of America) non mescolasse le carte in tavola facendo slittare Challengers al 2024. Poco male, anzi, bene, perché a Comandante, quindi – di suo già in concorso – l’onore di dare il via alla Mostra, un grande progetto di cui De Angelis ha iniziato a interessarsi dal lontano 2018, anno in cui – in occasione dei 153 anni della Guardia costiera – l’ammiraglio Giovanni Pettorino aveva citato proprio Salvatore Todaro come un esempio da seguire in riferimento alla gestione della crisi europea dei migranti da parte del Governo Conte I.
Nella sua fase di ricerca in pre-produzione, Comandante ha visto il pieno sostegno della Marina Militare che ha permesso l’accesso agli archivi e al diario di bordo del Cappellini. Qualcosa che ha profondamente toccato De Angelis: «Il cinema spesso fa storie denigratorie o agiografiche. Noi, con Comandante, abbiamo lavorato insieme con un intento pulito». Del resto la figura storica di Todaro – per quanto umana e quindi ricca di contraddizioni – è certamente degna di essere studiata e seguita, o per usare le parole di Favino: «È un eroe Todaro? Non lo so, di sicuro è uno da cui si può imparare, è uno che sceglie l’essere umano e lo mette come priorità della vita». Accanto a lui, nel cast figurano Massimiliano Rossi, Silvia D’Amico, Johan Heldenbergh e Paolo Bonacelli, sceneggiatura firmata da Sandro Veronesi e De Angelis da cui è tratto l’omonimo romanzo edito da Bompiani. Ultima nota rilevante: la colonna sonora è stata scritta da Robert Del Naja dei Massive Attack, uno dei personaggi più influenti degli ultimi trent’anni di musica…
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Qui sotto potete vedere una clip del film:
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