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Gli Anni Ottanta, Dublino e la ragazza dei sogni | Ma perché riscoprire Sing Street?

Melodico, ribelle, triste eppure felice: perché il film di John Carney è un teen movie perfetto

Sing Street
I ragazzi di Dublino: Ferdia Walsh-Peelo e gli amici di Sing Street.

MILANO – Dublino, 1985: Conor ha quattordici anni, suona la chitarra per non sentire i litigi dei genitori e coltiva il sogno di mettere in piedi una band. Gli appare come un angelo, davanti a una tipica abitazione dublinese, una creatura meravigliosa più grande di lui di due anni, Raphina, che vorrebbe trasferirsi a Londra per fare la modella. Per fare colpo su di lei, le chiede di partecipare a un video musicale, il primo del suo fantomatico gruppo: da quel momento, riuscirà a coinvolgere un numero sufficiente di giovani e indiavolati musicisti per far nascere i Sing Street (storpiatura del nome della via della loro scuola, Synge Street), girare il videoclip di The Riddle of the Model, conquistare il cuore della ragazza e sognare con lei un futuro in Inghilterra.

Ferdia Walsh-Peelo e Lucy Boynton in Sing Street.

Sulla carta, il più classico dei coming-of-age: in realtà, John Carney, ex bassista dei Frames di Glen Hansard e regista di Once (che vinse un Oscar) e Tutto può cambiare (altro grande film musicale), si contraddistingue per un’energia e una vitalità autentiche e sincere, che derivano dal proprio percorso autobiografico. E non si limita soltanto a scrivere e dirigere, ma firma anche un pugno di canzoni inedite che determinano il ritmo e la poetica del film, allacciandosi ai suoni new wave, ombrosi e malinconici di quegli anni: si sente forte l’influenza emotiva di ripetuti ascolti di Smiths, Depeche Mode, Joy Division e, soprattutto, di quei Cure da cui la protagonista sembra rubare la definizione di “happysad”, ovvero “felicetriste”, il mood che il nuovo ribelle Conor adotta per affrontare i bulletti della scuola, il preside prete e i disagi interiori.

Un’altra scena del film: Ferdia Walsh-Peelo con il socio Mark McKenna.

Un teen movie semplicemente perfetto, che ricorda The Commitments in versione ottimista, perché l’adolescenza è caduta e immediata risalita, coraggio ed emancipazione ed è un’età in cui è ancora possibile desiderare il successo, ipotizzando un lieto fine, una fuga d’amore verso quella Londra dove tutto è possibile, nonostante le uniche risorse siano video, demo musicali e un portfolio. «Nessuna donna può amare davvero uno che ascolta Phil Collins!», dice ad un certo punto il fratello maggiore Brendan – interpretato da Jack Reynor – mentre cerca di far capire cosa sia la vera musica a Conor. Attenzione anche all’amico chitarrista Eamon, perché è interpretato da Mark McKenna, già visto nella serie (inedita) Wayne e anche nel ruolo di (Alice Cooper!) nel recente Dalìland.

sing street
The boys are back in town: Sing Street.

Sing Street – che trovate su Prime Video in flat e a noleggio su Apple TV – si aggancia così anche ai sogni di School of Rock, perché è un inno alla giovinezza eterna, alla rabbia propulsiva che serve per non farsi schiacciare dalle istituzioni e dai potenti: la Chiesa, la famiglia, la politica, il perbenismo. Straordinari Ferdia Walsh-Peelo (visto poi in CODA – I segni del cuore) e Lucy Boynton, e a quest’ultima, sembra che il ruolo di femme fatale degli anni Ottanta calzi a pennello: è Mary Austin in Bohemian Rhapsody, il biopic sui Queen e Freddie Mercury, di cui era amica e amante, suscitando maldicenze e pettegolezzi da parte dei fan. Ma quella è un’altra storia…

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  • VIDEO | Qui il trailer di Sing Street:

 

 

 

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