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Il genio di Brian Wilson, Love & Mercy e il lato nascosto dei Beach Boys

Il sole, l’oceano e le tavole da surf? Non solo: il film di Bill Pohlad racconta anche l’altra faccia del pop

Paul Dano nei panni di Brian Wilson in Love & Mercy.

MILANO – Ma com’è profondo il mare sotto una canzone pop? Un oceano, decisamente un oceano, se si tratta dei Beach Boys. Racconta proprio questo Love & Mercy – lo trovate su Apple TV+ e Prime Video -, biopic poco citato (purtroppo) centrato sulla travagliata storia della prima boyband surf d’America, i Beach Boys, e del suo leader, Brian Wilson. Apparentemente è solo il racconto dei tre fratelli Wilson, del loro cugino Mike Love e di un compagno di classe, ritrovatisi quasi per caso a cambiare, e deviare per sempre, il corso della musica del Novecento. Dagli esordi con le canzonette surf di inizio anni Sessanta, guidati dal dispotico padre padrone manager, fino all’evoluzione artistica profonda e inattesa negli anni successivi.

Love & Mercy
I giorni felici dei Beach Boys. Paul Dano è l’ultimo a destra.

Perché inattesa? Perché una sorta di trance agonistica espressiva incontrollabile portò Wilson – qui rivisto da un impressionante Paul Dano, un attore enorme – prima al picco creativo con Pet Sounds, siamo nel 1966, poi all’implosione con SMiLE, album leggendario che avrebbe dovuto spostare più in là il limite della musica popolare, ma non uscì mai. Sono solo canzonette, potrebbe dire qualcuno, invece sono le vette più alte della creatività musicale del Novecento. I Beatles pubblicarono Revolver nell’agosto del 1966, ma quando ascoltarono per la prima volta Pet Sounds – che uscì il 16 maggio dello stesso anno – capirono di avere perso la sfida a distanza con Wilson.

Paul Dano, alias Brian Wilson, in studio.

Fu questa sconfitta artistica bruciante che spinse poi McCartney e Lennon a lavorare su Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. La competizione tra le due migliori band del mondo diede vita ai tre dischi rock più importanti in soli dodici mesi. SMiLE avrebbe dovuto essere il quarto, non fosse finito distrutto nella furia creativa di un Wilson sempre più vittima delle ossessioni della propria arte. Love & Mercy racconta tutto questo, per poi seguire la parte successiva della vita di Brian, interpretato da un grande John Cusack: le droghe e l’alcol, la depressione e i farmaci.

L’età difficile: John Cusack è Brian Wilson adulto.

Un film che mescola pop, grande musica, vita vera e ricordi, e che ha un inatteso (e reale) happy end, mai scontato nella vita. Un film troppo sottovalutato all’epoca, soprattutto in Italia, un biopic musicale che in realtà è anche (o soprattutto) una lunga e riflessione dolente sull’arte che, come un’energia cannibale, arriva addirittura sbranare la vita degli stessi artisti che alimenta.

Love & Mercy
Il lieto fine: Brian Wilson con il cast di Love & Mercy (e Paul Dano).

E poi Love & Mercy funziona anche come fotografia della profondità creativa che a volte si nasconde dietro la semplicità delle melodie e delle armonie musicali di una canzone pop. Visione obbligatoria per chiunque ami la musica, a prescindere dai gusti.

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