MILANO – Chi non ricorda le avventure – o disavventure, come le si voglia chiamare – di Chuck Noland e dell’inseparabile amico Wilson? Cast Away, il film del 2000 di Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks, seconda collaborazione tra i due dopo Forrest Gump sei anni prima, è diventato presto un cult, oltre ad essere valso a Hanks una nomination all’Oscar come Miglior attore. Girato in due diversi periodi di tempo tra il 1998 e il 2000, per permettere a Tom Hanks di perdere i 25 kg di troppo per interpretare un naufrago, Cast Away (in streaming su Netflix) segue la storia del dirigente operativo di FedEx che, dopo essere precipitato con l’aereo su cui viaggiava nell’Oceano Pacifico, si ritrovò a lottare per la sopravvivenza su un’isola deserta.
Bevendo acqua di cocco, mangiando granchi e imparando ad accendere il fuoco con mezzi di fortuna, Noland riuscì a sopravvivere e anche a non impazzire grazie al fedele Wilson, un pallone recuperato dai resti dell’aereo su cui disegna un volto e che diventa il suo fidato compagno di avventure. La storia è poi ben nota: dopo aver costruito una zattera di fortuna con due pezzi di vetroresina portate dalla marea, Noland si mette in viaggio sfidando le correnti avverse della barriera corallina. In mare aperto, dopo una forte ondata, perde Wilson, ma viene recuperato da una nave portacontainer. Una volta tornato a casa, riprende la sua vita, anche se si rende conto che niente sarà più come prima.
È interessante come il film, girato sull’isola Monuriki nell’arcipelago delle Figi (un’isola realmente disabitata), sia stato inizialmente criticato proprio da FedEx, in quanto un suo aereo precipitato in mare avrebbe sicuramente portato cattiva pubblicità all’azienda. Ma i valori positivi trasmessi da Chuck Noland fecero cambiare idea, e FedEx mise a disposizione, materiali, magazzini e mezzi di trasporto per il film. Inutile dire che, anche se l’azienda non pagò nulla per far apparire il proprio logo nel film, guadagnò un’enorme visibilità dopo la sua uscita nelle sale. Al contrario di come molti pensano, però, Cast Away non è ispirato a una storia vera.
Tra le principali fonti per il film c’è ovviamente il Robinson Crusoe di Daniel Defoe del 1719, il romanzo d’avventura per eccellenza, che naturalmente non raccontava di un impiegato di FedEx ma di un marinaio naufragato in mare Selkirk. Non ancora chiaro se sia esistito veramente, è però certo che Defoe si sia ispirato ai tanti racconti che nel XVIII secolo viaggiavano di porto in porto sulle avventure e le sciagure che i marinai dovevano affrontare in mare, un mondo allora considerato pieno di pericoli e di creature fantastiche che suscitava non poca fantasia nell’immaginario popolare.
D’altronde, l’idea che uomini comuni, in situazioni estreme, possano contare sulle proprie abilità per attaccarsi alla vita e sopravvivere ha popolato l’immaginazione dell’umanità per millenni. Ma ci sono stati anche casi in cui la realtà ha copiato la finzione: è stato il caso di Jose Salvador Arenga, rimasto disperso nell’Oceano Pacifico per 14 mesi tra il 2012 e il 2014, che venne ribattezzato dai media “il vero Cast Away”. Insomma, Cast Away è l’ennesima dimostrazione di come a volte anche persone comuni possano trasformarsi in eroi.
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