ROMA – Tutto è iniziato nel gennaio 2020. Zola viene presentato al Sundance dove viene accolto con entusiasmo da pubblico e critica. Poi, neanche un mese dopo, il mondo che conoscevamo finisce e il film, che sarebbe dovuto uscire di lì a poco, viene “congelato” in attesa di capire cosa sarebbe accaduto all’industria cinematografica. A24, complice la graduale riapertura dei cinema in America, ha ne aveva annunciato la data di uscita lo scorso giugno. E da noi? Il film è uscito direttamente in digitale – lo trovate su Prime Video e AppleTV+ a noleggio – saltando la sala. Un peccato se pensiamo al fatto che un film come Zola sia davvero un’opera diversa, fresca e folle, una fortuna se pensiamo – per restare in casa A24 – a titoli come The Last Black Man in San Francisco.
Ma la domanda che vi starete facendo ora è: sì, ma cos’è Zola? Beh, molto probabilmente il film più pazzo dell’anno. Diretto da Janicza Bravo (già regista di alcuni episodi di Atlanta, Dear White People), chiamata a sostituire dietro la macchina da presa James Franco dopo le accuse di sexual misconduct rivolte all’attore/regista, il film è basato su un articolo, Zola Tells All: The Real Story Behind the Greatest Stripper Saga Ever Tweeted, scritto nel 2015 da David Kushner su Rolling Stone. La Zola del titolo è Aziah “Zola” Wells (Taylour Paige, una rivelazione), una cameriera e stripper di Detroit che, durante uno dei suoi turni, fa amicizia con una cliente, Stefani (Riley Keough. Sì, la nipote di Elvis).
Sarà proprio la neo amica a convincerla ad accompagnarla in Florida per un weekend a base di feste. Quelle che seguono, però, saranno 48 ore di pura follia fatte di prostituzione e lap dance, omicidi e tentativi di suicidio come la stessa Zola racconterà in un thread da 148 tweet (potete leggerlo qui e comprarlo in formato libro qui da quei geni di A24) che in breve tempo diventò virale attirando l’attenzione di personaggi come Missy Elliott, Solange Knowles e Ava DuVernay. Un mese dopo sarà proprio Kushner a ripercorrere le tappe di quel viaggio intervistando le persone coinvolte nella storia. E sebbene, come ammetterà la stessa Wells, qualche dettaglio è stato inventato o “gonfiato”, tutti gli interessati hanno confermato che quelle 48 ore di paura e delirio in Florida sono realmente accadute.
Scritto dalla Bravo insieme a Jeremy O. Harris, Zola vede protagonisti al fianco di Taylour Paige e Riley Keough una serie di attori formidabili. Da Nicholas Braun, meglio conosciuto per il ruolo di Greg Hirsch in Succession, a un fuoriclasse assoluto come Colman Domingo. A rendere ancora più interessante il film è il nome scelto per curare la colonna sonora: Mica Levi. La musicista e compositrice inglese che ha già curato gli score di Under the Skin, Jackie e, ultimo in ordine di tempo, Mangrove, il primo dei film che compongono Small Axe di Steve McQueen. Zola è un missile sparato a tutta velocità pronto a schiantarsi che ci ricorda come il cinema possa trovare ispirazione in qualsiasi cosa, anche in un thread di Twitter.
Un film ironico e intelligente, esplicito (ma mai volgare) e visivamente accattivante (la fotografia di Ari Wegner gioca con le luci dei locali, i colori sgargianti dei vestiti delle protagoniste, le luci al neon e quella naturale e accecante della Florida). Janicza Bravo è strepitosa nell’orchestrare una storia fuori di testa mettendosi alla guida di un’odissea che le permette di osare e sperimentare. A rendere il film un piccolo cult istantaneo due attrici strepitose: Taylour Paige e Riley Keough. I loro botta e risposta, le battute pronunciate direttamente in camera, il lavoro sullo slang e sul corpo, i contorni quasi fumettistici dei loro personaggi fanno di Zola un film imperdibile. «It’s kind of long, but it’s full of suspense».
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Qui potete vedere il trailer di Zola:
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