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Steve McQueen: «Le storie di Small Axe? Sentivo la responsabilità di raccontarle»

Tra Londra, Hollywood e George Floyd: il regista presenta al RomaFF15 la sua serie antologica

ROMA  – Sciarpa blu al collo e occhiali dalla montatura nera. Steve McQueen è arrivato alla Festa del Cinema di Roma per presentare, nella Selezione Ufficiale, Small Axe, mini-serie di cinque episodi antologici su personaggi ed eventi storici della comunità afro-britannica di Londra tra gli anni Sessanta e Ottanta. Ma non solo perché il regista Premio Oscar ha anche ritirato il Premio alla Carriera. Riconoscimento consegnato durante un incontro con il pubblico nel quale ha ripercorso la sua filmografia, da Shame a 12 anni schiavo fino al recente Small Axe. Un omaggio a quelle storie di uomini e donne rimasti troppo a lungo nell’ombra e ai quali ha deciso di dare una voce.

steve mcqueen
Steve McQueen riceve il Premio alla Carriera

IL PROGETTO «Ho iniziato a lavorare a questo progetto undici anni fa. Volevo investigare storie della comunità nera di Londra che non erano mai state raccontate e portate al cinema. Sono storie che trattavano di questioni di attualità e politica. Inizialmente si pensava a una serie incentrata sulla storia di una famiglia seguita nel corso degli anni ma più andavo avanti più mi rendevo conto che c’erano tante altre storie interessanti che dovevano essere raccontate».

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Steve McQueen sul set di Red White Blue, uno degli episodi di Small Axe

LE STORIE «Ho lavorato insieme a produttori che fanno parte della mia società e abbiamo discusso con ricercatori e sceneggiatori. Abbiamo parlato con centinai di persone nel corso degli anni, molte delle quali ormai sono morte dato che il progetto ha preso vita oltre dieci anni fa, e abbiamo scoperto una realtà ricchissima. Ci siamo chiesti come fosse possibile che queste storie non fossero note a tutti».

Una scena di Lovers Rock

LEROY LOGAN «Leroy è venuto sul set il giorno in cui giravamo una scena con i ragazzi che lo ignorano. Mentre fissava il monitor si è sentito mancare perché accadeva di continuo. Le persone non si fidavano di lui come poliziotto nero. Voleva infiltrarsi nelle forze di polizia per trasformarle dall’interno. Negli anni ha contribuito a creare la Federazione di polizia nera ma verso la fine della sua carriera è stato accusato e processato per non aver pagato ottanta sterline di un conto di un albergo. Accusa poi caduta ma per la quale sono state spese centinaia di migliaia di sterline…La realtà di quello che devono vivere ogni giorno le persone di colore. Vuoi contribuire  a cambiare le cose ma c’è sempre un tetto di cristallo».

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John Boyega è Leroy Logan in Red, White and Blue

HOLLYWOOD «Di cose ne sono successe tante da quando ho girato 12 anni schivo. Un film rivelazione per molti che ha avuto un successo straordinario di pubblico con due protagonisti neri. Molti a Hollywood si sono resi conto con sorpresa che si poteva guadagnare. Non so se da allora ci siano stati progressi ma uno sforzo di sicuro sì. Oggi sono più interessato ai montatori, ai costumisti, al cast tecnico a come le minoranze possano collaborare di più in un ambiente considerato esclusivo».

Steve McQueen e Lupita Nyong’o sul set di 12 anni schiavo

MANGROVE «Volevo fare questo film prima che tante persone morissero. Molti della generazione dei miei genitori ci stavano lasciando e volevo fare qualcosa per ricordarli. Pensiamo ai nove del caso Mangrove: sono tutti morti e non hanno mai avuto l’opportunità di vedere le loro gesta sullo schermo».

Una scena di Mangrove

L’ATTUALITÀ «Non sono un fautore della violenza che è qualcosa di distruttivo. Ma a un certo punto scatta la frustrazione e le azioni che scaturiscono sono il risultato di quella situazione. Quella attuale è collegata a una pandemia e al caso George Floyd, un uomo morto dopo essere stato soffocato per nove minuti da un poliziotto. Abbiamo visto in milioni scendere in strada per protestate. Ma c’è voluta una pandemia, una morte e delle proteste prima che qualcuno dicesse: “Ah, allora ė giusto continuare a parlare della questione razziale”. C’è stato un risveglio e abbiamo fatto i conti con le nostre fragilità. E poi in tv abbiamo visto quella scena. C’è voluta tanta sofferenza per renderci conto di cosa è accaduto».

  • Small Axe | L’antologia di Steve McQueen tra Cannes e Black Lives Matter

Qui potete vedere il trailer di Small Axe:

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