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Romantico Avventuriero | Gregory Peck e le memorie del grande western di Henry King

Roy Cohn e John Wayne, i baffi di Peck e quella canzone di Bob Dylan: Celebrare un capolavoro

Gregory Peck in un'immagine promozionale di Romantico Avventuriero, film di Henry King del 1950
Gregory Peck in un'immagine promozionale di Romantico Avventuriero, film di Henry King del 1950

ROMA – Non siamo di certo noi a scoprire oggi l’importanza di Romantico Avventuriero, o The Gunfighter se vogliamo usare il meno evocativo ma decisamente più incisivo titolo originale. Tanto per cominciare fu il secondo dei sei film che andarono a comporre uno dei sodalizi più importanti e meno citati del Cinema Moderno Americano. Quello tra Henry King e Gregory Peck che tra il 1949 di Cielo di fuoco e il 1959 di Adorabile infedele, inanellarono una serie di film ricchi di avventura ed emozioni. Nel mezzo David e Betsabea, Le nevi del Kilimangiaro, Bravados e proprio Romantico Avventuriero che seppur magari non proprio noto al grande pubblico non ci ha messo poi molto a diventare immortale.

Gregory Peck in una scena di Romantico Avventuriero
Gregory Peck in una scena di Romantico Avventuriero

Parola dello stesso Peck che in un’intervista del 1956, sei anni prima de Il buio oltre la siepe – forse la sua migliore interpretazione oltre che, molto probabilmente, il miglior film a cui abbia mai preso parte – disse senza mezzi termini: «Dei film che ho fatto non c’è molto che mi piaccia davvero, ma Romantico avventuriero, Vacanze romane e Cielo di fuoco credo siano stati i miei migliori». Non a caso tra i film del cuore del compianto John Singleton, recentemente tornato alla ribalta dopo che la 20th Century Studios ha annunciato la realizzazione di un remake diretto con Ethan Hawke come protagonista, e citato apertamente da Bob Dylan tra le note di Brownsville Girl.

I titoli di testa di Romantico Avventuriero
I titoli di testa di Romantico Avventuriero

Brano contenuto in Dylan Knocked Out Loaded del 1986 co-scritto assieme a Sam Shepard che inizia esattamente così: «Well, there was this movie I seen one time. About a man riding ‘cross the desert and it starred Gregory Peck». Una storia vera, tra l’altro, quella al centro del racconto di Romantico Avventuriero. Ovvero John Ringo che a differenza del fiero agente scenico a cui Peck prestò volto e corpo con mestiere e grazia attoriale, fu tutto meno che romantico e avventuriero. Piuttosto uno spietato assassino sopravvissuto alla famigerata Sparatoria all’O.K. Corral e che nel luglio del 1882, dopo una monumentale sbornia di dieci giorni, si sedette sotto una quercia per poi suicidarsi con un colpo di pistola alla tempia.

Romantico Avventuriero di Henry King fu distribuito dalla 20th Century Fox il 26 maggio 1950
Romantico Avventuriero di Henry King fu distribuito dalla 20th Century Fox il 26 maggio 1950

Nulla a che vedere con Romantico Avventuriero (su CHILI e PLEX). Un western pacato e semplice quello di King, ambientato nella fittizia cittadina di Cayenne situata proprio al confine tra lo stato del Texas e il Messico dove si spara poco e si parla tanto, dove i volti sono puliti, il verde abbonda e i bambini si ritrovano in massa davanti alle finestre del saloon per poter dare anche solo un’occhiata fugace a un leggendario fuorilegge. Un western sacrilego per certi versi, perché il Sogno Americano di King non vive solo del Mito della Frontiera e delle carovane che vanno a Ovest, ma dappertutto, a New Orleans, in Sudamerica, in qualsiasi punto dello Stato a Stelle e Strisce, purché ci sia l’amore a guidare.

Nathan Mitchell in una scena del film
Nathan Mitchell in una scena del film

Da qui la particolare scelta di parole del titolo scelto dalla distribuzione italiana. Quel Romantico Avventuriero che va a inquadrare perfettamente la natura atipica di un western di emozioni che parla di vita e di attese interminabili, di distanze e legami indissolubili, di amicizie fraterne, leali, e di situazioni in cui si vorrebbe semplice tornare indietro e scegliere diversamente. Ma anche – e soprattutto – di onore e codardia, di uomini che ti guardano in faccia e altri che sparano alle spalle. Non a caso, pur nella sua struttura organica compatta (appena 85 minuti la durata), parliamo di un western dal ritmo compassato fotografato da King in immagini dispersive dalla costruzione rigorosa che trasmettono straniamento e solitudine anche nei momenti apparentemente più concitati.

Gregory Peck ed Helen Westcott in un momento del film
Gregory Peck ed Helen Westcott in un momento del film

E che avrebbe potuto avere ben altra vita al cinema, Romantico Avventuriero, e altri volti. A partire dal fatto che per la parte di Ringo, la 20th Century Fox nella figura dell’executive Nunnally Johnson avrebbe voluto Clark Gable anziché Peck, i cui baffoni d’epoca furono parecchio osteggiati. In particolare dall’allora capo della produzione della Fox, Spyros P. Skouras, e dal titanico Darryl F. Zanuck. Entrambi erano in viaggio d’affari quando la lavorazione del film fu avviata. Rientrati alla base era troppo tardi: Tagliare quei baffi avrebbe significato ripartire da zero con le riprese. La cosa piacque veramente poco a Zanuck che sembrerebbe si fosse rivolto ai suoi fedelissimi dicendo loro: «Darei 25.000 dollari dei miei soldi per togliere quei baffi a Peck!».

Nel cast anche Karl Malden
Nel cast anche Karl Malden

Al punto che, all’indomani di quel 26 maggio 1950 che vide Romantico Avventuriero approdare in sala (in Italia arriverà pochi mesi dopo, l’8 settembre successivo), Johnson, Skouras e Zanuck incolparono proprio i baffi di Peck del responso negativo al box-office. Incassò poco meno di 2 milioni di dollari il western di King. Non un grande successo commerciale per la Fox, eppure accolto benevolmente dalla critica dell’epoca e dagli addetti ai lavori, in particolare dall’Academy che candidò il film agli Oscar 1951 nella categoria Miglior Soggetto. Si tratta di una categoria soppressa dal 1957 che si accompagnava a quelle più note di Miglior sceneggiatura originale e Miglior sceneggiatura non originale. Ma soprattutto dalla Camera di Commercio di Reno che assegnò a Peck il Silver Spurs.

Helen Westcott e Nathan Mitchell in una scena di Romantico Avventuriero
Helen Westcott e Nathan Mitchell in una scena di Romantico Avventuriero

Vale a dire il premio per la Miglior star in un film western. Ebbe la meglio sul più quotato (e ambizioso) Rio Bravo, capitolo di chiusura della Trilogia della Cavalleria di John Ford con protagonista proprio quel John Wayne che al responso sbottò con: «Beh, e chi diavolo ha deciso che sei tu il miglior cowboy dell’anno?!?» e per cui il soggetto di Romantico Avventuriero – all’epoca denominato The Big Gun – fu inizialmente scritto. Gli autori William Bowers e André De Toth immaginarono proprio Wayne nei panni di Ringo che provò ad acquistare il soggetto per 10.000 dollari. Di parere contrario Bowers che pensò valesse molto di più di quella cifra: 75.000 dollari. Glieli diede Harry Cohn, l’allora Presidente della Columbia Pictures.

Un estratto dalla locandina ufficiale di Romantico Avventuriero
Un estratto dalla locandina ufficiale di Romantico Avventuriero

Si, Romantico Avventuriero sarebbe dovuto essere un film Columbia con Wayne protagonista! O perlomeno, sarebbe andata così se lo stesso Wayne non si fosse messo di traverso. Non correva esattamente buon sangue tra lui e Cohn. Agli inizi degli anni Trenta (1930-1932 per la precisione) Wayne faceva parte della scuderia della Columbia con cui girò alcuni western a basso costo (Il grande sentiero, The Range Feud, Texas Cyclone, Two-Fisted Law) e il cui rapporto lavorativo si interruppe bruscamente. Cohn, infatti, accusò Wayne di frequentare una donna con cui lui stesso aveva una relazione. Per ripicca cercò di rovinargli la carriera. Quasi vent’anni dopo Wayne scelse di fare (giustamente) un passo indietro. Quindi la Fox a cui Cohn liquidò il soggetto nell’aprile 1949 per 30.000 dollari stando ai documenti ufficiali dell’epoca.

Nei cinema italiani il film fu distribuito l'8 settembre 1950
Nei cinema italiani il film fu distribuito l’8 settembre 1950

Settantacinque anni dopo non smette di stupire ed emozionare Romantico Avventuriero, la cui storia va infine ad intrecciarsi con quella di Roger Corman che i suoi primi passi nel mondo del cinema li mosse proprio alla Fox nel 1948 come script-editor e che segnalò il soggetto di Bowers e De Toth ai suoi capi. Fu perfino autore di alcune riscritture del copione (purtroppo) mai accreditate. I meriti del suo lavoro se li prese tutti Johnson, ma fu un bene perché fu la delusione necessaria a dedidere di fargli lasciare la Fox e a fare domanda all’Università di Oxford dove studiò Letteratura inglese con cui diede il là a una carriera come pochi altri hanno saputo fare prima (e dopo) di lui. Un film dalle tante storie, Romantico Avventuriero, unico e universale, senza tempo.

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