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Venezia 76 | Netflix al Lido riapre la polemica: ma il cinema è solo quello in sala?

L’UNIC chiede che i film In Concorso alla Mostra siano solo quelli distribuiti sul grande schermo

ROMA – Ci risiamo. Venezia include i film in streaming e rimonta la polemica. È giusto o no, inserire nel programma ufficiale – per di più In Concorso – opere firmate Netflix o Amazon, con uscite limitate prima di una distribuzione effettiva sulle piattaforme? Per l’Unione Internazionale dei Cinema (che rappresenta le associazioni, tra cui l’ANEC e l’ANEM, e i principali circuiti di sale cinematografiche di 38 Paesi europei), assolutamente no. Così, Venezia, si ritrova nuovamente sotto il fuoco degli esercenti, ad un anno dal passaggio (trionfale) di Alfonso Cuarón e del suo Roma, capace di arrivare fino all’Oscar.

Alfonso Cuarón e il suo Leone d’Oro a Venezia 75

E la domanda, quindi, sorge spontanea: il cinema è solo quello proiettato sul grande schermo? No. O almeno, non solo. Perché c’è tanto cinema anche nelle migliori serie tv o in un film prodotto e destinato a Netflix o Amazon, anche se il prodotto non arriva nelle canoniche sale. Lo testimonia la qualità di Roma, lo sarà probabilmente The Irishman di Martin Scorsese. Calcolando poi che sempre più registi e autori enormi, stanno alternando produzioni cinematografiche a quelle “via web”.

Meryl Streep tra i protagonisti di The Laundromat

Ma è pur lecita la polemica sorta nuovamente quando sono stati annunciati in Concorso Marriage Story di Noah Baumbach (nel cast Scarlett Johansson e Adam Driver) e The Laundromat di Steven Soderbergh (con Meryl Streep e Gary Oldman), entrambi targati Netflix. Considerando anche The King di David Michôd (altri grandi nomi, Timothée Chalamet e Robert Pattinson), sempre Netflix, e Seberg di Benedict Andrews (e c’è Kristen Stewart), di Amazon, che sono presenti a Venezia nella sezione Fuori Concorso. Dal canto loro, le sale sottolineano l’importanza (sacrosanta) dei circuiti, e di un cinema studiato per il grande schermo, soprattutto quello che passa dietro la vetrina del più antico festival di cinema al mondo.

marriage story
The Marriage di Noah Baumbach

Allora, secondo il comunicato stampa rilasciato da UNIC, a margine della line-up di Venezia, si sottolinea che “L’esercizio cinematografico, da sempre al fianco e a sostegno dei festival cinematografici e dei premi di settore, crede fermamente che chi organizza tali eventi debba celebrare e sostenere la rilevanza sociale, culturale ed economica delle sale cinematografiche, assumendosi la responsabilità della diversità e dell’accessibilità delle opere selezionate”.

Kristen Stewart in Seberg, targato invece Amazon

Dunque, la domanda è la solita: chi ha ragione? Le sale, i colossi di streaming o la Mostra di Venezia? Come sempre, anche la risposta è scontata. Perché la verità, in un mercato fatto di repentini cambiamenti, è in equilibrio: il futuro, che piaccia o no, ha intrapreso un certo percorso, allargando a dismisura i confini di due elementi fondamentali: il cinema, in senso puramente artistico, e la distribuzione, che non è più quella concepita esclusivamente per le sale . E non c’è associazione o abbonamento che tengano, nel mercato, il pubblico, è l’unico arbitro di una partita appena cominciata.

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