Ludovica Martino: «Sotto il Sole di Amalfi, la Costiera e un film in cui ritrovarsi»

ROMA – Sì, come la pubblicità del Festivalbar a fine maggio, che una volta annunciava ufficialmente il ritorno dell’estate, anche Netflix ha il suo riuscito format estivo, che mischia amore, amicizia e, soprattutto, la voglia di godere a pieno della stagione più bella e spietata di tutte. Dopo i colori della Riviera, si torna in un’altra meravigliosa località vacanziera italiana con Sotto il Sole di Amalfi, sequel che arriva a due anni di distanza dal grande successo Sotto il sole di Riccione. Diretto da Martina Pastori su soggetto di Enrico Vanzina, Caterina Salvadori e Ciro Zecca, il film ci porta in costiera, facendoci ritrovare Camilla (Ludovica Martino) e Vincenzo (Lorenzo Zurzolo), alle prese con un complicato futuro di coppia, tra la convivenza e un lavoro in Canada. Con loro, ecco Nathalie (Kyshan Wilson), amica canadese di Camilla, che stringerà amicizia con l’irresistibile Lucio (Davide Calgaro), in balia di una maldestra cotta amorosa.

E, di Sotto il Sole di Amalfi, ne abbiamo parlato proprio con Ludovica Martino che ci ha raccontato quanto «Questi film sono essenziali per noi interpreti perché somigliano ad una vacanze, ti servono a svagarti, facendoti immergere in posti meravigliosi. Lavori ma intanto stacchi la spina, e aiutano il pubblico a distraarsi». Al contrario di Sotto il Sole di Riccione, il film ha un lato più romantico, in scia a Sapore di Sale. Non solo, c’è anche un’interessante disanima sul valore dell’errore e del tentativo: «Dagli errori si impara sempre», ci dice Ludovica, «la frase vecchia ma è vera, e nelle relazioni è importante sbagliare quanto perdonare. In fondo sono una fan degli essermi umani, e quindi mi piacciono questi aspetti…». Sotto il sole di Amalfi è, a tutti gli effetti, un summer movie, e allora chiediamo a Ludovica quale sia il suo film estivo preferito: «Non ne ho uno in particolare, ma devo dire che Dawson’s Creek mi ricorda i pomeriggi estivi di inizio Anni Duemila… Ma anche H2O, la serie con le sirene!».

Ludovica, classe 1997, fa parte di quella schiera di interpreti che garantiscono un grande presente e un grande futuro al cinema italiano. Preparati, disponibili, intelligenti, cinefili, esportabili. Allora, le chiediamo quale sia il segreto, da dove arriva quest’incredibile bravura generazionale: «Abbiamo una visione simile, credo che tutto il mondo è paese come il cinema stesso. Finisci per fare film con persone che conosci, che sono tue amiche. Nel senso buono, il nostro cinema è una piccola città dove ti confronti ed entri in contatto con tanti colleghi. Abbiamo una grande fortuna oggi, ci approcciamo alle lingue, siamo più cosmopoliti, anche grazie ai social che ci mettono in contatto. Magari poi prendi un aereo, ti ritrovi a Berlino dove fai pubbliche relazioni, finisci per fare provini in inglese. Devo dire che è bello far parte della nostra generazione».

Una generazione che sa alternare perfettamente diversi linguaggi e, come Ludovica Martino, marcatamente propensa ad un cinema pop che, però, non rinnega mai la qualità. Un cinema (ma anche una serialità) trasversale, capace di arrivare davvero al pubblico, rendendo le storie credibili. Dunque, alla fine della lunga telefonata, le chiediamo cosa troveranno gli spettatori in Sotto il Sole di Amalfi: «Penso sia un film leggero, da vedere di sera, facendosi coccolare da una storia semplice, che ti acchiappa. Una storia romantica, sentimentale, perfetta per tutti. In fondo mettiamo in scena un gruppo di amici, ed è facile ritrovarsi in certe dinamiche. Quello che vedi potresti averlo vissuto anche tu. E poi… Beh, Amalfi è il valore aggiunto. La costiera la amo alla follia!»

Qui il trailer di Sotto il Sole di Amalfi: