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So, Long Marianne | Leonard Cohen, la Grecia e quel pomeriggio d’estate

Un documentario in streaming, Marianne & Leonard, per raccontare una storia meravigliosa

Leonard Cohen
Leonard Cohen e Marianne Ihlen in uno scatto d'epoca: siamo in Grecia, nel 1961.

MILANO – «Come over to the window, my little darling. I’d like to try to read your palm». Era cominciato tutto con la prima frase di una canzone, sarebbe finito tutto con una lettera scritta a distanza. Ma chi lo poteva sapere? Non lei, forse lui. In mezzo a questi due estremi temporali, sarebbero trascorsi cinquant’anni di vita, di musica e poesia, con la storia di due persone che si erano amate per un attimo, ma non sapevano sarebbe durato per sempre. Leonard Cohen e Marianne Ihlen si incontrarono nel settembre del 1960, in Grecia, sull’isola di Hydra: lui aveva ventisei anni, aveva le idee confuse ma sognava di diventare un grande scrittore. Lei di anni ne aveva invece venticinque e aveva un figlio da un uomo che però se n’era già andato.

Leonard Cohen e Marianne Ihlen in quattro frammenti di Marianne & Leonard.

Cominciò così, dentro un afoso pomeriggio d’estate, una relazione che sarebbe durata fino alla morte di entrambi, nel 2016, e che viene raccontata in un documentario, Marianne & Leonard – Parole d’amore, ora finalmente in digitale (lo trovate su Prime Video e Apple TV+) dopo un breve (brevissimo) passaggio al cinema. Per riavvolgere il nastro e ripercorrere le due vite, Nick Broomfield (regista del contestatissimo Kurt & Courtney nel 1998) ha raccolto centinaia di fotografie, filmati d’archivio, testimonianze, immagini di repertorio, tanti piccoli tasselli per cercare di decifrare il rapporto tra un poeta canadese e la sua musa norvegese, una donna fondamentale per la sua carriera a cui avrebbe dedicato una delle sue canzoni più belle: So long, Marianne.

Marianne & Leonard.
Leonard Cohen con Marianne Ihlen sull’isola di Hydra.

«Avevo vent’anni, ero un ragazzo in cerca di avventura e divertimento quando arrivai per caso sull’isola di Hydra», ha spiegato Broomfield. «Ebbi la fortuna di incontrare Marianne e fu proprio lei a convincermi a realizzare il mio primo film. Ripensandoci oggi, quello fu uno dei periodi più magici della mia vita e girare questo film ha significato tornare a quel punto di partenza». Il punto di partenza in realtà lo era anche per Cohen che pochi anni dopo, nel 1967, avrebbe inciso il suo primo disco, partendo per una carriera che nel 1969 lo avrebbe portato addirittura a Woodstock, sempre più lontano da Hydra, sempre più lontano da Marianne: «Oh, so long, Marianne, it’s time that we began to laugh and cry and cry and laugh about it all again».

Le loro vite sarebbero cambiate per sempre e quella canzone, So, long Marianne, sarebbe divenuta non solo una lettera d’addio ma anche la prima traccia del Lato B del 33 giri di debutto di lui, Songs of Leonard Cohen, che uscì nel dicembre del 1967. A quel punto Leonard e Marianne erano lontani, la loro relazione finita eppure – anche se a distanza – i due non si sarebbero mai persi di vista, fino alla morte di lei, nell’estate del 2016. «Ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza, ma non serve che dica di più, lo sai già. Adesso voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada», le scrisse. Tre mesi dopo se ne sarebbe andato anche lui, a cinquantasei anni dal primo incontro in quel pomeriggio d’estate a Hydra, quando tutto sembrava eterno.

  • Qui il trailer del documentario. Potete vederlo qui.

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