MILANO – Da Londra a Chicago, dall’Inghilterra agli Stati Uniti: questo è l’unico vero grande tradimento che Stephen Frears e gli sceneggiatori del film hanno fatto a Nick Hornby per l’adattamento del suo meraviglioso Alta fedeltà (lo trovate su Disney+). Perché, per il resto, l’anima del libro resta intatta. Come visto in Juliet Naked, (sottovalutato) non è facile riuscire a cogliere l’ironia un po’ fatalista, quello spirito “ossessivo-compulsivo” da musicologo militante, la magnifica amarezza che porta il protagonista, Rob Gordon, a ricordare tra malinconia e affetto le fidanzate del passato. Un piccolo miracolo che rende probabilmente questa trasposizione una delle più fedeli mai realizzate nei confronti di un romanzo tanto amato.

Il regista è quello giusto: il british Stephen Frears maneggia con professionalità il tema del feticismo per i vinili e nello stesso tempo conosce i ritmi e i colpi di scena che devono caratterizzare i saliscendi di una storia d’amore al passo con i tempi. Il protagonista è semplicemente perfetto: John Cusack è il quarantenne romantico ideale, diventato grande troppo presto, che fatica ad abbandonare il sacro fuoco adolescenziale del rock’n’roll. Un uomo che deve calibrare gli affetti per le belle ragazze e il desiderio di una quotidianità serena, che non lo renda eccessivamente impegnato e che appaghi la sua ineliminabile passione: la musica.

Proprietario di un piccolo negozio di dischi, tenta anche un’improbabile incursione da produttore, ma alla fine si ritrova sempre lì, insieme ai suoi due dipendenti “snob” (strepitosi Jack Black e Todd Louiso) a stilare top 5 su ogni cosa possa venirgli in mente. Quali sono le migliori canzoni d’apertura di un album? E le migliori canzoni sulla morte? Ma quello che piace di più al lettore di un libro di Hornby, e anche allo spettatore di un film di Frears, è la trasposizione del proprio capriccio nerd alla vita privata: quali sono le cinque storie d’amore che hanno lacerato di più il cuore di Rob Gordon?
Si parte dalle origini, dai primi fugaci innamoramenti per le compagne di scuola e si arriva fino all’ultima fidanzata Laura (la brava attrice danese Iben Hjelje), paziente e affezionata alle manie di Rob, ma pur sempre con una capacità di sopportazione limitata. E i momenti più comici e intelligenti del delizioso Alta Fedeltà sono proprio i viaggi mentali che questo piccolo eroe del quotidiano dedica ai nuovi rapporti sentimentali e sessuali della sua ex dolce metà, fantasticando addirittura di ricevere in aiuto i consigli privati di Bruce Springsteen, utilizzando frasi delle sue canzoni, come se fosse l’unico psicologo in grado di guarire la malattia dell’amore…
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