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Inseparabili | David Cronenberg, un doppio Jeremy Irons e un cult da riscoprire

I gemelli, Peter Greenaway, i rifiuti di William Hurt e Robert De Niro. Ma perché è un film memorabile?

Inseparabili
Jeremy Irons moltiplicato per due? Sì. Inseparabili.

ROMA – Alla metà degli anni Settanta, prima ancora di Polpette e del suo breve ma importante percorso da regista, Ivan Reitman si distinse negli ambienti hollywoodiani come un giovane executive rampante il cui destino s’intrecciò indissolubilmente con quello di un altrettanto talentuoso autore: David Cronenberg. Sua infatti la firma produttiva de Il demone sotto la pelle e Rabid che cementificarono le intuizioni body horror sperimentate tra Stereo e Crimes of the Future. Undici anni e due carriere diversissime dopo, le strade di Cronenberg e Reitman si incrociarono ancora, per un attimo, seppur solo indirettamente in quel 1988 che vide Hollywood pronta ad accogliere due storie di gemelli agli antipodi: I gemelli e Inseparabili.

Un doppio Jeremy Irons e Geneviève Bujold in una scena di Inseparabili
Un doppio Jeremy Irons e Geneviève Bujold

L’uno, commedia straripante di un Reitman in scioltezza dopo i successi clamorosi di Ghostbusters e Pericolosamente insieme con la strana coppia Arnold Schwarzenegger-Danny DeVito campione di incassi (oltre 200 milioni di dollari al botteghino) e di risate, l’altro, thriller psicologico torbido, ferocissimo, a crescita graduata, tutto avvolto di una punta di freddo blu e popolato di perversione, depressione, dipendenza e mutazioni fisiche. Un horror allucinato (al momento introvabile in streaming), pieno di dolore, che nel raccontare di due gemelli inseparabili e dal rapporto simbiotico come Elliot e Beverly Mantle (uno stratosferico e machiavellico doppio Jeremy Irons) portati nell’antro più buio della distruzione da una donna, Claire Niveau (Geneviève Bujold), vede Cronenberg riadattare in chiave corporale e carnale il mito del Doppelgänger in funzione del suo discorso autoriale body horror della «Gloria e vita alla nuova carne».

In Inseparabili fece il suo esordio in un cameo Jill Hennessy con la sorella gemella Jacqueline
In Inseparabili fece il suo esordio in un cameo Jill Hennessy con la gemella Jacqueline

Perché ve lo diciamo? Perché in origine Inseparabili, tratto dal romanzo Twins di Bari Wood e Jack Geasland del 1977 ispirato, a sua volta, dalla tragica vicenda dei gemelli ginecologi Stewart e Cyril Marcus morti per overdose di barbiturici il 17 luglio 1975, fu presentato agli executive della Rank Organization e della Morgan Creek Productions con il working title di Gemini, poi passato a Twins/Gemelli su ordine dei produttori. Infine il più azzeccato ed evocativo Dead Ringers – il titolo internazionale di Inseparabili – dopo che lo stesso Reitman presentò a Cronenberg il concept della sua commedia a cui chiese i diritti per il titolo. L’ispirazione alla base del concept va ricercata però in un altro film a tema gemellare: Lo zoo di Venere, film del 1985 di Peter Greenaway.

Inseparabili fu presentato al Toronto Film Festival l'8 settembre 1988
Inseparabili fu presentato al Toronto Film Festival l’8 settembre 1988

Si tratta di un film su una coppia di etologi britannici, Oswald e Oliver Deuce (Brian ed Erin Deacon), e un triangolo amoroso, tra il grottesco e il bizzarro. Lo Zoo di Venere fu dichiaratamente saccheggiato da Cronenberg nello sviluppo e nelle intuizioni opportunamente ricalibrate in chiave body horror, come ricordato dallo stesso Greenaway infatti: «Dopo aver presentato Lo zoo di Venere al Toronto Film Festival, Cronenberg mi ha invitato a mangiare un hamburger in un pub interrogandomi per quasi due ore su quel film. Otto mesi dopo ecco Inseparabili che parla di gemelli, donne mutilate e mutazione umana…», e in ogni caso non esente da una lavorazione difficile e problematica, a partire da una Rank Organization che causò più di un mal di testa a Cronenberg, sino alla scelta dell’interprete principe.

Nei cinema italiani il film fu distribuito il 2 marzo 1989
Nei cinema italiani il film fu distribuito il 2 marzo 1989

Perché, pur risultando pressoché impossibile immaginare qualcun altro come Elliot/Beverly Mantle di Jeremy Irons, la prima scelta di Cronenberg per il ruolo da protagonista di Inseparabili corrispose al nome di William Hurt che tuttavia rifiutò per la semplice ragione che: «Ho già abbastanza difficoltà a calarmi nei panni di un personaggio, figuriamoci due!». La seconda scelta corrispose al titanico Robert De Niro che però, incredibile a dirsi, rifiutò la parte perché si sentiva a disagio all’idea di interpretare un ginecologo. Infine proprio Irons che sviluppò due, differenti, auree caratteriali per la coppia di gemelli attraverso la cosiddetta Tecnica Alexander. Si tratta di un sistema di apprendimento motorio che propone di migliorare la capacità di percepire e sciogliere consapevolmente le tensioni ai fini una postura e una mobilità corrette.

«Il punto centrale della storia è che a volte dovresti essere confuso su chi sia chi»
«Il punto centrale della storia è che a volte dovresti essere confuso su chi sia chi»

In funzione del Metodo questo si traduce nello sviluppare un modo interno per ritrarre ogni personaggio, o in altre parole, Irons sviluppò per Inseparabili diversi punti energetici così che ogni personaggio si muovesse nello spazio scenico in modo differente, ora spostando il peso del suo corpo sulle punte dei piedi (Elliot) ora sui talloni (Beverly). Più andava avanti la lavorazione però, più Irons ebbe difficoltà a scindere le caratterizzazioni di Elliot e Beverly. Da principio infatti la produzione mise a disposizione di Irons due camerini e due guardaroba separati, uno per Elliot e uno per Beverly. Poi l’illuminazione. Irons comprese come la vera sfida artistica di Inseparabili risiedesse tutta nell’interscambiabilità dei due agenti scenici: «Il punto centrale della storia è che a volte dovresti essere confuso su chi sia chi».

Inseparabili: Doppelgänger, body horror e un film memorabile
Inseparabili: Doppelgänger, body horror e un film memorabile

Scelse così di mescolare anche la sua sistemazione: un camerino, un unico guardaroba e una differente disposizione caratteriale interiore in modo da dare a ognuno dei fratelli un proprio, preciso e indistinguibile aspetto: brutale e manipolatorio Elliot, dolce ed empatico Beverly. Una sfida vinta, per Irons come per Cronenberg. Certo, non particolarmente profittevole al box-office. Distribuito in sala il 23 settembre 1988, Inseparabili incassò appena 14 milioni di dollari a fronte di un budget di 13: raggiunto appena il punto di pareggio. Sufficiente per non usare il termine flop commerciale, abbastanza per parlarne come di grande cinema, oggi come ieri, trentacinque anni dopo.

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Qui sotto potete vedere il trailer del film: 

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