in

TOP CORN | Bucky Barnes, il Vietnam e William Hurt: perché (ri)scoprire Era mio figlio

Un cast incredibile, una storia vera e un film dimenticato troppo presto. Ecco perché scoprirlo

William Hurt e Sebastian Stan in una scena di Era mio figlio.

MILANO – Basterebbe il cast. Basterebbe (ri)vedere finalmente William Hurt per una delle ultime volte, nonché ammirare l’atto finale di Peter Fonda e Christopher Plummer prima della loro scomparsa. Basterebbe anche il dialogo in riva al fiume tra due eroi Marvel, Samuel L. Jackson e Sebastian Stan, ovvero Nick Fury e Bucky Barnes fuori posto. E ancora non abbiamo citato Ed Harris e Diane Ladd. Insomma, Era mio figlio più che un semplice film è uno di quei titoli che negli anni Ottanta avrebbero fatto la fortuna dei cinema grazie al passaparola e ad un onesto cinema capace di mescolare impegno civile e intrattenimento, tra Vittime di guerra di De Palma e Platoon di Stone. E invece no, perché causa pandemia e chiusura delle sale, dopo l’uscita americana nel gennaio del 2020, il film si è perso, finendo direttamente in streaming (lo trovate su CHILI qui).

Era mio figlio
Sebastian Stan con Christopher Plummer in una scena di Era mio figlio.

Motivi per recuperarlo? Ce ne sono davvero molti. Oltre il cast, davvero incredibile, ecco la storia vera, quella dell’aviere William Hart Pitsenbarger (interpretato da Jeremy Irvine, ricordate War Horse?), caduto in guerra nel 1966 in Vietnam dopo aver salvato decine di soldati, ma mai ricompensato come merita: con la Medaglia d’Onore, la più alta decorazione militare assegnata dal Governo degli Stati Uniti. Una storia dimenticata che anche l’avvocato rampante Scott Huffman (Sebastian Stan, che bella sorpresa) vorrebbe ignorare e archiviare al più presto, decisamente troppo preso dalla sua carriera al Pentagono e dalla sua bella famiglia (la moglie è Alison Sudol di Animali fantastici).

era mio figlio
Il veterano: Ed Harris in una scena di Era mio figlio.

Una scocciatura che a Scott si presenta sotto forma di un veterano, Thomas Tulley (un dolente William Hurt, che meriterebbe un articolo a parte e lo avrà) che vuole provare a dare a Pitsenbarger quello che merita, anche trent’anni dopo. Non riveliamo troppo, solo che di quel plotone facevano parte anche Ray (Ed Harris), Jimmy (Peter Fonda, scomparso subito dopo e a cui è dedicato il film), Billy (Samuel L. Jackson) e Chauncy (John Savage, non a caso uno degli amici de Il cacciatore), quattro attori che da soli varrebbero il film intero, ma c’è anche la coppia Christopher Plummer e Diane Ladd, i genitori del povero Pitsenbarger che lo videro partire e mai tornare.

era mio figlio
Marvel Boys: Sebastian Stan con Samuel L. Jackson.

Insomma, The Last Full Measure – che in originale prende il titolo dal discorso che fece Lincoln a Gettysburg (“l’ultima piena misura”, ovvero il sacrificio) – è esattamente un film di quelli che si producevano a Hollywood tre decenni fa, cinema solido da vedere e da consigliare, cinema capace di intrattenere e far riflettere, appassionare e pensare. Dentro, ci sono tre storie che si intrecciano continuamente (a volte ricorda anche La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson), in bilico tra thriller politico, film di guerra e melodramma puro, con almeno cinque momenti davvero alti (il viaggio in Vietnam, con il monologo di John Savage tra piante e farfalle, è davvero notevole). Fatevi un favore: scopritelo. Semplicemente imperdibile.

  • Qui potete vedere Era mio figlio in streaming.
  • Qui potete vedere il trailer:

Lascia un Commento

Camilla Semino Favro

VIDEO | Camilla Semino Favro: «Sopravvissuti e un racconto in cui riconoscersi…»

Giacomo Giorgio

VIDEO | Giacomo Giorgio: «Sopravvissuti, Macbeth e quelle domande esistenziali…»