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Che fine hanno fatto | La meteora di Hayden Christensen, tra Star Wars e Bob Dylan

Da Anakin a Anakin: come dilapidare un successo enorme. E poi ritornare…

Glory Days: Hayden Christensen nel 2002 prima di Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni.

MILANO – Ricordate? Era il 2002 e le prime foto de L’attacco dei cloni lo ritraevano nel ruolo di Anakin Skywalker. Con Natalie Portman nelle vesti di Padmé Amidala i due sembravano la coppia perfetta da ammirare sul grande schermo e destinata a finire nella storia di Hollywood. Copertine di giornali, curiosità, indiscrezioni, fan in attesa spasmodica: nell’Episodio II, Hayden Christensen era un giovane Anie ancora non attratto dal Lato Oscuro della Forza. Viso candido, innocenza, ambizione: caratteristiche che a ventuno anni appartenevano anche ad Hayden, soprattutto dopo i plausi ricevuti dal pubblico e dalla critica dopo la bellissima interpretazione dello sregolato figlio adolescente di Kevin Kline ne L’ultimo sogno (2001), per cui vinse alcuni premi (tra cui il National Board of Review Awards) e fu persino candidato ai Golden Globe.

Che Guevara e piercing: nel 2001 ne L’ultimo sogno.

La prova ne L’attacco dei cloni ancora oggi divide, all’epoca c’era chi lo considerava poco espressivo e chi invece individuava in lui l’ambiguità perfetta per diventare il futuro Darth Vader. E ne La vendetta dei Sith, terzo capitolo del 2005, Christensen è uno Skywalker indelebile, tormentato, viscerale, e finalmente malvagio. E anche grazie a Christensen rimane senza dubbio proprio quello l’episodio migliore della seconda trilogia. Ormai sembrava fatta per rimanere nel gotha di Hollywood, un biglietto senza ritorno per la fama. E invece no.

Un’occasione persa: Factory Girl con Sienna Miller.

I film successivi si rivelano tutti poco fortunati: Factory Girl fu un progetto sull’icona pop degli anni Sessanta, Edie Sedgwick, in cui il personaggio di Christensen rimandava chiaramente a Bob Dylan, ma ci furono parecchie traversie produttive e il risultato finale non piacque a nessuno. Avanti un altro: Decameron Pie è un’imbarazzante versione comico-demenziale dell’opera letteraria di Boccaccio e Jumper – Senza confini era il film di fantascienza di ampio budget tratto dal romanzo di Steven Gould che doveva riportare Hayden sullo stesso territorio per cui era diventato famoso ma gli incassi invece fecero flop. Era solo il 2008, ma sembrava già tutto finito.

Hayden con Natalie Portman ne L’attacco dei cloni.

Arrivati velocemente alla fine del primo decennio del nuovo millennio, si può arrivare alla conclusione che il nome di Christensen rimarrà associato per sempre a quello di Anakin Skywalker. Ma nel 2010, proprio in un’opera apparentemente minore (e sparita) come Vanishing on 7th Street di Brad Anderson, l’attore offre una delle sue più belle interpretazioni. Siamo dalle parti di un fantathriller catastrofico à la Shyamalan sul conflitto tra luce e oscurità. Un colpo d’ala inatteso, al punto che la pellicola diventa un cult circolando nei più importanti festival di genere tra dialoghi come: «Ah, ma c’è il tizio di Guerre stellari», «Ma non me lo ricordavo così bravo».

Nel bellissimo e inaspettato Vanishing on 7th Street.

Purtroppo però, il percorso di Hayden non registra altri inattesi colpi di fulmine, barcamenandosi tra commediole e action per il mercato home video, senza disdegnare commedie culinarie come Little Italy al fianco di Emma Roberts (lo trovate in streaming qui). E dopo la fine di una relazione durata dieci anni con la bellissima Rachel Bilson (la Summer di The O.C., ricordate?) da cui ha avuto una figlia nel 2014, adesso sembra davvero tutto finito. O no? Dopo la sua voce ascoltata ne L’ascesa di Skywalker, ecco a fianco di Harvey Keitel in The Last Man (finito direttamente su Prime Video) e, finalmente, il ritorno a casa in Obi-Wan Kenobi, la serie di Disney + in cui ritrova il mondo da cui era partito e che avrà già un nuovo capitolo con Ahsoka, altra serie che vedremo nel 2023. Sarà la rinascita?

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