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Something’s Got To Give, o del film mancato (e dimenticato) di Marilyn Monroe

Dean Martin, George Cukor, il licenziamento, e quel bagno in piscina che fece la storia

Something's Got To Give, o del film mancato (e dimenticato) di Marilyn Monroe
Something's Got To Give, o del film mancato (e dimenticato) di Marilyn Monroe

ROMA – Ellen Arden, fotografa e madre di due bambini piccoli, risulta dispersa nell’Oceano Pacifico. Non c’è altro da fare che dichiararla morta. Cinque anni dopo suo marito Nick si è sposato in seconde nozze con Bianca. Mentre i novelli sposi sono in luna di miele, Ellen torna alla civiltà in maniera rocambolesca. Il cane di famiglia la riconosce, i figli no. Sceglie così di assumere un accento straniero e di farsi chiamare Ingrid Tic. Il ritorno a casa degli sposini darà vita a una serie di spassosi equivoci. Questa in soldoni la trama di Something’s Got To Give di George Cukor del 1962 – remake dichiarato de Le mie due mogli del 1940 di Garson Kanin con Irene Dunne e Cary Grant, a sua volta aggiornamento comico del tragicissimo Enoch Arden di Alfred Tennyson del 1864 – che però al cinema non ci è mai arrivato.

Marilyn Monroe in Something's Got To Give
Marilyn Monroe in Something’s Got To Give

Il motivo? La 20th Century Fox era sull’orlo del fallimento dopo aver dilapidato un patrimonio dietro alla folle lavorazione del costosissimo Cleopatra. Da qui la scelta impopolare di licenziare per giusta causa la stella, colei che avrebbe dato volto e corpo ad Ellen Arden: Marilyn Monroe. Ed è proprio per questo che Something’s Got To Give è passato alla storia: è il celebre film mancato (e dimenticato) della Monroe, ma facciamo un passo indietro. Perché non se la passava un granché bene la Monroe al tempo. Reduce dalla faticosa lavorazione de Gli spostati per cui il regista John Huston ebbe a dire: «Era incapace di salvare sé stessa o di essere salvata da qualcun altro» caratterizzata dalla convivenza con il marito-aguzzino nonché sceneggiatore Arthur Miller, la Monroe entrava e usciva dagli ospedali per dei trattamenti anti-depressivi.

Marilyn Monroe è Ellen Arden in una scena di Something's Got To Give
Marilyn Monroe è Ellen Arden

Fu comunque un lavoro importante Gli spostati. Diede alla Monroe credibilità come attrice drammatica caratterizzandosi di vibrante intensità e della capacità di ribaltare lo stereotipo della bionda sciocca (che era esattamente quello a cui pensava Miller quando scrisse per lei il ruolo di Roslyn) finendo con l’evolvere narrativamente dentro e fuori dallo schermo. Non si presentò in gran forma sul set di Something’s Got To Give. Aveva appena subito un intervento chirurgico alla cistifellea arrivando a perdere più di 11 kg di peso. Prima dell’inizio delle riprese fece sapere al produttore Henry Weinstein che la Casa Bianca le aveva chiesto di esibirsi per il Presidente Kennedy al Madison Square Garden in onore del suo compleanno (29 maggio 1962). Weinstein diede l’ok. Il primo giorno di riprese gli telefonò per dirgli che quella mattina non sarebbe stata sul set per via di una grave infezione sinusale.

Marilyn Monroe nella scena divenuta iconica di Something's Got To Give
Marilyn Monroe nella scena divenuta iconica di Something’s Got To Give

Dopo una visita di un medico inviato proprio dalla Fox, il dottor Lee Siegel, il verdetto fu chiaro: l’infezione è grave, serve rimandare il film di un mese. Cukor, che con la Monroe non ebbe mai un buon rapporto (avevano già lavorato assieme nel musical Facciamo l’amore del 1960), scelse invece di riorganizzare la lavorazione di Something’s Got To Give in modo da aspettarla e al contempo non restare con le mani in mano. Per più di un mese la Monroe non fu sul set. Appariva sporadicamente quando il mix di febbre, mal di testa, sinusite cronica e bronchite non la tormentava. Questo portò, inevitabilmente, a degli slittamenti sui tempi di lavorazione previsti: oltre 10 giorni di ritardo. Vista la situazione deficitaria nessuno si sarebbe aspettato una presenza della Monroe all’evento presidenziale a New York: e invece c’era (Happy Birthday Mr. President).

Il bagno di Marilyn: la scena madre di Something's Got To Give
Il bagno di Marilyn

Di ritorno dall’evento la Monroe scelse di dare una spinta a Something’s Got To Give, anche in termini di ritorno di immagine. Fu una sua idea la sequenza passata poi alla storia come Il bagno di Marilyn che, per intenderci, se il film fosse stato completato e distribuito nelle sale come previsto avrebbe visto in Marilyn Monroe la prima star mainstream mostrata in topless nell’era di Hollywood (titolo che andrà poi a Jayne Mansfield per Promesse! Promesse!). Set blindato, nidiate di fotografi. In origine avrebbe dovuto girare la sequenza con una calzamaglia per il corpo, scelse di togliersela per poi nuotare soltanto con indosso uno slip color carne: era già leggenda! Il giorno del suo trentaseiesimo compleanno fu anche l’ultimo sul set per lei. Quella sera avrebbe partecipato ad una raccolta fondi per la distrofia muscolare al Dodger Stadium assieme all’ex-marito Joe DiMaggio.

Con Something’s Got To Give sarebbe potuta essere la prima star mainstream in topless

L’indomani mattina annunciò telefonicamente che non sarebbe potuta essere sul set per via del riacutizzarsi del malanno. Nelle ore successive i dirigenti della Fox si riunirono per decidere il suo licenziamento (che Cukor appoggiò appieno), cosa che effettivamente avvenne l’8 giugno 1962. L’evento scosse talmente il mondo dello spettacolo (e non solo) da spingere LIFE a dedicarle la copertina del numero 52 (22 giugno 1962) pubblicando le foto dello shooting autorizzato a bordo piscina, in accappatoio blu, con su la scritta: «Il tuffo che non vedrai mai». Dopo il licenziamento della Monroe da Something’s Got To Give, la Fox corse ai ripari offrendo il ruolo a una tra Kim Novak e Shirley MacLaine. A spuntarla fu, a sorpresa, Lee Remick di cui circolarono le foto in costume di scena assieme a Cukor ma, a conti fatti, non risulta che abbia mai firmato un contratto con la Fox.

Marilyn Monroe al tempo di Something's Got To Give
Marilyn Monroe al tempo di Something’s Got To Give

Il motivo? Non ne ebbe il tempo. Dean Martin ebbe carta bianca dalla produzione per scegliere le proprie mogli sceniche e non avallò mai l’ingaggio della Remick: «Senza Marilyn il film non vedrà mai la luce!», la ebbe vinta! La Monroe tornò a bordo di Something’s Got To Give con la garanzia che se avesse rispettato i tempi previsti, la parte da protagonista nel successivo What a Way to Go! sarebbe stata sua (alla fine lo fece proprio la MacLaine). Monroe accettò l’offerta a una condizione: Cukor licenziato e sostituito da Jean Negulesco, cosa che effettivamente accadde. Fissate le nuove riprese per metà agosto, non ebbero mai luogo: Marilyn Monroe fu trovata morta la notte del 4 agosto 1962 per avvelenamento da barbiturici.

Marilyn Monroe: un talento senza tempo

La lavorazione Something’s Got To Give verrà sospesa per poi essere riavviata nel 1963 sotto il nuovo titolo di Fammi posto tesoro (Move Over, Darling) per la regia di Michael Gordon con Doris Day (autentica macchina da incassi – fu scelta proprio per questo) e James Garner nei ruoli fino a poco tempo prima di Marilyn Monroe e Dean Martin. Con i suoi 12 milioni di dollari fu un clamoroso successo al botteghino che diede ossigeno alle casse di una Fox in evidente difficoltà finanziaria dopo Cleopatra. Quel che resta di Something’s Got To Give sono appena 37 minuti che ci ricordano – semmai ce ne fosse bisogno – quanto fosse vitale, spiritoso e gioioso il talento di Marilyn, quello si, davvero senza tempo.

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Qui per quel che resta di Something’s Got To Give:

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