MILANO – Jim Levenstein, i calzini, le torte di mele, le videocassette hard, le riviste sporcaccione, l’imbarazzo davanti alle ragazze e le battute goliardiche con gli amici. E ancora, i consigli del papà, il campo della banda, le prime volte, e pure le seconde. Nessun ventenne più di Jason Biggs ha vissuto il passaggio tra gli anni Novanta e i primi Duemila: si ascoltavano ancora i CD, giravano le compilation con Offspring e Blink-182, si appendevano alle pareti i poster dei propri idoli e delle donne svestite (eufemismo), la vita sembrava ancora spensierata e la giovinezza era una divertente cavalcata verso l’ignoto, tra risate e nuove esperienze da provare in attesa dell’età adulta.
La vitalità e l’energia che sprizzavano allora i film della serie di American Pie, oggi apparirebbero decisamente fuori contesto: troppo superficiali, troppo espliciti, troppo volgari. E troppo maschilisti, senza dubbio. Eppure, fino a soli vent’anni fa, il sesso faceva ridere. Tanto, tantissimo. Merito proprio di quel memorabile cult dei fratelli Weitz che era riuscito a dipingere, con sano approccio cameratesco, l’avvicinamento di un gruppo di amici al ballo di fine anno dell’ultimo anno di liceo. Perciò al college. Perciò all’amore. Tutti i personaggi, a modo loro, si renderanno mitologici ed entreranno nell’immaginario collettivo di un’epoca di teenager, dal vulcanico Stifler al sensibile Oz, dall’intellettuale Finch all’ambizioso Kevin.
Ma il volto, la goffaggine, l’inadeguatezza, la straripante vis comica slapstick di Jimbo è ineguagliabile, ed è inevitabile per chiunque riconoscersi, almeno in parte. Grazie al suo eroe in cortocircuito ormonale, imbranatissimo e affettuoso, Jason Biggs entra nel cuore di milioni di adolescenti di tutto il mondo. Il successo planetario di American Pie (235 milioni di dollari di incasso) gli spalanca le porte di tutte le università: con un’altra icona di quegli anni, Mena Suvari (ricordate? La ragazza coperta di rose di American Beauty), è in American School, garbata e gradevolissima rom com di Amy Heckerling (la regista di Senti chi parla), dove interpreta un ingenuo ragazzo di provincia che si scontra con il cinismo di New York.
La verve demenziale di Biggs tornerà poi a scatenarsi di nuovo nel simpatico Assatanata, al fianco di Jack Black e Amanda Peet. Per arrivare fino ad American Wedding, quello che dovrebbe essere il capitolo finale delle avventure di Jimbo e compagnia e che dovrebbe sancire il commiato di Biggs alla comicità più scurrile. Perché per Jason nel 2003 arriva la chiamata dei sogni che vorrebbe ricevere ogni attore: quella di Woody Allen. Il regista lo sceglie addirittura per il ruolo di protagonista in Anything Else ed è un trionfo: il film è meravigliosamente alleniano, ironico e disilluso, Biggs è un perfetto alter-ego di Woody che sembra prenderlo sotto la sua ala protettiva e garantirgli così un passepartout eterno nella commedia hollywoodiana che conta.
A sorpresa, però, tic, nevrosi e Anything Else non saranno sufficienti. Le successive pellicole sono destinate a essere dimenticate, anche se merita di essere recuperato almeno La ragazza del mio migliore amico (2008, si ritrova in streaming), commedia sentimentale dove un ritrovato Biggs ripresenta la sua naturale, istintiva, esilarante propensione per i “loser” e sul cui set conosce la futura moglie, Jenny Mollen. Ormai però è tardi per scucirsi l’ingombrante ruolo di Jimbo, e così Jason rimarrà uno degli esempi più celebri di “type casting”: ciononostante, i fan di vecchia data richiedono la squadra al completo, ed è impossibile per tutti rinunciare alla rimpatriata di American Pie – Ancora insieme (2012).
Ma se il grande schermo sembra ormai compromesso, Biggs riesce a rinnovare la carriera grazie a una serie come Orange is the New Black, dove interpreta il fidanzato di Taylor Schilling nelle prime due stagioni. Oggi, il buon Jason ha comunque vinto la battaglia più importante, quella contro l’alcol e le droghe: «Dopo molti alti e bassi, sono rimasto sobrio per più di un anno. Sono così orgoglioso di tutto ciò che ho fatto nella mia vita», ha commentato due anni fa sul suo profilo Instagram. La serie del rilancio sembrava Outmatched della Fox, in cui faceva il padre (vagamente idiota) di tre bambini geni, ma è stata già cancellata dopo una sola stagione. E allora? Ecco Jason Biggs’ Cash at Your Door (potete vedere qui il trailer) nuova serie reality in cui si rimette in gioco. Ma noi lo diciamo comunque: forza Jimbo, noi siamo (ancora) con te.
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- VIDEO | Il trailer di Jason Biggs’ Cash at Your Door:
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