in

Beverly Hills Cop 2 | Eddie Murphy, il tocco di Tony Scott e la seconda volta di Axel Foley

La serie, i malumori, il successo, la rinuncia di Martin Brest, la lavorazione: Su Paramount+

Eddie Murphy in una scena di Beverly Hills Cop 2, un film di Tony Scott del 1987
Eddie Murphy in una scena di Beverly Hills Cop 2, un film di Tony Scott del 1987

ROMA – Quando il 5 dicembre 1984 il capostipite della saga, Beverly Hills Cop di Martin Brest, fu distribuito nelle sale cinematografiche da Paramount Pictures, c’era molta fiducia nel suo successo tra gli executives. In particolare nell’allora Presidente, Frank Mancuso Jr., che dopo averlo visionato, in anteprima, su di una working-print, ebbe a dire a Don Simpson e Jerry Bruckheimer: «Questo film sarà più grande di Ghostbusters! Impegniamoci, da adesso, a lavorare a un sequel!». La storia ci dice che non andò proprio così, e lo sappiamo, ma Beverly Hills Cop incasserà comunque 234 milioni di dollari world-wide. Quello che nessuno si sarebbe immaginato, però, è che quel sequel, in origine, fu immaginato in formato seriale. Avete capito bene: Beverly Hills Cop 2 sarebbe dovuto essere una serie televisiva della CBS!

Brigitte Nielsen ed Eddie Murphy in una scena di Beverly Hills Cop 2
Brigitte Nielsen ed Eddie Murphy in una scena di Beverly Hills Cop 2

Oggi, un’idea simile, per quanto rischiosa, potrebbe perfino avere senso. Una miniserie sequel di un film popolarissimo da oltre 200 milioni di dollari al box-office che faccia da ponte narrativo a un lungometraggio cinematografico. Ma provate a immaginare qualcosa del genere negli anni Ottanta. Un’epoca in cui il divario tecnico tra il medium cinematografico e quello televisivo era semplicemente abissale. Eddie Murphy disse di no, categoricamente. Tra il debutto di 48 ore e Una poltrona per due si stava rendendo protagonista di un’ascesa straordinaria a Hollywood: era il suo momento! Un Beverly Hills Cop 2 seriale sarebbe stato un passo indietro se non perfino un suicidio artistico. Non arrivò mai infatti – non a quel tempo perlomeno (nel 2013 nda) – ma divenne il più naturale lungometraggio che praticamente tutti stavano aspettando.

Jürgen Prochnow nei panni del cattivissimo Maxwell Dent
Jürgen Prochnow nei panni del cattivissimo Maxwell Dent

Divenne rapidamente il film più atteso dell’anno. E il 1987 – ricordiamo – fu l’anno di capolavori del calibro di Arma Letale, L’Ultimo Imperatore, Good Morning Vietnam, The Untouchables e Full Metal Jacket. Distribuito nelle sale statunitensi il 19 maggio di quell’anno, Beverly Hills Cop 2 fece 33 milioni di dollari nel weekend di apertura (per l’epoca fu un record) e chiuse la corsa al botteghino a quasi 300 milioni di dollari world-wide. Un successo per tutti direte: quasi! Perché nonostante tutto, Murphy non fu poi così entusiasta del risultato ottenuto: «Beverly Hills Cop 2 è stato probabilmente il più mediocre film di successo della storia del cinema. Incassò 300 milioni di dollari ma era mediocre. Era null’altro che una rivisitazione del primo, ma mancava di spontaneità e di originalità».

Beverly Hills Cop 2 di Tony Scott fu presentato negli Stati Uniti d'America il 19 maggio 1987
Beverly Hills Cop 2 di Tony Scott fu presentato negli Stati Uniti d’America il 19 maggio 1987

Nonostante la penna di Daniel Petrie Jr., infatti, lo script di Beverly Hills Cop 2 non riuscì mai a decollare del tutto in termini comici. Questo perché fin dall’inizio nessuno, alla Paramount, riuscì ad avere un’ispirazione profonda, un’idea alla base che fosse radicata, come invece avvenne con il primo film. O per dirla in altri termini: mancava una storia forte. Fu una genesi creativa molto confusionaria. In uno dei primissimi draft, Axel Foley se la sarebbe vista con una vecchia nemesi di Detroit a capo di un servizio di sicurezza corrotto a Beverly Hills. In un altro, invece, Foley sarebbe volato fino a Londra per collaborare con Scotland Yard ad un caso solo apparentemente irrisolvibile. E quest’ultimo avrebbe pure potuto funzionare se Murphy non avesse espresso riluttanza a girare all’estero.

Qui è quando in 2 minuti Gilbert Gottfried ed Eddie Murphy resero epico Beverly Hills Cop 2
Qui è quando in 2 minuti Gilbert Gottfried ed Eddie Murphy resero epico Beverly Hills Cop 2

La stessa storia proposta nello script di Petrie Jr. – e diventata poi quella definitiva – fu soggetta a pesanti riscritture da parte dello scrittore e sceneggiatore Larry Ferguson. In origine, infatti, il ruolo del Capitano Bogomil sarebbe dovuto essere molto più rilevante in termini narrativi. La differenza la fece il conflitto di lavorazione con Robocop di Paul Verhoeven che costrinse la produzione a correre ai ripari riducendone la presenza scenica. Il resto lo fece l’assenza di Brest. Fu lo script a non convincerlo del tutto e a farlo desistere. Quindi quel Tony Scott scelto personalmente da Simpson e Bruckheimer dopo il successo di Top Gun che descrisse il suo Beverly Hills Cop 2 come l’imperfetto punto di incontro narrativo tra il ritmo di Cop e il crime di 48 ore.

Il cameo leggendario di Chris Rock
Il cameo leggendario di Chris Rock

Ed ecco il punto: non era affatto un regista di commedie Scott e lo sapeva: «L’idea di fare una commedia mi terrorizzava. Ho cercato di portare il mio stile in questo genere, il film buddy-cop, che in realtà non aveva (ancora) molto stile». Ciò che però Beverly Hills Cop 2 perse in spontaneità, vivacità e umorismo, guadagnò in termini di atmosfere crime: meno buddy e più sporche, violente, percorse di ombre e chiaroscuri, di tramonti nostalgici e dense scene in notturna. Ma soprattutto di azione vera, palpabile, fatta di sangue, fiumi di pallottole e adrenalina. Per quanto rinnegato da Murphy, ma non c’è una sequenza meglio diretta e orchestrata in tutta la quadrilogia di Beverly Hills Cop di quella del final-showdown alla cava petrolifera con Billy che si presenta all’appuntamento armato fino ai denti.

Judge Reinhold in un momento del film
Judge Reinhold in un momento del film

Nonostante i ritardi sul set di Murphy (e il suo atteggiamento da primadonna), le difficoltà nella lavorazione e lo script riscritto in corsa, Scott riuscì, come solo i grandi registi sanno fare, a dare spessore e carattere a una narrazione debole, manipolando le percezioni di executives, pubblico, critica e addetti ai lavori, sino a ribaltarle del tutto consegnandoci un Beverly Hills Cop 2 (lo trovate oggi su Paramount+, Netflix e Prime Video) campione d’incassi ma anche straordinaria anomalia filmica. Una sfida realizzativa di non poco conto: «Ho amato Cop 1. Vorrei aver fatto quel film. Ho pensato che fosse fantastico. Ma ricordo che ero terrorizzato all’idea di lavorare con una star grande come Eddie Murphy. All’inizio non potevo parlare davanti a lui. Ero senza parole, credevo mi avrebbe decimato».

Nei cinema italiani il film fu distribuito il 16 ottobre 1987
Nei cinema italiani il film fu distribuito il 16 ottobre 1987

Il rapporto con Murphy, nonostante l’aura da star planetaria, fu eccezionale: «Giocava con me, diceva: Questa ripresa non sarà nel film, è una schifezza artistica. Ci avrebbe scommesso. Quindi ho mantenuto tutte quelle riprese artistiche nel film! Alla fine ha applaudito le scelte, ma in realtà gli ho lasciato fare le sue cose, trasformarsi in quello che era. Pensavo che finché avessi lasciato che ciò accadesse, tutto sarebbe andato bene. Mi divertii molto girare Beverly Hills Cop 2, è stata, forse, la cosa più spaventosa che abbia mai fatto in vita mia e quindi la più gratificante». E così fu. Non a caso ci vorranno sette anni prima di rivedere un altro Beverly Hills Cop sul grande schermo. Il risultato? Lo sappiamo già, ma quella è davvero tutta un’altra storia…

  • LONGFORM | Beverly Hills Cop, quarant’anni dopo
  • OPINIONI | Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F, la recensione
  • LONGFORM | Una vita al massimo, trent’anni dopo
  • REVISIONI | 48 Ore, l’ascesa di Eddie Murphy e il buddy-cop di Walter Hill
  • LONGFORM | Una poltrona per due, il Natale secondo John Landis
  • REVISIONI | L’ultimo boy scout, le memorie di un cult
  • VIDEO | Qui per il tema musicale di Beverly Hills Cop: 

Lascia un Commento

Mia Goth e la posta del cuore di MaXXXine, dal 21 agosto al cinema con Lucky Red e Universal Pictures

VIDEO | Mia Goth, l’ultimo atto della trilogia di Ti West e una featurette di MaXXXine

Eddie Murphy e Taylour Paige in una scena di Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F di Mark Molloy. Disponibile su Netflix

VIDEO | Eddie Murphy, Taylour Paige e una clip di Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F