Segnatevi la data, domenica 24 febbraio. Eh già, perché il momento è arrivato: è partita la corsa agli Oscar 2019. E dopo la Mostra di Venezia e i festival di Toronto e Telluride, si può cominciare a mettere ordine e individuare quali potrebbero essere i candidati per le statuette più ambite di tutto il mondo. Ecco chi sono i favoriti e gli outsiders a meno di quattro mesi agli Academy Awards.

JENKINS VS. CHAZELLE? – Potrebbe riproporsi la stessa fatidica sfida tra Barry Jenkins e Damien Chazelle che ha caratterizzato l’indimenticabile gaffe di Warren Beatty di due anni fa, quando il regista di Reds ha erroneamente annunciato la vittoria di La La Land a discapito di Moonlight. Al momento, Jenkins sembra essere in vantaggio con Se la strada potesse parlare, dramma sociale ambientato ad Harlem, su Il Primo Uomo, il film d’apertura di Venezia su Neil Armstrong che è complessivamente piaciuto, seppur senza generare troppi entusiasmi. Proprio il Leone d’oro Roma di Alfonso Cuaron potrebbe insidiare i due principali concorrenti, e sembra già assicurato per il regista messicano almeno l’Oscar per il miglior film straniero. E poi attenzione a Widows – Eredità criminale di Steve McQueen, heist movie sui generis al femminile, supportato da un cast corale d’eccezione (Viola Davis, Michelle Rodriguez, Liam Neeson, Colin Farrell…).

Il titolo che non t’aspetti? Green Book di Peter Farrelly, l’inattesa incursione drammatica di uno dei due fratelli più irriverenti del cinema americano, con un grande Viggo Mortensen. E se “le quote black” potrebbero essere rappresentate non solo da Jenkins ma anche da BlacKkKlansman di Spike Lee e dal cinecomic Marvel Black Panther di Ryan Coogler, Marielle Heller è la regista indiziata che punta a sorprendere i giurati con il suo Copia originale, dramedy con Melissa McCarthy. Dal Lido forse rientreranno tra i candidati anche A Star is Born di Bradley Cooper e La favorita di Yorgos Lanthimos, mentre la presenza di due vecchi volponi come Robert Zemeckis e Clint Eastwood con i rispettivi Benvenuti a Marwen e The Mule non è mai da escludere.

ATTORI E ATTRICI – La gara per l’Oscar di miglior attore e per quello di miglior attrice è particolarmente equilibrata. Tra gli uomini, sembra forte la candidatura di Ryan Gosling per Il Primo Uomo, nonostante l’espressività dell’interprete canadese continui a dividere il pubblico e la critica tra ammiratori e detrattori. Dovrà vedersela quasi certamente con Bradley Cooper (A Star is Born), Viggo Mortensen (Green Book) e Christian Bale nei panni di Dick Cheney nel politico Vice di Adam McKay. Il quinto nome potrebbe essere quello di un Robert Redford all’ultimo giro di giostra per The Old Man and The Gun, ma il vero outsider è il Freddie Mercury di Rami Malek per Bohemian Rhapsody.

Tra le donne, trova molti consensi la Glenn Close di The Wife: l’ex Crudelia Demon non ha mai vinto un Oscar. Le sfidanti più quotate sono la Lady Gaga “al naturale” di A Star is Born, la britannica Olivia Colman (La favorita) e l’afroamericana Viola Davis (Widows). E non è certamente da sottovalutare la magnifica rivelazione dell’esordiente Yalitza Aparicio per Roma.

FILM STRANIERO – Pare che non ci sia alcuna sfida, Roma di Alfonso Cuaron gioca in un altro campionato. Per il nostro Matteo Garrone la vittoria equivarrebbe a rientrare nella cinquina finale: Dogman può farcela. Gli altri titoli dovrebbero essere Cold War del polacco Pawel Pawlikowski, la Palma d’oro Un affare di famiglia del giapponese Hirokazu Kore-eda e Capernaum della libanese Nadine Labaki. Staremo a vedere.

- Ma Il Primo Uomo di Damien Chazelle è davvero un grande film?
- Barry Jenkins: «If Beale Street Could Talk? Un atto di amore»
- Perché A Star is Born è più di un semplice remake?
- Yorgos Lanthimos e le donne de La Favorita
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