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First Cow | Due amici, una mucca e l’elogio all’animo umano di Kelly Reichardt

Un film pieno di grazia, un inno all’amicizia, ai tempi della natura, all’incontro tra esseri umani

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ROMA – Oregon, giorni nostri. Mentre una chiatta stracolma di container si muove lentamente sul fiume, una giovane donna sta facendo una passeggiata in un parco. È lì che, con sua somma sorpresa, s’imbatte per caso, grazie a una buca scavata dal suo cane, in due scheletri perfettamente integri che si tengono la mano. Parte dalla fine Kelly Reichardt per aprire il suo First Cow, dal 9 luglio su Mubi dopo il passaggio in Concorso alla Berlinale 2020. Da lì la regista ci riporta indietro nel tempo, più precisamente nell’Oregon del XIX secolo, terra dalle sconfinate possibilità in attesa di essere colte.

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Cookie e King-Lu in una scena di First Cow

Ed è lì che si reca Otis “Cookie” Figowitz (John Magaro), cuoco in viaggio con un gruppo di cacciatori di pellicce diretto verso Ovest. Tra quei boschi in cui va in cerca di funghi e scoiattoli s’imbatte in King-Lu (Orion Lee), immigrato cinese in cerca di fortuna. Quello che poteva diventare un conflitto si trasforma attraverso l’obiettivo della Reichardt – che torna a collaborare con lo scrittore Jonathan Raymond, con cui firma la sceneggiatura ispirata a The Half Life – in una storia di amicizia.

Una scena del film

Quella di due uomini diversissimi nell’approccio alla vita – pacifico Cookie, ambizioso King-Lu – che cercano di realizzare il loro primordiale sogno americano. Ad aiutarli nell’impresa una mucca, o meglio il suo latte. Fatta arrivare in Oregon da un ricco proprietario terriero (Toby Jones) per addolcire il suo tè attraverso quello stesso fiume che apre First Cow – simbolo del mutamento dell’economia capitalista di ieri e di oggi -, quella mucca diventa il mezzo con cui la coppia di amici riesce a mettere in pieni un piccolo business.

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Le frittelle di Cookie

Un po’ di farina, zucchero, bicarbonato e il latte che tutte le notti i due vanno a rubare all’ignaro fattore che nelle frittelle preparate da Cookie e vendute in una manciata di minuti sente il sapore della sua Londra. First Cow è un film ricco di delicatezza e rispetto per l’amicizia e la natura che la fotografia di Christopher Blauvelt esalta catturando le luci naturali di una vegetazione rigogliosa e che la Reichardt incornicia in veri e propri quadri in movimento.

John Magaro in First Cow

Riprendendo alcune tematiche o situazioni affrontate già in altri suoi film precedenti, da Wendy e Lucy a Meek’s Cutoff passando per Night Moves, la regista si conferma pilastro del cinema indipendente americano. First Cow racconta di un’America ancora vergine, piena di possibilità in cui si affronta la nascita del capitalismo alla base dell’economia americana. Eppure First Cow è anche – e sopratutto – un film pieno di grazia, un inno all’amicizia, ai tempi della natura, all’incontro tra esseri umani.

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Qui potete vedere il trailer di First Cow:

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