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Alice Rohrwacher: «I ragazzi di oggi, il gusto del pubblico e la guerra degli autori…»

Il cinema, i giovani, il futuro e le divisioni: conversazione con la regista al Bellaria Film Festival

Bellaria Film Festival
Alice Rorhwacher durante l'incontro al Bellaria Film Festival. Foto di Mattia Zamagni

BELLARIA – Tra parole, immagini e film da rivedere, tra le protagoniste di questa nuova edizione del Bellaria Film Festival c’è senza dubbio lei che, dopo una bellissima masterclass dal titolo Vedere l’invisibile, gremita di giovani e giovanissime, ha portato un’onda di energia e ha anche inaugurato una mostra, Tra le rovine la luce, ovvero una notevole esposizione di scatti inediti della fotografa di scena, Simona Pampallona, dal set de La Chimera. Così, noi di Hot Corn ci siamo seduti ad una tavola rotonda con Alice Rohrwacher per dialogare con lei e capire cosa pensa delle nuove generazioni, del risultato de La chimera e del rapporto tra sala e pubblico.

Bellaria Film Festival
Alice Rohrwacher con la direttrice di Bellaria FF, Daniela Persico. Foto di Mattia Zamagni

LE NUOVE GENERAZIONI – «Che dire? Io oggi parlo con i giovani come avrei voluto che avessero parlato con me quando avevo la loro età. Tutte le persone che ho visto in fila qui a Bellaria e con cui mi sono fermata a parlare credo cerchino una sola cosa: rispetto. Io ammiro e rispetto i giovani. Dico di più: sono molto curiosa di quello che succederà, perché è chiaro che siamo alla fine di un’epoca. Questi ragazzi sono chiaramente in pericolo, perché sono prede di un sistema economico che li vuole assolutamente colonizzare. Ma è innegabile che siano molto più liberi da tanti condizionamenti che noi avevamo, e quindi sono proprio curiosa di vedere che faranno…».

Alice rorhwacher
Un momento della masterclass di Alice Rohrwacher

I NUOVI AUTORI – «C’è molta più vicinanza tra gli autori di quanto si creda. Per molto tempo si è cercato di soffiare sul fuoco dell’autorialità per separare i registi, per far pensare loro che è una guerra uno contro uno, e questa è una cosa specifica di questo Paese: in Italia si soffia sull’ego in modo che si incendi e tu possa pensare solo a come difenderlo. Sono stanca di tutto questo, perché credo possiamo andare oltre e spegnere questo incendio. Secondo me la cosa più bella che possa accadere quando fai un film e che dici non l’ho fatto solo io, è oltre me. È chiaro che ho bisogno di girare film con il mio nome perché riesco a mettere insieme un’economia grazie al fatto che sono un’autrice, però poi mi interessa a cosa c’è dopo il film. Pietro Marcello ha scritto il soggetto de La Chimera con me, Jonas Carpignano è la prima persona a cui mando tutto quello che scrivo per sapere che cosa ne pensa. Questa generazione va oltre la guerra degli autori».

Ancora un altro momento dell’incontro.

LA CHIMERA – «La chimera è innanzitutto qualcosa che sfugge ad una definizione. Il mio film da questo punto di vista ha senza dubbio un tono molto difficile da incasellare e – si sa – quando si fa un film si sceglie un determinato tono. In questo senso è una pellicola “chimerica” perché – appunto – in realtà il film è una tragedia vera raccontata burlescamente oppure è un noioso film d’avventura. Insomma, ha tutte delle cose che in teoria non dovrebbero stare insieme, però secondo me il mondo di domani deve tenere insieme cose che ancora devono imparare a stare insieme…».

Alice Rohrwacher davanti al pubblico di Bellaria.

IL PUBBLICO – «Penso sia sbagliata l’idea di rimproverare il pubblico per i cinema vuoti: ma quelli che comandano non si rimproverano mai? È importante riconsiderare l’intelligenza del pubblico e sentirci tutti tali, anche noi registi e non solo. L’ha detto anche Paola Cortellesi ai David di Donatello. La pochezza immaginativa della distribuzione si basa su una idea di pubblico vecchia. Per esempio La chimera è stato considerato over 65 nella strategia e non era neanche stato messo tra i film ai David Giovani, perché è un film da vecchi. Pensate un po’…».

  • INTERVISTE | Barbara Ronchi: «Io, i film e le scelte da fare»
  • VIDEO | Le ispirazioni di Alice Rohrwacher:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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