LONDRA – «Essere riconosciuta per strada? A dire il vero mi sembra strano. Ancora oggi…». Eppure una che ha combattuto contro il Re della Notte un po’ di fama se la sarebbe dovuta aspettare. Capelli rosa abbinati a rimmel e completo Chanel dello stesso colore, Maisie Williams – nel 2020 la vedremo nel nuovo film dell’Universo X-Men, New Mutants – parla velocemente con il suo inconfondibile accento di Bristol mentre scherza con l’amica e collega Sophie Turner, seduta al suo fianco. L’abbiamo incontrata a Londra, a pochi passi da Trafalgar Square, per il press tour dedicato al capitolo finale de Il Trono di Spade, ora disponibile in un cofanetto contenente le otto stagioni e contenuti speciali della serie HBO.

IO & ARYA «Io e Arya? Siamo cresciute insieme. Tra la seconda e la terza stagione de Il Trono di Spade ha iniziato a comportarsi come un vero maschiaccio mentre io, nella realtà, entravo nella pubertà. Così ho dovuto nascondere il mio corpo e le mie forme per poter rendere credibile il personaggio. Ci sono stati dei momenti in cui mi è sembrato strano e non mi sono sentita a mio agio ma, oggi, non potrei essere più riconoscente ad Arya, lo confesso…».

ROLE MODEL «Ho scoperto che molte coppie chiamano le loro figlie Arya. Credo sia perché nelle primissime stagioni è una pulcina divertente. Certo poi diventa un’assassina e non credo sia questo quello a cui aspirano come genitori (ride, ndr) ma, scherzi a parte, immagino lo facciano per la forza che rappresenta il personaggio».

BABY ARYA «Ho rivisto la prima stagione de Il Trono di Spade di recente. Ricordavo il set ma non quello che provano o cosa accadeva nella storia. Ci sono delle sequenze in cui Arya è molto triste e devo dire di essere molto fiera del risultato, di essere riuscita a replicare quell’emozione nonostante fossi così giovane. Anche perché successivamente mi è capitato, invece, di sentirmi bloccata davanti a determinate scene».

L’ULTIMA STAGIONE «Credo che il sentire comune fosse quello di godersela il più possibile. Abbiamo organizzato moltissime cene insieme durante la lavorazione dell’ultima stagione. Eravamo tutti consapevoli di essere arrivati al capitolo conclusivo di quest’avventura e volevamo solo stare uniti in un clima armonioso e positivo. E l’atmosfera che abbiamo vissuto sul set a Belfast è stata esattamente così».

LE SCENE DI SESSO «Credo ci sia una disparità di nudi femminili e maschili sullo schermo. E credo anche che dovrebbe esserci un coach sul set per le scene di sesso o di nudo come per qualsiasi altra scena che richiede una particolare preparazione. Inoltre dovrebbe esserci un’ambiente più calmo che aiuti gli attori ad affrontare queste scene con il giusto spirito, senza sentirsi in imbarazzo o sotto pressione altrimenti chi è in scena rischia di sentirsi solo».

L’OSSERVAZIONE «Arya è molto brava a leggere le persone. È qualcosa di affascinante. Io sono una chiacchierona ma ho capito che il suo silenzio, la sua capacità di stare in un angolo ad osservare è un potere straordinario per comprendere chi hai davanti. Non so se sia stata lei ad influenzarmi ma anch’io sto diventando più attenta sotto questo punto di vista. E ho scoperto che è molto interessante osservare le persone sul red carpet (ride, ndr)».
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