MILANO – Fa un certo effetto vedere un commosso Kit Harington al suo ultimo giorno sul set de Il Trono di Spade nelle sequenze finali di The Last Watch – dal 5 giugno su CHILI -, il documentario HBO sul making of dell’ultima stagione di GOT, alla luce delle notizie sul suo ricovero circolate nei giorni scorsi. Troppa fama, troppo stress da gestire per quell’attore arrivato bambino ai provini e uscito come il volto di uno dei personaggi di finzione più amati del decennio. Quel Jon Snow che della serie tratta dai libri di Geroge R.R. Martin è stato il cuore e il collante.
Così come emoziona vederlo scoprire, in una scena ormai virale, la conclusione dell’ottavo capitolo in una lettura di gruppo del copione di The Iron Throne. Stupore, lacrime e il sorriso commosso di Emilia Clarke a condividere le sue stesse emozioni. Ma The Last Watch, diretto da Jeanie Finlay, più che concentrarsi sui protagonisti de Il Trono di Spade decide di optare per una prospettiva narrativa diversa, mostrandoci i volti di quegli sconosciuti che l’hanno modellato da zero.
La manovalnza: dagli stunt ai truccatori, dai designers alle segretarie di produzione per arrivare agli addetti alla neve e al cibo. Una famiglia che per otto stagioni si è ritrovata a Belfast, nei Titanic Studios, per ricreare la magia della serie dei record, anno dopo anno, tra temperature bassissime, riunioni, imprevisti e centinaia di comparse. Una su tutte Andrew McClay, soldato al servizio degli Stark e simbolo di un sentire comune, il cui entusiasmo per lo show è contagioso.
Due ore di girato per un anno di lavoro, tra il nord dell’Irlanda e la Croazia, la Spagna e l’Islanda. Un omaggio a tutti quei protagonisti silenziosi e alle loro storie private, tra videochiamate a figli lontani e sacrifici. Un dietro le quinte fatto di green screen infiniti, guardaroba, sopralluoghi, riprese notturne e camerini attivi a qualsiasi orario. Un modo per ringraziare e mostrare il lavoro, spesso dato per scontato, di tutte quelle persone che restano in disparte. Come Vladimir Furdick, lo stuntman chiamato a prestare il volto al Re della Notte dopo anni passati all’ombra di altri attori.
Così The Last Watch segna l’addio definitivo a Il Trono di Spade e lo fa portandoci sul set, tra gli storyboard scritti a mano da David Nutter e i ciak infiniti di Miguel Sapochnik, mostrandoci Approdo del Re o la Barriera da un altro punto di vista. Quello della preparazione minuziosa, dello studio e della fatica senza cui Il Trono di Spade non sarebbe mai potuto essere ciò che è diventato.
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- The Bells: la recensione del quinto episodio della stagione finale
- The Last of the Starks: la recensione del quarto episodio
- The Long Night: la recensione del terzo episodio della stagione finale
- A Knight of the Seven Kingdoms: la recensione del secondo episodio
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