MILANO – Fiona Maye, protagonista de Il Verdetto, è ben consapevole del significato del suo ruolo di giudice eminente dell’Alta Corte britannica. Le sentenze emanate non equivalgono a giudizi etici. La legge dovrebbe essere sempre uguale per tutti, garantendo parità di trattamento, al di là di ogni credo religioso e di ogni opinione politica e personale. Non teme neppure di percorrere strade processuali che non rispettino i canoni previsti dall’ordinamento, quando decide di andare a trovare di persona in ospedale il minorenne Adam Henry – il bravissimo Fionn Whitehead di Dunkirk –, malato di leucemia e figlio di una coppia di testimoni di Geova a dir poco radicale e contraria alla trasfusione di sangue che potrebbe comportare la sopravvivenza del loro unico figlio.
E così spetta a Fiona prendere in mano il destino del ragazzo e il verdetto istituzionale sul suo futuro sarà influenzato dall’instaurarsi di un rapporto con Adam, a metà strada tra l’amore materno e la relazione sentimentale. Il verdetto – The Children Act, ottavo film del britannico Richard Eyre (Iris – Un amore vero, Diario di uno scandalo), disponibile su Prime Video, Apple TV+ e CHILI, ha ottenuto un bel riscontro al box office italiano quando uscì in sala, incassando più di due milioni di euro e rivelandosi uno dei migliori drammi giudiziari degli ultimi anni, dallo stile formale asciutto, rigoroso ed essenziale.
Tratto dal romanzo di Ian McEwan La ballata di Adam Henry, il film mette in scena lo struggente ritratto di una donna integerrima e sensibile, “dal divino distacco e dalla diabolica perspicacia”, che si trova costretta ad affrontare una profonda crisi interiore che la coinvolge almeno su tre livelli: quello professionale, relativo al dilemma più strettamente giudiziario e giuridico sul comportamento da avere dentro e fuori dall’aula di tribunale e sulle decisioni da prendere; quello sentimentale, legato al coinvolgimento emozionale che la protagonista prova per il giovanissimo Adam.
Infine, quello matrimoniale, dovuto alla lontananza quotidiana sempre più rimarchevole con il marito Jack, interpretato con garbo e ironia dalla classe di Stanley Tucci. Ma la potenza del film risiede soprattutto nelle sfumature del volto della superlativa Emma Thompson, che riesce a trasmettere una vasta gamma di emozioni mantenendo un controllo di toni ineguagliabile, senza mai eccedere le soglie di fermezza e stabilità che caratterizzano il suo personaggio. Il risultato è una prova dolente, elegante, sublime, che aumenta ulteriormente la statura di una delle più straordinarie attrici del nostro tempo.
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- VIDEO | Qui per il trailer del film
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