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SKAM Italia | Nicole Rossi e la sesta stagione di una serie che vorremmo non finisse

Il sesto ciclo di episodi della serie di Ludovico Bessegato ne conferma la forza narrativa. Su Netflix

La gang di Skam Italia 6, una serie di Ludovico Bessegato, ora su Netflix
La gang di Skam Italia 6, una serie di Ludovico Bessegato, ora su Netflix

MILANO – La capacità di SKAM Italia di sapere leggere, interpretare, intercedere e anticipare i sentimenti del nostro Paese è, ad ogni stagione, sempre più sorprendente. Il modo in cui questa serie sa far parlare le sue tematiche attraverso i personaggi, rendendo gli stessi temi i protagonisti della versione italiana dell’omonima serie norvegese, è un qualcosa a cui non ci si abitua neanche 7 anni, 6 stagioni e due piattaforme streaming diverse dopo. Il merito di questo disarmante spirito d’osservazione è – certamente, ma non solo – di Ludovico Bessegato, che nel 2017 fu incaricato da TimVision di lavorare alla versione italiana di SKAM.

Un estratto del poster ufficiale di Skam Italia 6
Un estratto del poster ufficiale di Skam Italia 6

Bessegato ha scritto le prime quattro stagioni, segnando anche il passaggio della serie a Netflix quando TimVision decise di non rinnovare il progetto. Bessegato ha diretto inoltre la prima, la seconda, la quarta stagione e nel frattempo si è dedicato a Prisma (la seconda stagione arriverà a breve su Prime Video) lasciando il timone delle operazioni ai suoi eredi e fidati colleghi: le sceneggiatrici Alice Urciolo, Elisa Zagaria e il regista Tiziano Russo. SKAM Italia è come una stanza che ti è famigliare, ma non ci si vive dentro: la si visita ogni tanto e basta. Ogni volta che la porta di quella stanza si spalanca, entra qualcuna o qualcuno pronto ad aprire le porte del suo animo.

Nicole Rossi è Asia, la protagonista di SKAM Italia 6
Nicole Rossi è Asia, la protagonista di SKAM Italia 6

Chi si trovava già dentro accoglie il prossimo, anche se con un po’ di timore: nonostante qualche esitazione, chiunque si trovi lì, ascolterà chi è appena entrato. L’operazione di ascolto che gli spettatori fanno, ad ogni nuova stagione di SKAM Italia, è peculiare perché raramente avviene un atto di immedesimazione così profondo tra pubblico e personaggio (non dovrebbe essere una sorpresa: Alice Urciolo è anche una scrittrice entrata nella dozzina del Premio Strega nel 2020, con il suo romanzo d’esordio Adorazione). Questo accade perché la writers’ room (e sempre di stanze parliamo) ha una capacità di leggere i giovani che i teen drama di oggi si sognano.

Una scena della sesta stagione di SKAM Italia
Una scena della sesta stagione

Non me ne vogliano, ma anagraficamente parlando Bessegato, Urciolo, Zagaria e Russo non hanno più 18 anni: certo, sono ancora dei “giovanissimi” più vicini ai millennials che alla Gen Z (il loro target di riferimento per forza di cose, piuttosto che la generazione che raccontano), ma questo solo in altre narrazioni sarebbe stato un problema perché avrebbe reso posticcio il tutto. Come fa allora SKAM Italia a non cadere in questo rischio? Fa parlare le tematiche con le bocche dei suoi protagonisti. Il contesto ha orbitato per sei stagioni attorno al suo cast e il cast ha raccontato di riflesso, come uno specchio, quel contesto.

Un momento della serie
Un momento della serie

Omofobia, islamofobia, problemi di natura sessuale, fino ad arrivare al fascismo e ai disturbi alimentari: questi i contesti di SKAM Italia che poco c’entrano con la blasonata etichetta da teen drama (che è servita e serve per vendere, non che sia un problema). La serie ha avuto la capacità di andare oltre le etichette, creando uno stile inimitabile. Creare un’altra esperienza audiovisiva come SKAM Italia oggi sarebbe difficile, quasi impossibile. C’è il suo corrispettivo norvegese, francese, spagnolo, ma la versione italiana è unica perché trascende persino il materiale originale dell’adattamento (è l’unica versione andata oltre la quarta stagione).

Nicole Rossi e Andrea Palma in una scena di SKAM Italia 6
Nicole Rossi e Andrea Palma in una scena di SKAM Italia 6

E si muove tra le strade, SKAM Italia, tra i licei, le camere da letto, le prime cotte, le prime volte, le mamme apprensive e i papà che non ascoltano superando persino i luoghi come Roma e raccogliendo un’universalità che altri prodotti italiani non hanno. E questo è possibile perché si riesce ad “ascoltare”: noi come pubblico che ci immedesimiamo, ma il merito è dei primi che lo fanno in confronto a noi eterni secondi, e sono sempre Alice Urciolo, Elisa Zagaria, Tiziano Russo e ovviamente, Ludovico Bessegato. La sesta stagione si apre con immagini di repertorio di aggressioni, atti e la denuncia di Asia (Nicole Rossi, la protagonista dei nuovi episodi): questo è fascismo e il fascismo sta tornando. Lo schermo che guardiamo è solo un’appendice della realtà, se pensiamo agli eventi di Acca Larenzia di inizio anno (ahimè potremmo citarne altri).

Un momento di SKAM Italia 6
Un momento di SKAM Italia 6

Asia e le sue amiche della lista delle Rebelde (interpretate da Lea Gavino, Maria Camilla Brandenburg e Benedetta Santibelli, ma ci sono anche Francesco Centorame e Yothin Clavenzani) vogliono mandare via gli attuali rappresentanti d’istituto, in quanto fascisti. Ad aiutarle si aggiunge Giulio (Andrea Palma), un ragazzo un po’ schivo sul suo passato e che si è trasferito da poco nel loro liceo. Nel frattempo Asia soffre per una relazione a distanza con il suo ragazzo, via negli Stati Uniti per uno scambio culturale, e inizia a sviluppare i sintomi di quella che si rivela essere anoressia nervosa.

Nicole Rossi in una scena di SKAM Italia 6
Nicole Rossi in una scena di SKAM Italia 6

Si parla quindi anche di disturbi alimentari in un momento in cui il governo italiano ha deciso di tagliare i fondi destinati alla cura dei dca. Ancora lo schermo come appendice: le attrici di SKAM Italia sono anche scese in piazza per manifestare contro questi tagli. L’immedesimazione è totale perché è reale, ed è reale perché dietro ci sono persone che sanno ascoltare e che soprattutto non fingono un linguaggio e delle parole che dei personaggi – che si muovono e parlano in quei contesti – direbbero mai. SKAM Italia è un atto di fiducia reciproco tra chi la scrive, perché credono in ciò che ascoltano e percepiscono, e chi la vede perché sentono vero e loro ciò che guardano (renderlo “credibile” sarebbe riduttivo e facile).

SKAM Italia 6: una serie che evolve e cambia pelle, senza perdere un grammo della sua forza narrativa
SKAM Italia 6: una serie che evolve e cambia pelle, senza perdere un grammo della sua forza narrativa

La fiducia si rinnova mantenendo sempre qualità altissime e spegne anche qualsiasi polemica spicciola sul cambio generazionale del cast in quanto, ribadiamo, sono le tematiche i protagonisti. Questa cieca fiducia narrativa spinge la serie verso territori unici che solo Urciolo, Zagaria, Russo e Bessegato sanno esplorare. E a questo punto sono anche gli unici che dovrebbero farlo, se questi sono i risultati.

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