MILANO – Molto spesso i film prendono strani e curiosi percorsi, parabole impreviste che partono in un modo e finiscono in un altro, mostrando scenari imprevisti appena dietro la curva. Prendiamo il caso (piuttosto clamoroso) di un’opera come A Bigger Splash – la trovate oggi su NOW e a noleggio AppleTV+ – che fu la quarta regia di Luca Guadagnino, girata in Sicilia molto prima delle nomination all’Oscar e della gloria (meritata) di Chiamami col tuo nome e poi dei viaggi americani. Presentato alla Mostra di Venezia nel 2016 – dove il regista è poi tornato in Concorso con Suspiria (e dove sarebbe dovuto tornare con Challengers) – tra i fischi degli addetti ai lavori e le frecciatine cattive dei critici, il film approdò poi malamente in sala a fine novembre, facendo registrare un incasso molto basso, inferiore al milione di euro. Fine della storia? No, no, anzi. Questo è solo l’inizio.

Finita la Mostra di Venezia, archiviata l’amarezza per le critiche, A Bigger Splash comincia infatti la sua seconda vita: grazie ad un cast a quattro stelle (Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson e Matthias Schoenaerts) il film viene venduto all’estero senza alcuna difficoltà e quotidiani come il Guardian e il New York Times – non esattamente Il Gazzettino di Voghera – lo inseriscono tra i film dell’anno. Non solo: Robbie Collin, critico del Telegraph, arriva a definirlo addirittura «A feast for the eyes and mind», ribaltando i fischi e le critiche veneziane. Dunque dov’è la verità? Chi ha ragione? In casi come questi – e ultimamente accade sempre più spesso – l’unico rimedio è vedere per credere, farsi un’opinione personale e poi, a mente fredda, dire se fu vera gloria oppure no.

Comunque sia, A Bigger Splash andrebbe visto anche – e solo – per scoprire e amare un cast strepitoso, con Tilda Swinton rockstar à la David Bowie in crisi (meravigliose le scene girate a San Siro), Ralph Fiennes amabile cialtrone (vedi la digressione su termini italiani come «vomitare l’anima»), una sexy Dakota Johnson che galleggia in piscina e dimostra di saper recitare lontano da Anastasia Steele e il solito, solido Schoenaerts. Non basta? Aggiungeteci anche una colonna sonora che alterna Worried About You dei Rolling Stones (era su Tattoo You, 1981) e il Falstaff di Verdi, Chavela Vargas e Arquitetura de Morar di Tom Jobim, St Vincent e i Popol Vuh. Se però ancora avete dei dubbi a riguardo, ecco qui sotto una clip del film in cui Ralph Fiennes intona con Tilda Swinton Miss Manhattan e poi si lancia proprio sulle note di Worried About You dei Rolling Stones…
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