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Martino Benvenuti: «I documentari, un nuovo punto di vista e il mio viaggio con Ultimo…»

Think Cattleya lancia una divisione dedicata ai documentari e il General Manager la racconta a Hot Corn

Think Cattleya
Martino Benvenuti, General Manager e Executive Producer di Think Cattleya. Foto di Riccardo Ghilardi

ROMA – A venticinque anni da Matrimoni di Cristina Comencini, il primo film prodotto nel lontano 1998, in questo lasso di tempo l’universo Cattleya si è espanso in molti modi diversi, tra grandi serie (basterebbe Gomorra) e cinema (da Sollima a Crialese) fino ad arrivare a Think Cattleya, società di produzione del gruppo che ora lancia anche una nuova divisione dedicata unicamente ai documentari. A guidarla, Martino Benvenuti, General Manager & Executive Producer, che ha appena inaugurato la sezione con Ultimo – Vivo coi sogni appesi, documentario diretto dai Broga’s, ora in streaming su Prime Video,  dedicato ad un cantautore come Ultimo che, per la prima volta, ha portato il pubblico dietro le quinte della sua musica. In quest’intervista, Benvenuti racconta a Hot Corn la genesi del documentario e il futuro della nuova divisione.

Martino Benvenuti in versione Hot Corn. Foto di Riccardo Ghilardi.

PUNTI DI VISTA – «Ho deciso di aprire all’interno di Think Cattleya una sezione specifica dedicata alla realizzazione dei documentari perché volevo usare il nostro know how editoriale, affermatosi nel mondo delle serie con successi come Romanzo criminale o Gomorra, per poter raccontare anche storie vere, non solo di finzione. L’idea alla base? Far conoscere al pubblico vicende umane, professionali e artistiche che senza un documentario forse nessuno conoscerebbe mai. La televisione, il cinema, le piattaforme, sono un canale di comunicazione decisamente più diretto rispetto ai libri o ai giornali. La nuova divisione ha già in sviluppo diversi progetti, vogliamo diventare un punto di riferimento nello storytelling per gli artisti musicali, ma anche per lo sport, il crime e le brand stories grazie al linguaggio innovativo che caratterizza Think Cattleya…».

Ultimo
Niccolò Moriconi in arte Ultimo in una scena di Vivo coi sogni appesi.

IL DOCUMENTARIO – «Il primo passo è stato Vivo coi sogni appesi, un lavoro che è iniziato qualche anno fa perché seguo Ultimo da tempo con interesse, stima e amicizia e devo dire che ho sempre ammirato il rapporto che ha costruito con il suo pubblico. È un artista con un lato umano fortissimo, capace di capire le persone senza conoscerle e di entrare in sintonia con loro. E così, quando il team di Ultimo mi ha contattato per propormi il progetto non ci ho pensato due volte. Non a caso per realizzare il documentario – diretto dai Broga’s – siamo partiti proprio dall’empatia che ha con il suo pubblico e abbiamo seguito tutte le tappe del tour, cercando di catturare ogni momento importante. Molto impegnativo, ma anche emozionante. Con il mio team abbiamo visto gli stadi riempirsi, uno dopo l’altro, e questo ci ha reso in qualche modo partecipi di ogni suo live, permettendoci di realizzare riprese di grande impatto…».

Un’altra scena del documentario su Ultimo.

GLI ARGOMENTI – «La musica è la mia più grande passione e, non a caso, il primo progetto che ho deciso di realizzare con la sezione Doc è stato, appunto, quello di Ultimo. Dopo Vivo coi sogni appesi però abbiamo in cantiere anche altri progetti del genere, ma ci saranno poi anche altri documentari dedicati a grandi sportivi e docu-film di stampo crime. Siamo solo all’inizio, sarà un bel viaggio. Che spettatore sono? Dunque, mi considero uno spettatore anomalo: in un periodo in cui tutti guardano le serie, sono tornato a vedere i film, anche i classici. In particolare amo molto la commedia all’italiana dove – con ironia e leggerezza – si racconta uno spaccato della nostra società. Sono film che fanno ridere, ma anche emozionare e riflettere…».

  • DOC CORN | I documentari scelti da Hot Corn
  • VIDEO | Qui il trailer di Ultimo – Vivo coi sogni appesi:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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