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La commedia più sottovalutata del terzo millennio? Vero come la finzione

Miracoloso, intelligente, brillante, toccante: un film dimenticato assolutamente da riscoprire

MILANO – Un giorno Harold Crick si sveglia e sente una voce in testa, che descrive in modo dettagliato i suoi gesti quotidiani, le sue manie, la sua ordinaria esistenza. Crick è un uomo banale, privo di sussulti, un cittadino corretto, arido e pignolo che fa un lavoro che rispecchia in pieno il suo modo d’essere: l’esattore delle tasse. Per cercare di porre fine a questa voce, Harold chiede aiuto al professore di letteratura Hilbert, che gli suggerisce di capire se la narrazione sia una commedia o una tragedia: scoprirà che la narratrice esiste realmente, ed è la scrittrice Karen Eiffel, che non lo conosce e lo ha soltanto immaginato come il protagonista del romanzo di cui si sta occupando.

Will Ferrell è Harold Crick, un uomo ordinario seguito dalla voce di una donna.

Sperando di trovarsi in una commedia, Crick si lascia andare a emozioni che prima rifuggiva, come il sentimento amoroso nei confronti della pasticciera Ana Pascal e la passione per il rock e la chitarra elettrica. La commedia più sottovalutata del terzo millennio? Non ci sono dubbi, Vero come la finzione. La sceneggiatura di Zach Helm è miracolosa: intelligente, brillante, e mescola il meglio di temi affrontati in pellicole come Se mi lasci ti cancello e Il ladro di orchidee, dal rapporto tra arte e realtà al discorso metanarrativo su noi spettatori che ci rispecchiamo in un’opera letteraria o cinematografica.

Maggie Gyllenhaal è Ana Pascal, anarchica e spirito libero.

Ma il tono non è elitario o intellettualistico, perché tutto funziona come in una commedia sentimentale di Billy Wilder: gag, equivoci, incomprensioni. E soprattutto un personaggio irresistibile, quello di Harold Crick, interpretato da un immenso Will Ferrell nella sua prova più complessa e matura: un individuo come tanti, innocuo e sottomesso dal suo ruolo istituzionale, che di fronte alla possibilità di una morte imprevedibile si fa travolgere dal fascino della bella Ana (un’incantevole Maggie Gyllenhaal), presentata allo spettatore come il suo opposto: fiera anarchica, spirito libertino, ostile alle regole, nemica della legge e delle istituzioni.

Dustin Hoffman è il professore di letteratura Jules Hilbert.

La loro storia d’amore è originale, divertente e romantica come raramente è capitato di vederne. Tutto è perfetto, e non capita spesso di vedere attori come Dustin Hoffman ed Emma Thompson vestire i panni di comprimari e stare tanto magnificamente al gioco, tra classe e autoironia. Vero come la finzione è un film preciso, studiato al millimetro, puntuale più dell’orologio al polso di Will Ferrell, ma dietro cui si cela un commovente animo punk, ribelle, anticonformista, rafforzato dalla grande colonna sonora firmata dagli Spoon e dalla canzone di cui Crick è perdutamente innamorato: Whole Wide World di Eric Wreckless.

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