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Le Mani sulla Città | Francesco Rosi, Rod Steiger e l’attualità di un capolavoro

La genesi, l’impegno civile, i titoli di coda, il Leone d’Oro. In streaming su Minerva Classic

Rod Steiger al centro della scena di Le Mani sulla Città, un film di Francesco Rosi del 1963
Rod Steiger al centro della scena di Le Mani sulla Città, un film di Francesco Rosi del 1963

ROMA – La presentazione di Salvatore Giuliano in concorso ufficiale alla Berlinale del 1962 fu uno dei momenti che resero gli anni Sessanta cinematografici rari ed emozionanti. Non fu insignito dell’Orso d’Oro (per quello chiedere a Una maniera d’amare di John Schlesinger) ma inserì Francesco Rosi in quel ristretto gruppo di artisti che sembravano destinati a rifare il mondo (ri)facendo il cinema e a raccontare la realtà reinterpretandola. E in effetti sembrò davvero così con Salvatore Giuliano dal momento che all’indomani della distribuzione in sala, scosse talmente l’opinione pubblica da spingere lo Stato alla formazione di una commissione parlamentare in Sicilia per indagare le infiltrazioni mafiose. Da quel momento fino al 1976 di Cadaveri eccellenti, Rosi diede vita a una serie di drammi politici che erano allo stesso tempo provocazioni, denunce, thriller, enigmi e atti di virtuosismo che covavano la speranza di un cambiamento.

Le mani sulla città di Francesco Rosi è stato distribuito nei cinema italiani l'11 ottobre 1963
Le mani sulla città di Francesco Rosi è stato distribuito nei cinema italiani l’11 ottobre 1963

Pellicole vitali e innovative nate dall’immediatezza del Neorealismo, qui declinato in un’impronta documentaristica di persone, luoghi e problemi reali, fusa con un’anima wellesiana per lo spettacolo, la malinconia, l’artificio barocco e l’enigma. In questo, Le mani sulla città del 1963 – disponibile su Minerva Classic che trovate sia su Prime Video che su The Film Club – ne è forse la più pura espressione filmica nella sua combinazione stranamente teatrale, eppure realistica, autentica, sempre di grande cura registica nelle sue immagini vivide, sullo sfondo di una Napoli dilapidata e dilaniata, nativa e da lui amata follemente. Al centro della scena la drammatizzazione di un’inchiesta fallita di corruzione, collusione e speculazione edilizia ad altissimi livelli di una pellicola nata da un’indignazione tutta razionale e tutta civile contro la distruzione delle coscienze oltre che del volto della città.

L'incidente (e le sue conseguenze) al centro del racconto
L’incidente (e le sue conseguenze) al centro del racconto

Non a caso, era il documentario il registro scelto in origine da Rosi per la resa filmica. Il timore, però, era che la censura italiana, con al potere molti dei protagonisti politici che avrebbe voluto denunciare, avrebbe fatto di tutto per impedire a Le mani sulla città di vedere il buio della sala. Da qui la scelta dell’impronta di realismo verosimile, o per citare le parole della (celebre) didascalia nei titoli di coda: «I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce». Ma soprattutto è di potere che parla Rosi tra le maglie narrative del racconto. Di potere politico, economico e criminale, della gestione dello stesso, di oppressori e oppressi, di competenze, speculazioni e di ridicole lungaggini procedurali attraverso un’opera coerente e didascalica, di legale illegalità alla luce del sole.

Rod Steiger in una scena de Le mani sulla città
Rod Steiger in una scena de Le mani sulla città

E infatti sarà Leone d’Oro alla 24esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Grazie anche all’attrazione hollywoodiana Rod Steiger – a quel tempo già iconico dopo aver preso parte a pellicole come Fronte del Porto, Il colosso d’argilla, Il grande coltello e Al Capone – qui nei panni di quel Edoardo Nottola cinico e spregiudicato costruttore disposto a tutto per evitare che la sua carriera politica crolli catastroficamente come la palazzina al centro del racconto, portato in scena da una recitazione esplosiva e gestuale. Una pellicola d’impegno civile tristemente attuale, Le mani sulla città, che nel raccontare di uno Stato malato, marcio e incapace di redimersi, non riesce a smettere di indignarsi e far indignare, stupire e riflettere, oggi come ieri, (oltre) sessant’anni dopo…

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Qui sotto potete vedere il trailer del film 

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