ROMA – Ideata da Jeff Trammell, Il Vostro Amichevole Spider-Man di Quartiere esplora la storia delle origini e i primi giorni di Peter Parker/Spider-Man (Hudson Thames) in una linea temporale alternativa alla Sacra Linea Temporale del Marvel Cinematic Universe. Qui è il Green Goblin/Norman Osborn (Colman Domingo) il mentore di Parker al posto di Tony Stark. La trovate su Disney+ ed è una sorprendente e piacevole aggiunta al mondo Marvel che potremmo facilmente definire come un lungo episodio esteso in dieci puntate (e ne arriveranno altre nel 2026 nda) della serie What If…?. Non fosse altro perché a prestare voce e anima ai panni caratteriali di Spider-Man è proprio quell’Hudson Thames nuovamente tra le ragnatele dell’Arrampicamuri dopo il quinto episodio di What If…?

Ovvero quello in cui Uatu l’Osservatore ci accompagna in una linea temporale alternativa in cui Janet Van Dyne torna dal Regno Quantico con addosso un infezione che ha rapidamente decimato la popolazione trasformando i superstiti in spaventosi zombie. Stavolta è tutto meno caotico e problematico in verità, perché Il Vostro Amichevole Spider-Man di Quartiere è il racconto colorato e animato delle origin story di Spidey. Progetto, tra l’altro, molto chiacchierato già da un paio d’anni – e presentato al mondo sotto il titolo provvisorio di Spider-Man: Freshman Year – concepito in un primo momento come occasione narrativa con cui andare a colmare il vuoto lasciato da Captain America: Civil War dove, nel 2016, Kevin Feige scelse (giustamente) di introdurre Spidey nel MCU in medias res.

D’altronde, a parte che Spider-Man in Civil War era poco più di una funzione narrativa, un cameo esteso, ma poi, dopo nemmeno due storie d’origini in dieci anni tra Sam Raimi nel 2002 e Marc Webb nel 2012, non era così necessario riavvolgere il nastro per una terza volta in così poco tempo. Da allora, però, sono passati altri dieci anni (nove per la precisione). Periodo in cui Spider-Man è cresciuto (e molto) nel Marvel Cinematic Universe tanto da avere avuto una trilogia tutta sua (No Way Home è terribilmente sottovalutato) e un ruolo di non poco conto in Avengers: Infinity War/Endgame. Con lui, però, è cambiato il suo pubblico ed è a quello nuovo e più giovane che Il Vostro Amichevole Spider-Man di Quartiere si rivolge.

È anche cambiata la ratio telefilmica del concept dichiaratamente ispirato, nei toni, nel ritmo e nello stile animato, alla saga The Spectacular Spider-Man del 2008 e non propriamente ambientato nell’MCU. Tecnicamente Il Vostro Amichevole Spider-Man di Quartiere vive in un’ambigua e non ben definita linea di confine tra What If…? e la Sacra Linea Temporale così da potersi avvicinare a idee e personaggi familiari in piena libertà creativa. A partire dal fatto che nella serie Peter ottiene i suoi poteri dopo essere stato morso da un ragno che cade da un portale creato dal Doctor Strange (morfologicamente vicino a quello dei fumetti che non a Cumberbatch) mentre è intento a combattere un simbionte. Eppure, a conferma di un’identità narrativa ancora in via di stabilizzazione, non mancano di certo le strizzate d’occhio all’Universo cinematografico.

Tra gender-swap, riletture di nuovi e vecchi personaggi in ruoli narrativi rivisitati e una forte e radicata anima sociale sulle condizioni di vita della comunità afroamericana tra pregiudizio e malcostume, ciò che non cambia in Il Vostro Amichevole Spider-Man di Quartiere – a conferma del fascino senza tempo di un personaggio unico e irripetibile nella storia del fumetto (e non) che non smette di stupire ad ogni sua rivisitazione creativa – è il modo in cui Peter Parker riesce sempre a essere il più umano, semplice, buffo e imbranato dei supereroi nonostante poteri e capacità straordinarie che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato di possedere. Una serie da non perdere, una rilettura intelligente e accattivante da seguire con grande curiosità.
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