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Holly | Fien Troch, il tocco dei fratelli Dardenne e un film da aspettare

In concorso a Venezia, il film si preannuncia come un’opera magica sull’adolescenza e il destino

Holly
Cathalina Geraerts in una scena di Holly.

ROMA – La quindicenne Holly (Cathalina Geraerts) chiama la sua scuola per dire che starà a casa per la giornata. Poco dopo, scoppia un incendio nella scuola, uccidendo diversi studenti. Con tutti toccati dalla tragedia, la comunità si riunisce, cercando di guarire. Anna, un’insegnante, incuriosita da Holly e dalla sua strana premonizione, la invita a unirsi al gruppo di volontariato che gestisce. La presenza di Holly sembra portare tranquillità e speranza a coloro che incontra. Ma presto, le persone iniziano a cercare Holly e la sua energia catartica, chiedendo sempre di più alla ragazza. Parte da qui Holly di Fien Troch, regista belga già vincitrice del premio alla miglior regia ad Orizzonti con Home e che sarà per la prima volta in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

Un particolare del poster di Holly di Fien Troch
Un angelo? Un particolare del poster di Holly

E lo fa con una storia dura, a tratti fiabesca ma anche tenera e cupa. Un’esplorazione della fede, dei legami umani, del destino e delle complessità della vita, rese nella forma di un coming-of-age magico su un’adolescenza difficile che mette in discussione il modo in cui gli individui si pongono di fronte alle avversità. Un film prezioso nel suo concept atipico e curioso che parte da uno specifico assunto: «Sono molto interessata alla parola innocenza», ha spiegato la Troch, «e a cosa potrebbe significare per bambini e adolescenti. L’innocenza è collegata in Holly a ciò che significa fare il bene, essere buono, perché vuoi essere buono?». Nell’attesa di vederlo prossimamente nei cinema italiani sappiamo però che Holly ha già attirato l’attenzione della comunità cinefila.

Il film è stato co-prodotto dai fratelli cineasti Jean-Pierre e Luc Dardenne
Holly è stato co-prodotto dai fratelli cineasti Jean-Pierre e Luc Dardenne

In particolare quella dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne – qui nel ruolo di co-produttori con Les Films du Fleuve come già accaduto, quest’anno, con Jeanne du Barry e The Old Oak prima di Holly – che hanno lavorato a stretto contatto con la Troch in pre-produzione: «Li conosco da molto tempo prima di questa collaborazione. Sono molto esigenti nei progetti che scelgono. Hanno fatto osservazioni molto utili sullo script ma non si sono mai sentiti in dovere di correggermi». Tutti indizi che lasciano intendere quanto la portata filmica di Holly sia tutt’altro che da sottovalutare: tra le possibili grandi sorprese di questa Venezia che appare sempre più interessante…

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