ROMA – Lo abbiamo conosciuto proprio grazie al suo personaggio, Domenico Sciamma, nella bella serie L’Ora – Inchiostro contro piombo, tratta dal libro di Giuseppe Sottile, Nostra Signora della Necessità, e andata in onda l’estate scorsa su Canale 5. Adesso però noi di Hot Corn abbiamo voluto richiamare Giovanni Alfieri perché L’ora sta di fatto partendo verso una seconda vita artistica: dopo il passaggio su Sky in Germania, adesso approda anche su Disney + in tutta Europa, già disponibile in Gran Bretagna e tra poche settimane anche in Spagna, Francia, Portogallo, Belgio e Norvegia dove si chiamerà L’ora – Ink Over Bullets. «Che dire?», riflette Alfieri, «per noi che ci abbiamo lavorato e creduto tanto è un onore vedere che il viaggio continua anche fuori dall’Italia e anche dopo la classica messa in onda. Un orgoglio infinito…».

IL SET – «Da dove partiamo? L’esperienza de L’ora è stata la mia scuola, in qualche misura. Perché? Ma perché è stata la mia prima grande esperienza, dove sono stato catapultato in tutte le più disparate situazioni lavorative che può vivere un attore. Prima, durante e anche dopo il set, ogni momento è stato importante, ogni passaggio una lezione. Sono trascorsi quattro anni da quando ho fatto i provini, sono stati otto in totale, vissuti intensamente su un set vario e ricco sotto ogni aspetto, umano e professionale. Posso dire senza esagerare che, giorno dopo giorno, l’esperienza sul set de L’ora mi ha insegnato il mestiere…».

IL CAST – «Il cast de L’ora, come si vede anche dall’esterno, era un gruppo molto unito, e non solo il cast, da Claudio (Santamaria, nda) a Maurizio (Lombardi, nda), ma proprio tutto il gruppo di lavoro, dagli sceneggiatori alla troupe. Chissà, forse perché eravamo molto siciliani, di certo si è creata un’alchimia molto particolare per cui tutti – ancora oggi che l’esperienza è terminata – teniamo a questo progetto, ci abbiamo lavorato con amore e dovizia, non da semplici attori che interpretano un ruolo e poi lo dimenticano. Per me è strano già il fatto di essere stato ogni mercoledì a casa di tanti italiani con il mio personaggio, Domenico, perciò pensare all’Europa, mi sembra una cosa talmente enorme da non riuscire a concepirla..».

IL RUOLO – «Come ho trovato il mio Domenico? Beh, è stato un percorso non facile, molto duro, e anche lento, che è cominciato perdendo peso: ho perso qualcosa come quindici chili in un mese, perché Piero (Messina, il regista di parte delle puntate, nda) voleva un personaggio esile, fragile, ma che nella sua fragilità rimanesse potente. È stato un onore poter dare vita ad un giornalista che alla mia stessa età ha speso la propria vita per cercare di cambiare il mondo, il proprio mondo. Penso che la storia di un quotidiano che assume un giovane giornalista che nella professione mette l’incoscienza della giovinezza sia sempre attuale, sempre vera. Per questo credo che possa essere universale….».

L’EUROPA – «Dopo il passaggio su Canale 5 lo scorso giugno, L’ora è uscita in Germania su Sky e adesso sta arrivando su Disney + in tutta Europa, un grande traguardo e un nuovo pubblico. Tramite amici molto più esperti di me sono riuscito a vederne una puntata e oltre alla sorpresa, la cosa assurda è stata sentirmi doppiato in tedesco. Ora se penso che uscirà in Francia, in Inghilterra e in Spagna – tutti Paesi dove come in Italia si doppiano spesso i prodotti esteri – sarebbe divertente ascoltare le varie lingue e le varie voci che mi regalano. Anzi, il massimo sarebbe conoscere proprio il doppiatore in persona! Una cosa è certa: da qui inizia una seconda esistenza de L’ora e questo non può che renderci tutti orgogliosi…».
- VIDEO | Una scena nella redazione de L’ora:
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