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Ted Lasso 3 | Jason Sudeikis, Brett Goldstein e il lungo addio ai ragazzi del Richmond

Richmond fino alla morte! Arriva su Apple TV + l’ultimo atto di una delle serie più amate

Ted Lasso
Jason Sudeikis in una scena di Ted Lasso 3.

ROMA – Mentre il neopromosso AFC Richmond prova a reggere le pressioni dei media che lo danno come fanalino di coda della Premier League – a differenza del West Ham di Rupert guidato da Nate, ritenuto invece un serio candidato al titolo – tutto è cambiato in casa Richmond all’indomani dell’addio di Wonder Kid. Roy Kent è stato promosso assistente allenatore insieme a coach Beard, Rebecca impiega tutte le sue forze per fare meglio degli Hammers dell’odiato ex-marito, Keeley è la nuova PR e Ted deve riuscire a trovare il perfetto equilibrio tra lavoro, salute mentale e affetti, sempre più lontani. Riparte da qui la terza e attesa stagione di Ted Lasso, ideata e scritta da Brendan Hunt, Joe Kelly e Bill Lawrence, finale di partita nonché il lungo addio ai ragazzi del Richmond.

Il lungo addio a Ted Lasso, dal 15 marzo su Apple TV+
Il lungo addio a Ted Lasso

E sarà addio, senza tema di smentita, consumato in dodici episodi su Apple TV + a partire da ora, puntata dopo puntata, senza spoiler. Parola dello stesso Jason Sudeikis che di recente, in un’intervista rilasciata a Deadline, ha dichiarato: «Sì, questa è la fine che volevamo raccontare, che speravamo di raccontare, che abbiamo amato raccontare. Il fatto che la gente ne voglia di più ci lusinga molto». Perché, purtroppo, sin dal lontano 2020, Ted Lasso fu indicato da Lawrence come una serie da tre stagioni, con una risoluzione pianificata entro quelle tre stagioni. Nessuna confusione a riguardo, specie perché al tempo si riteneva davvero improbabile che un’interprete come Sudeikis, lanciato nel cinema che conta, potesse trattenersi oltre tre stagioni sul piccolo schermo, ma – aggiungiamo noi – nessuno si aspettava una tale risposta di pubblico.

Jason Sudeikis è Ted Lasso in una scena di Ted Lasso 3
«Questa è la fine che volevamo raccontare, che speravamo di raccontare»

Chissà però che due Golden Globe e due Emmy al miglior attore in una commedia – e una Ted Lasso entrata prepotentemente nell’immaginario collettivo –  non possano far cambiare idea a Sudeikis che sa per primo come sia Lasso, attualmente, il ruolo-chiave della sua carriera, quello per cui un domani verrà ricordato. Accanto a lui la solita batteria di volti noti ai fan: Brett Goldstein, Brendan Hunt, Hannah Widdingham, Juno Temple, Jeremy Swift, Phil Dunster, Toheeb Jimoh, Anthony Head e Nick Mohammed, per citarne alcuni. E anche nella terza stagione, Ted Lasso non cambia. I due anni solari di attesa ci consegnano un atto finale che è celebrazione alla maniera di Major League degli outsider, dei romantici miracoli calcistici degni di quel Leicester di Claudio Ranieri del 2015-2016, avvolto in dialoghi brillanti, incalzanti nel ritmo e visibilmente citazionisti.

Juno Temple e Hannah Widdingham in una scena di Ted Lasso 3
Juno Temple e Hannah Widdingham

Da Maradona a FIFA, Super Smash Bros: Brawl e The Legend of Zelda passando per I Simpson, Twin Peaks, Avengers: Infinity War, L’uomo dei sogni, Colpo vincente e perfino What’s the Frequency Kenneth? dei R.E.M. (era il 1995), tutto nello script intessuto dal trio Hunt, Kelly, Lawrence diventa meravigliosamente funzionale alla parabola di Ted Lasso. Perfino lo stesso calcio, con i suoi valori e le sue sfide, funge da mera cornice di racconto (seppur più radicato in questa terza stagione). Per una narrazione profonda, densa, che è un inno alla gentilezza, all’integrità, all’essere sé stessi anche nelle occasioni peggiori – anche quando la vita ti sferra un colpo talmente forte che sarebbe impossibile rialzarsi – e a saper accettare il cambiamento o a cambiarlo noi stessi se lo riteniamo opportuno: a saper scegliere bene e in pace, in equilibrio.

Brendan Hunt, Jason Sudeikis, Brett Goldstein

E se è vero che questo 2023 sembra già configurarsi come l’anno di chiusura simultanea di molte grandi serie, da Yellowstone a Barry passando per La Fantastica Signora Maisel e Succession, stiamo pur certi che, tra tutti, l’addio a Ted Lasso sarà forse quello più doloroso, perché di quelle serie capaci di toccare corde emozionali impensabili fino al loro arrivo, specie se la colonna sonora è firmata da un certo Marcus Mumford dei Mumford & Sons (Forever, You”ll Never Walk Alone). O per dirla in altri termini: «Richmond fino alla morte!», ora e per sempre!

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Qui sotto potete vedere il trailer della terza stagione: 

 

 

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