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La lotta per il calcio – Il caso Super League | Cronaca di un colpo di stato sportivo

Ideata da Jeff Zimbalist, la docuserie Apple TV+ racconta cause e conseguenze della Superlega

Un dettaglio del poster de La lotta per il calcio - Il caso Super League

ROMA – Ma cos’è La lotta per il calcio – Il caso Super League? Una nuova docu-serie in quattro parti che documenta come il passato, il presente e il futuro del calcio europeo si scontrino nel momento in cui vengono scoperti i piani per la creazione di una lega separata. Da lì si scatena una battaglia tra i leader più potenti del movimento calcistico intervenuti in difesa o a favore dello stravolgimento delle tradizioni di questo sport. Ideata da Jeff Zimbalist – regista del biopic su Pelé – la serie, già su Apple TV+, racconta agli appassionati di calcio attraverso interviste esclusive ai presidenti dei campionati, ai proprieteri dei club e agli stessi ideatori della Super League – nota dalle nostre parti come semplice Superlega – la storia ancora inedita di come e perché è stata concepita questa idea di lega separata e dei piani che sono stati elaborati per renderla possibile.

La lotta per il calcio - Il caso Super League
Giorgio Marchetti, vice segretario generale UEFA, in una scena.

Se volete cercare però una ratio, uno stimolo che ha spinto la globale ma prima di tutto statunitense Apple TV+ a raccontare attraverso La lotta per il calcio – Il caso Super League del sacro gioco del Football (e non Soccer come piaceva chiamarlo tempo fa oltreoceano) e della dissacrante azione compiuta ai suoi danni, dovreste chiedere di Ted Lasso e del suo straordinario successo. Perché la serie ideata da Brendan Hunt, Joe Kelly e Bill Lawrence con al centro uno straordinario Jason Sudeikis – che sul dualismo semantico Football/Soccer ha fatto la sua forza giocandosela tutta, più che sull’aspetto esperienziale del calcio, sul cuore, la passione, e il senso di comunità dello sport più amato al mondo – ha contributo, assieme a una MLS – Major League Soccer sempre più attrattiva (con Chiellini e Bale, tra i molti), a riaccendere l’entusiasmo statunitense verso il calcio.

La lotta per il calcio – Il caso Super League
Aleksander Čeferin, settimo presidente della UEFA, in una scena.

Perché partiamo da questi presupposti? Perché la docuserie di Zimbalist è proprio a quel pubblico che si rivolge, a chi ha bisogno di un disclaimer in apertura che pone l’accento su come la UEFA Champions League sia la competizione più vista al mondo con un bacino di utenza (e di relativi introiti) superiore a quelli del Super Bowl, delle MLB World Series e delle NBA Finals messi assieme. Certo, è lucida la visione di Zimbalist nel sottolineare le ragioni pro e contro della Super League attraverso i contributi di personalità come Florentino Perez (Presidente del Real Madrid), Joan Laporta (Presidente del Barcellona), Andrea Agnelli (ex-Presidente della Juventus) – i principali sostenitori e fondatori del progetto Super League – Javier Tebas (Presidente de La Liga) e Aleksander Ceferin (Presidente della UEFA) – da sempre fieri oppositore della Super League – ma attenzione al come ci viene raccontato.

Il fascino del calcio in un altro momento della serie.

Intelligente il porre a confronto la meritocrazia del calcio, la carica da underdog di certi miracoli sportivi romantici come il Leicester vincitore della Premier League 2015-16 spezzando l’egemonia quasi ventennale di club ricchi-e-potenti come le due squadre di Manchester (United e City), il londinese Chelsea e in minor misura il Liverpool, a cui potremmo associare – per citare il calcio di casa nostra – il Chievo Verona dei miracoli di Del Neri del 2001, la scalata del Palermo di Guidolin dalla Lega Pro alla A e relativo approdo in Europa nella prima metà degli anni Duemila, la Fiorentina che sfiorò la finale di Champions League 2009/2010 arrendendosi solo al Bayern Monaco, contro tutto ciò che c’era di sbagliato nel progetto Super League, da Perez definito al tempo come: «Non un campionato per soli ricchi. Una lega nata per salvare il calcio».

I veri padroni del calcio? I tifosi.

Solo che la salvezza di cui parlava il patron del Real Madrid non era null’altro che un circolo chiuso di squadre ricche e potenti con una JPMorgan che avrebbe garantito 3,5 miliardi di euro come finanziamento, altri 3 miliardi di anticipo sui ricavi e altri 3 miliardi di bonus, diritti televisivi e varie ed eventuali per un affare da oltre 10 miliardi di euro. Il tutto abilmente mascherato dalla dialettica di chi, per fare il bene del calcio e attirare nuovi spettatori, recita come: «Senza partite competitive gli ascolti calano e il pubblico vuole vedere più partite possibili con le squadre più competitive attraverso le partite più attrattive: quelle tra i grandi club». Ecco, forse la Super League avrebbe potuto funzionare se il progetto avesse preso in esame, anziché i club più ricchi, i più vincenti, così da permettervi anche una certa soglia di ingresso di merito.

Quasi come un thriller: un’altra scena della serie.

Dove sta il problema quindi? Che – e chi ha seguito la vicenda nell’ultimo anno lo sa bene – la dicotomia bene/male costruita da Zimbalist tra le maglie narrative de La lotta per il calcio – Il caso Super League appare eccessivamente artificiosa e monodimensionale nel celebrare a tutto tondo certi personaggi (come Ceferin) e condannarne altri (come Agnelli e Perez). La verità sta nel mezzo, o per meglio dire, nelle sfumature. Non a caso, quanti dei protagonisti della docuserie hanno realmente pagato per il reato sportivo commesso? Quanti provvedimenti sbandierati per mesi dalla UEFA sono stati effettivamente messi in atto? Ve lo diciamo noi: nessuno e nessuno.

In una sola immagine l’essenza della Super League? Più o meno…

Un’ultima annotazione. Ad un certo punto de La lotta per il calcio – Il caso Super League, il giornalista di Tuttosport Guido Vaciago compie un curioso parallelismo tra calcio e cinema affermando: «La Champions League ti offre almeno un paio di blockbuster all’anno, ma anche una fase iniziale molto noiosa dove mettono qualche oscuro film straniero con sottotitoli. La Super League è solo blockbuster: un prodotto globale…». Per quel che vale però – e qui a Hot Corn di film se ne vedono tanti – c’è sempre più cuore e sincerità negli oscuri film con sottotitoli che non nei blockbuster globali…

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Qui sotto potete vedere il trailer del documentario: 

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