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Billy Bob Thornton: «Io, la musica, il cinema e il viaggio in Texas per Landman…»

La vita, il cast e Taylor Sheridan: protagonista di una nuova serie, l’attore si racconta a Hot Corn

Landman
Billy Bob Thornton nel ruolo di Tommy Norris in una scena di Landman.

LOS ANGELES – In inglese antiquato il termine landman indica la persona che le compagnie petrolifere assumono per negoziare con i proprietari terrieri i diritti di estrazione di petrolio, gas e minerali. Per questo, la nuova serie firmata da Taylor Sheridan, Landman, ha per protagonista un uomo incaricato di gestire le terre e i lavoratori che gravitano intorno alle zone di petrolio del Texas. Tommy Norris, il personaggio interpretato da Billy Bob Thornton, opera nel mondo delle piattaforme petrolifere ed è stato scritto su misura per Thornton da Sheridan, ideatore di Yellowstone che noi amiamo da sempre (e ve lo abbiamo raccontato qui). «Ho fatto un cameo per Taylor in 1883. Aveva bisogno di me per due scene in cui dovevo uccidere tutti e andarmene», racconta a Hot Corn Thornton durante un incontro a Los Angeles. «In quell’occasione, Taylor mi ha detto che stava scrivendo una cosa per me e che ora che mi conosceva, sapeva come scrivermi…». Il primo dei dieci episodi di Landman è già su Paramount+ e al fianco di Thornton, ci sono anche Demi Moore, Jon Hamm, Andy Garcia e Michael Peña.

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Billy Bob Thornton e il Texas di Landman: due protagonisti della serie.

IL PERSONAGGIO – «Per capire Tommy Norris mi sono affidato a Christian Wallace, che ha realizzato il podcast Boomtown su cui la serie si basa. Christian era sul set ogni giorno e quindi, se avevo bisogno di sapere qualcosa, chiedevo a lui. Sono in tournée una volta all’anno e sono spesso in studio di registrazione, mi dedico alla musica per la maggior parte del tempo. Quando devo tornare sul set, devo svegliarmi alle 4 del mattino e lavorare tutto il giorno, per poi alzarmi di nuovo il giorno dopo. Quando torno a casa ho un’ora, un’ora e mezza per imparare le scene e non c’è tempo per approfondire. Quindi sono andato alla fonte. E grazie a Dio ho girato un’altra serie, Golia, per cui ho dovuto imparare il linguaggio degli avvocati: è stata una buona palestra».

IL BUSINESS DEL PETROLIO – «Quando vivevo a Houston conoscevo molti petrolieri, per lo più avvocati di compagnie. Conoscevo il lato commerciale dell’industria e sapevo che era pericolosa, ma non avevo capito che molte delle persone che lavorano nei giacimenti petroliferi sono criminali o ex detenuti. Grazie al personaggio di Tommy Norris ho capito che il settore è come il gioco d’azzardo: si presume che i miliardari del petrolio siano miliardari per sempre, in realtà possono perdere denaro molto rapidamente. È come giocare in borsa..».

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Billy Bob Thronton in un altro momento di Landman.

IL TEXAS – «Il Texas ha aiutato a stabilire il tono della serie. Credo che sia stato Jack Nicholson a dirmi, un milione di anni fa, che quando indossi i vestiti di scena, recitano per te. Ed è così: una volta arrivati in Texas, sono entrato nella storia. Sono cresciuto in condizioni di estrema povertà in Arkansas e in Texas prima di arrivare a Los Angeles nel 1980 e oggi è strano per me pensarci: ho vissuto la maggior parte della mia vita in California, ma le mie radici sono nel Sud degli Stati Uniti. E in Texas incontri tutti i tipi di persone: persone fantastiche e altre che ti guardano da sotto il cappello da cowboy e sembrano volerti uccidere».

IO & TAYLOR SHERIDAN – «Taylor? Un uomo molto sensibile. Scrive cose che riguardano la condizione umana e le relazioni. Il bello di Landman è che non mostra solo le persone che lavorano nel settore petrolifero, ma anche le persone che ne sono influenzate. Una delle cose che ho notato in Taylor è che sa come inserire del buon umorismo in un dramma pesante. Molte volte, nei vecchi film, quando c’erano momenti drammatici, c’era comunque anche dell’umorismo perché la vita è così, gioia e di tristezza. Oggi invece sembra che una serie drammatica debba essere drammatica in ogni momento. Ma non funziona così».

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Thornton con Demi Moore in una scena della serie.

IO, DEMI & JON – «Io e Jon ci siamo incontrati una volta a St. Louis perché siamo entrambi tifosi dei Cardinals (squadra della Major League Baseball, nda). Non eravamo amici o conoscenti prima di Landman. Demi Moore invece la conosco dal 1989, perché io e Bruce (Willis, nda) eravamo molto amici, abbiamo fatto tre film insieme e ogni volta che giravo qualcosa con Bruce, Demi e le bambine venivano sul set, quindi ricordo le loro figlie fin da quando erano piccolissime. E poi nel 1993 ero nel cast di Proposta Indecente. Avevo due scene, una è stata tagliata, e l’altra era con Demi, Woody Harrelson e Robert Redford. E in Landman c’è anche Andy (Garcia, nda) lo conosco da sempre, ma non avevamo mai lavorato insieme e quindi è stato fantastico averlo sul set».

I RUOLI CHE ACCETTO – «Una delle cose che aiuta sia interpretare una parte per la quale si è adatti. Cerco di accettare solo parti per cui, dopo aver letto il copione, mi sento di dire: “Sì, credo di essere la persona migliore per questo ruolo”. E sono il primo ad avere detto a registi: “Senti, sarà un film migliore se questa parte la dai a Frank Langella”. I personaggi più interessanti sono quelli che in devono camminare sul filo del rasoio. Come artista vuoi interpretare un personaggio che sia un po’ ambiguo, perché tutti hanno pensieri oscuri, tutti hanno insicurezze, hanno una rabbia nascosta e devi mostrarne ogni lato. Se non lo rendi umana, chi è interessato a guardarlo?».

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Questione di stile: Billy Bob Thornton e Ali Larter in Landman.

I RUOLI CHE RIFIUTO – «Una delle cose fondamentali della mia carriera – e l’ho ribadito ai miei agenti nel corso degli anni – è interpretare il tipo strano in un film indipendente. Ma attenzione: non interpreterò mai il cattivo che cerca di uccidere Tom Cruise, perché all’America non piace. È una cosa che cambia la carriera. Bisogna essere selettivi nella violenza. Ogni volta che mi fanno queste offerte rispondo: “No, non ucciderò Tom Hanks, mi dispiace. Non sarò io il personaggio che uccide uno dei due Tom”. Ma credo sia un malinteso che io interpreti solo personaggi cattivi, perché se si guarda alla mia carriera ne ho interpretati pochi ma iconici, come il tizio di Fargo, ma è andata a finire che la gente pensa che io sia sempre e solo il villain. Quello che posso dire è che amo interpretare personaggi ambigui e anche questo di Landman lo è…».

IL CINEMA OGGI – «Il cinema? Penso che oggi ci siano molti film evento, come quelli della Marvel, e non c’è niente di male in questo. Voglio dire, è quello che i bambini, e anche molti adulti vogliono vedere e lo capisco. In compenso penso che lo streaming dia una migliore opportunità di fare quello che abbiamo sempre voluto fare. Da sempre molti registi hanno litigato con gli Studios per il fatto di voler fare film di dieci ore, perché quando il tuo film viene fatto a pezzi e da due ore e dieci minuti all’improvviso diventa di un’ora e trenta minuti hai perso un po’ del senso della pellicola. Nello streaming non sei costretto a farlo. Non è nemmeno necessario che ogni episodio sia della stessa lunghezza e questa è una forma di libertà per gli autori».

J.D. Andrew e Thornton ovvero i The Boxmasters.

IO & LA MUSICA – «Mi considero musicista e attore, perché sono cresciuto nella musica e questo è l’unico motivo per cui metto le due qualifiche in quest’ordine. Sono in tournée da quando avevo sedici anni e ho iniziato a suonare quando ne avevo nove. Recentemente sono stato nella zona di Mussel Shoals in Alabama che ha una ricca storia musicale e lì ho registrato il mio primo disco in un piccolo studio chiamato Widget. Anche in California ci sono andato solo per poter fare musica e per caso sono riuscito ad avere la parte del tizio del banco dei pegni in Matlock (telefilm del 1986, nda). L’unico periodo in cui non ho suonato è stato a metà o alla fine degli anni Ottanta, perché cercavo di tenermi a galla, non me la passavo bene, così quando ho scoperto che potevo fare 360 dollari al giorno per fare una scena nello show di Andy Griffith, mi sono buttato nella recitazione. Solo dopo ho iniziato ad amare questo mestiere…». 

LA RECITAZIONE – «Credo che la maggior parte del mio successo come attore derivi dalla mia ignoranza. Non ho studiato alla Stella Adler o in altre scuole, sono semplicemente stato me stesso. Prima del cinema ero un nerd della musica e quando sono diventato un attore e mi sono appassionato, sono andato a guardare i film che non avevo mai visto. Martin Scorsese è un esperto, può raccontarti ogni scena di ogni film mai fatto, ma io no. Nella mia città, Hot Springs, in Arkansas, avevamo solo un cinema, il Ritz Theater, e trasmettevano solo pellicole della Disney o cose come Il computer con le scarpe da tennis con Kurt Russell. Ecco, prima di allora pensavo che non avrei fatto nient’altro se non il musicista o il lanciatore per i Cardinals…».

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