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Attacco al potere | Gerard Butler, la Casa Bianca e quel ruolo scritto da una donna

Terroristi, attacchi, action e due sequel: e pensare che il ruolo è stato creato da Katrin Benedikt

Gerard Butler con la sceneggiatrice Katrin Benedikt sul set di Attacco al potere. Era il 2012.

LONDRA – Centosettanta milioni di dollari di incasso, due sequel prodotti (Attacco al potere 2 e 3) e un nuovo personaggio da inserire nella galleria dei suoi uomini tutti d’un pezzo: l’agente dei Servizi Segreti Mike Banning, muscolare cialtrone capace di salvare il Presidente degli Stati Uniti da un attacco di un gruppo di terroristi. Un ruolo che pareva cucito perfettamente addosso a un simpatico eroe come Gerard Butler e così è stato, anche se l’aspetto più curioso è che a scriverlo è stata una donna: la sceneggiatrice Katrin Benedikt, che ha creato il personaggio assieme a suo marito, Creighton Rothenberger. «Io e Creighton abbiamo lavorato per molti anni sul ruolo di Mike e sulla sceneggiatura di Attacco al potere, l’abbiamo vista e rivista e quando siamo riusciti a venderla nel 2011 non ci potevamo credere. E Gerard era l’uomo perfetto per l’agente Banning».

Attacco al potere
Gerard Butler con Aaron Eckhart in Attacco al potere.

Mike Banning irrompe così nella carriera di Gerard Butler in un momento non fortunato per il divo scozzese: siamo nel marzo del 2013 e l’attore è reduce da una serie di flop non indifferenti come la collaborazione con Gabriele Muccino in Quello che so sull’amore, il bello e sfortunato Chasing Mavericks e l’action Machine Gun Preacher. Poi arriva Mike Banning e per Butler è un ruolo che gli vale il ritorno tra i bankable di Hollywood: «Ho girato Attacco al potere in un momento difficile», ha ammesso l’attore, «venivo da un paio di infortuni, da qualche film andato male, quindi per pura coincidenza sapevo come stava Mike Banning, passato dall’essere un eroe nazionale ad una minaccia per tutti».

Butler in un’altra scena di Attacco al potere.

Insomma, l’eroe solitario contro tutto e tutti, un po’ Mel Gibson in Arma letale e un po’ Bruce Willis in Die Hard: da lì è partito Butler per costruire un personaggio che sarebbe poi evoluto in trilogia con gli incassi a crescere: Attacco al potere 2 arrivato a 205 milioni di dollari, e l’ultimo Attacco al potere 3 – uscito l’estate scorsa – arrivato ad altri 150 milioni. Insomma, tre film per mezzo miliardo di dollari: «L’aspetto più affascinante nel creare Mike con Katrin e Creighton è stato dargli un passato: ho parlato con molti NAVY Seals per capire il disturbo da stress post-traumatico, cosa significhi sopravvivere a un evento traumatizzante e come solo l’adrenalina riesca a risvegliarti». 

Butler e Morgan Freeman durante l’anteprima di Attacco al potere 3 la scorsa estate.

Insomma Mike Banning è diventato quasi una seconda pelle per Butler tanto che ora – secondo il produttore Alan Siegel – la serie di Attacco al potere potrebbe avere altri tre film ambientati in varie città del mondo (si parla di India per il quarto capitolo) e addirittura una serie TV come spin-off. Nel frattempo, l’attore si è già lanciato in un altro sequel: Nella tana dei lupi 2 di Christian Gudegast, ancora a fianco di 50 Cent. Ma questa è un’altra storia.

  • Gerard Butler racconta Nella tana dei lupi su Instagram

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