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1883 | Faith Hill, Tim McGraw e il primo capitolo di una grande epopea

Prima di 1923 e di Yellowstone? C’era la conquista del West con una grande serie. Su Paramount+

1883
Tim McGraw & Faith Hill in 1883. Tra la musica e il West.

ROMA – Nel 1883, in piena Età dell’Oro e all’indomani della Guerra di Secessione americana, la famiglia Dutton, capitanata dal patriarca James, ex-Capitano Confederato, e dalla matriarca Margaret, lascia il Tennessee assieme ai figli Isabel e John Dutton Sr. per dirigersi a Fort Worth, in Texas, aggregandosi a una carovana di immigrati europei guidata dal mandriano Shea Brennan, ex-Capitano Unionista. Tutti guidano verso Ovest, in cerca di fortuna e sogni. Noi quelli dei Dutton li sappiamo già: dar vita allo Yellowstone Ranch. Questa la sinossi di 1883, primo capitolo della storia delle origini dello straordinario Yellowstone – giunto ormai alla quinta stagione – ideato e scritto da Taylor Sheridan (grande storyteller che vi avevamo raccontato qui) e prodotto da John e Art Linson, con protagonisti Sam Elliott, Tim McGraw, Faith Hill e Isabel May.

Tim McGraw e Faith Hill sono James e Margaret Dutton in un poster promozionale di 1883
Tim McGraw e Faith Hill sono James e Margaret Dutton

Una serie che parla da sé 1883, che nonostante siano passati oltre un anno dalla messa in onda ufficiale su Paramount+ (era il 19 dicembre 2021) continua ad infrangere record mantenendo inalterato il suo status di serie più vista della piattaforma, ma anche de «la prima stagione più costosa di uno show mai realizzata» per usare le parole dello stesso Sheridan. Nulla di cui stupirsi visto il successo di Yellowstone, ma l’inizio della grande epopea della famiglia Dutton parte davvero da premesse di non poco conto, come il titolo. Il significato del 1883 scelto da Sheridan dopo il working-title provvisorio di Y:1883, è da ricondursi infatti allo Yellowstone National Park Protection Act approvato dal Congresso nell’inverno del 1872, poi promulgato dall’allora Presidente Ulysses S. Grant l’1 marzo successivo che dispose la nascita del celeberrimo Parco Nazionale.

Sam Elliott è Shea Brennan, depositario dei valori del vecchio West

Undici anni dopo l’emanazione dell’atto legislativo, la Northern Pacific Railroad finanziata da Jay Cooke raggiunse il confine settentrionale del Parco, vale a dire: la civilizzazione si era distesa fin nel Montana. Occasione/causale storica eccellente per Sheridan per riavvolgere il tempo e far partire la narrazione di 1883 e il mito dei Dutton dipinto in un affresco western sporco, vivido, duro, a metà tra Budd Boetticher e Sam Peckinpah e dalle caratterizzazioni incisive e vitali, incanalato in un viaggio all’inferno verso Ovest che è totale demitizzazione della Frontiera e della nobile levatura dei pionieri – oltre che esplicitazione degli archi di trasformazione alla maniera del topos filmico di John Ford – e di una dicotomia cowboy-indiani in perfetto ed equilibrato bilico tra classicismo e revisionismo, tradizione e innovazione.

Isabel May è Elsa Dutton, la rivelazione di 1883
Isabel May è Elsa Dutton, la rivelazione di 1883

Nel mezzo ci sono gli uomini e le donne di 1883 a cavallo tra le epoche, come il passato del nostalgico ritorno alle origini televisive western di un Elliott in stato di grazia il cui Shea Brennan – simulacro della tradizione del West e dell’incapacità ad accettare il cambiamento dirompente della civilizzazione – guida romanticamente ad Ovest nella speranza di vedere il mare per la prima volta, il presente della coppia dentro-e-fuori lo schermo McGraw-Hill protagonisti, come progenitori dei Dutton di Yellowstone, di un amore combattuto e dolce dall’alchimia palpitante degno delle loro romantiche e struggenti ballad, infine il futuro, quello della May – radioso – che di 1883 è il cuore e l’anima vivace e giocosa che cresce, lotta e scopre sé stessa, nel doppio ruolo di agente scenico e voice-over omodiegetico.

Il cameo di Tom Hanks come Generale George Maede

Ecco, a proposito della May, è una storia particolare il suo casting, tanto da poter dire che lei, nella Frontiera di 1883, ci è arrivata letteralmente per volere del caso. In origine infatti fece un’audizione per Mayor of Kingstown – altra serie tv a firma Sheridan e Paramount+ chiaramente – per la parte di Iris (andata poi ad Emma Laird). Non andò per il meglio ma, in ogni caso, smosse qualcosa in Sheridan, qualcosa nel profondo, tanto da arrivare perfino a sbloccare del tutto quel blocco dello scrittore con cui combatteva da mesi e che gli permise di completare lo script in appena una settimana. Il motivo? Immaginò 1883 nella prospettiva di: «Cosa accadrebbe se qualcuno come Isabel (May) si lasciasse alle spalle il mondo civilizzato?».

1883: l'eccellenza del western moderno è a firma Taylor Sheridan
1883: l’eccellenza del western moderno è a firma Taylor Sheridan

Un’autentica illuminazione il suo arrivo in quel casting, una folgorazione con quel suo mix di fascino spontaneo e bellezza naturale, o forse, molto più semplicemente, un puro e crudo amore artistico quello di Sheridan nei suoi confronti: «Quando trovi talenti come Isabel vuoi solo lavorare con loro ancora, e ancora, e ancora. Non credo che senza di lei 1883 avrebbe funzionato alla stessa maniera» tanto da averla coinvolta ugualmente nel sequel/secondo capitolo di 1923 mutando l’inerzia del suo voice-over da omodiegetico a onnisciente così da renderla guida spirituale e virgiliana dello spettatore nell’epopea dei Dutton e dell’universo narrativo di Yellowstone più in generale – vale a dire – la penna di Sheridan: l’unico modo possibile di concepire, vivere, scrivere e dar vita (tele)filmica al selvaggio-e-civilizzato West di questi tempi.

  • STORIE | Taylor Sheridan, ultimo cowboy di Hollywood
  • OPINIONI | 1923, Harrison Ford, Helen Mirren e i Dutton
  • REVISIONI | Sheridan e un neo-western da (ri)scoprire

Qui sotto potete vedere il trailer della serie: 

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